venerdì 31 maggio 2013

Il campo sportivo di Nicotera Marina






Nicotera- Probabilmente le foto qui riportate non renderanno pienamente l’idea dello stato di fatiscenza della strada interpoderale che conduce al campo di calcio di Nicotera Marina. Il tragitto è completamente accidentato. Grosse buche squarciano la pavimentazione della stradina e la crescita della vegetazione selvaggia rendono difficoltoso il sentiero che conduce all’impiantistica sportiva. Un folto canneto invade il passaggio e, in alcuni punti, la flora incolta e selvatica si intreccia formando un inestricabile intreccio di erbacce che creano non pochi disagi alle automobili che qui si avventurano per raggiungere il campo sportivo.
L’itinerario però non si limita ad essere solo disagevole, infatti ciò che emerso dal sopralluogo effettuato dalla cronista,  esso può definirsi pericoloso per l’incolumità dei tanti ragazzi che molto spesso lo percorrono. La strada infatti, in un punto piuttosto esteso, fiancheggia il fosso San Giovanni: dal letto del canalone alla superficie stradale vi è un altezza di circa un metro e mezzo. Il tratto di strada sul dirupo, anch’esso lussureggiante di flora selvatica, non è costeggiato da una benché minima cintura di protezione, qualcosa che assomigli a un guardrail  o una recinzione atta a prevenire eventuale uscita di carreggiata dei veicoli, visto e considerato che la strada è stretta, dissestata e soprattutto completamente priva di illuminazione, il che è un grosso problema specie nelle serate invernali. La strada è inoltre spesso percorsa da pullman carichi di giovani giocatori che si recano nell’arena sportiva per disputare una gara. Evenienza questa davvero preoccupante, dato che è già complicato per un’automobile percorrere la stretta carreggiata.
La cosa più incredibile è questo sentiero è quello che può considerarsi il più agibile. Infatti dei quattro itinerari interpoderali che conducono al campo, quello percorso abitualmente dai giovani calciatori è proprio quello che si estende a repentaglio al di sopra del fosso San Giovanni.
La realizzazione del campo sportivo è costata intorno alle 750 mila euro. Mentre l’adeguamento dello stesso, ovvero la costruzione della strada che conduce  all’impianto, si aggirava intorno alle 200 mila euro. Questi lavori erano contemplati dal piano delle opere pubbliche 2007/2009. Ma finora nulla di fatto. Questa opera, come altre, non sono mai state compiute, né finora si è mai tentato di porre in essere la messa in sicurezza del percorso interpoderale e cercare di strappare l’impianto dall’incuria, dove l’erbaccia cresce rigogliosa.
A denunciare lo stato di degrado del campo sportivo è Diego Corigliano, segretario di A.S. Marina di Nicotera. La squadra della frazione marittima si difende bene, milita infatti nel campionato di prima categoria regionale. Con onore la squadra porta in giro per la Calabria del calcio il nome di Nicotera. Con passione, sacrificio e forza di volontà i ragazzi si allenano quasi tutti i giorni. E lo sport diventa svago ed efficace forma di aggregazione in un contesto sociale difficile in cui non è semplice dare forma e concretezza alle grandi potenzialità dei giovani. Da qui il grande rammarico espresso da Corigliano, nel non vedere tutelato, da parte di chi potrebbe intervenire, il diritto fondamentale allo sport. Un diritto che andrebbe esercitato nelle basilari norme di sicurezza.
“Il sottoscritto- ha detto il segretario dell’A.S. Marina di Nicotera- ha cercato di bussare a tutte le porte per poter essere ascoltato. Abbiamo un impianto che è di proprietà della Provincia, mentre la strada che conduce allo stesso è di pertinenza comunale. Anzi, le strade di accesso sono quattro e solo una può dirsi agibile, pur nella sua insidiosità. Io mi chiedo-  ha continuato il segretario- c’è la possibilità di fare sport nel nostro ambiente? E se un cittadino chiede aiuto, e chi deve rivolgersi? Infatti- rammenta Corigliano- mi sono rivolto alla Provincia, la quale demanda ogni addebito al Comune, e viceversa. Non è ben chiaro chi detiene le responsabilità dello sfacelo cui versa la strada che conduce alla struttura, e il degrado in cui versa la struttura stessa.”
La società sportiva A.S. Marina ha ospitato spesso altre squadre per effettuare degli incontri. “Grande è stata la perplessità di queste ultime nel vedere lo stato di abbandono in cui si trova il campo sportivo e l’adiacente percorso- ha ribadito Corigliano, che ha continuato: “la società civile dov’è?”. Da qui l’accorato appello: “Chiediamo al Comune un aiuto, un sostegno. Operiamo in un territorio difficile da gestire, con la nostra passione per lo sport facciamo volontariato cercando di strappare molti giovani da contesti difficili, indirizzandoli nel mondo del calcio. Ci auto finanziamo, cerchiamo di motivarci moralmente, ma tutto ciò non basta: è ora che le istituzioni facciano la loro parte e si facciano sentire. Senza l’aiuto degli Enti preposti dovremo chiudere i battenti”.
“Al Comune chiediamo- ha chiosato Corigliano- aiuto necessario per le cose più essenziali. Il momento economico non è dei più rosei, ce ne rendiamo conto. Ma intanto chiediamo degli interventi basilari, come la messa in sicurezza della strada o il decespugliamento del campo”.
Un appello che gli sportivi sperano non cada nel vuoto.
Enza Dell’Acqua


Guardia di Finanza, sede a rischio



Nicotera Dal primo di agosto la brigata di Nicotera Marina della Guardia di Finanza potrebbe essere trasferita presso la tenenza di Tropea. L’eventualità della perdita di un importante presidio di legalità ha suscitato non poco sconcerto nella frazione marittima, cui la necessità di vigilanza e monitoraggio da parte dei militari della polizia tributaria costituisce una garanzia di sicurezza imprescindibile.
A renderlo noto è il Comitato pro marina. Il consorzio civico si sta attivando in questi giorni per sensibilizzare le istituzioni preposte affinché non scompaia una struttura irrinunciabile per la Marina. I finanzieri attuano con solerzia una continua opera di sorveglianza delle vie cittadine,  di concerto con l’arma dei carabinieri. Di tale azione di controllo, un territorio non semplice ne ha continua necessità. Ma anche al di là dell’aspetto concreto delle attività dei finanzieri la brigata di Nicotera Marina è il simbolo dello Stato, un baluardo della legge che non deve essere cancellato in una “zona di frontiera”, come può essere definita la frazione, tra due Provincie “problematiche”.
Le motivazioni ufficiali di questo nuovo depauperamento ai danni di Nicotera sono collegate al fatto che la struttura che ospita i finanzieri sia ormai fatiscente e che problemi di budget impediscano una sua ristrutturazione e messa in sicurezza. A causa del solito clima di austerity sembra sia difficile reperire dal governo i fondi necessari per effettuare i lavori strutturali. Eppure esisteva un altro edificio a Marina di Nicotera che avrebbe dovuto ospitare la Guardia di Finanza. Si tratta del cosiddetto “Elefantino rosso”, grossa struttura sita in località Timpa, sequestrata alla ndrangheta e che nel 2008, durante il primo Palmieri, era stata inaugurata per ospitare la polizia tributaria. I locali erano stati arredati di tutto punto, senonché saltò fuori che l’edificio non fosse affatto agibile, poiché presentava dei problemi strutturali. Le porte dell’Elefantino rosso sembra che per il momento resteranno chiuse. Il Comitato pro Marina tuttavia non si arrende e tenta di cercare un modo per salvare la brigata di Nicotera Marina. Innanzitutto lancia un accorato appello al Comune affinché si attivi in questo senso. “La città perde colpi giorno dopo giorno.- hanno detto i rappresentanti del Comitato- Nicotera viene ineluttabilmente privata delle sue migliori risorse. Adesso rischiamo di perdere anche la Guardia di Finanza. Chiediamo espressamente al sindaco di porre in essere quanto necessario per salvare un avamposto della legalità che non possiamo permetterci di perdere”.
Sembra che in Marina vi siano alcune strutture vuote, le cui sedi potrebbero ospitare la polizia tributaria, ad esempio la scuola media e l’oratorio. Per il Comitato ogni proposta e ogni iniziativa è ben accetta purché si salvi almeno la sede della polizia tributaria.
Enza Dell’Acqua


giovedì 30 maggio 2013

Incendio nella Pineta di Nicotera Marina



Nicotera Solo il tempestivo intervento di un cittadino intento ad effettuare jogging nel percorso interno alla pineta ha evitato un dramma. Erano circa le 18.30 di ieri pomeriggio infatti quando le fiamme hanno iniziato a lambire  la parte esterna della pineta, e precisamente la recinzione a croce di Sant’Andrea che delimita il folto filare i pini. Il solerte corridore ha immediatamente allertato il 115. In tempi brevi è giunta sul luogo una squadra di vigili del fuoco che ha prontamente domato l’incipiente incendio. La zona interessata alle fiamme si trova in un’area compresa tra il camping Sabbia d’oro e il villaggio Beach Village. Ben 30 metri di sterpaglie sono state divorate dal fuoco, mentre non è stato semplice stabilire se l’incendio accidentale o di origine dolosa, in ogni caso, con l’approssimarsi della stagione estiva, appare inderogabile un più attento monitoraggio della folta pineta. Allo stesso modo si profila necessario ripulire la suggestiva area verde, che si estende in una vasta porzione di territorio che abbraccia due provincie, dalle invadenti sterpaglie che ne delimitano l’area.
Enza Dell’Acqua

Il consigliere Dimasi pronto a lasciare la delega al turismo.



Nicotera- Sembra certo. Il consigliere Pino Dimasi, potrebbe presto rimettere nelle mani del sindaco Franco Pagano una delle due deleghe affidatagli dallo stesso all’inizio del mandato. Si tratta della delega al turismo (l’altra è per il sociale).
L’antefatto Circa un mese fa il consigliere aveva preso la difficile decisione di dimettersi addirittura da consigliere poiché era per lui troppo difficoltoso (causa solita mancanza di fondi) agire per risollevare la Marina di Nicotera da un generalizzato stato di incuria. Conseguentemente  era diventato insostenibile fare fronte alle numerose critiche e rimostranze rivoltegli dai suoi concittadini.
Il fatto che l’amministrazione aveva fatto poco nulla per rendere decorosa la comunità turistica che si apprestava ad affrontare l’incipiente estate, aveva di certo surriscaldato gli animi degli abitanti. I residenti chiedevano lumi e spiegazioni del degrado dilagante, e Dimasi era diventato il loro referente principale, il candidato a cui avevano consegnato ogni speranza di rinnovamento. Ma le aspettative sembravano deluse, il malcontento si era diffuso a macchia d’olio. Da qui la difficile scelta di dimettersi. Le cose sembravano tuttavia si fossero cordialmente accomodate e quindi le ventilate dimissioni divennero solo uno sfogo “da principiante della politica”.
Oggi Ma adesso il consigliere ripiomba nello sconforto: i problemi della Marina non sono stati risolti: la spazzatura, il lungomare, l’incuria, insomma, niente di nuovo sotto il sole. Tale situazione  lo spinge adesso se non a dimettersi, quanto meno a spogliarsi di una carica che è diventata troppo onerosa, impegnativa e difficile. La consapevolezza di non poter operare come meglio si dovrebbe lo inducono a lasciare la delega proprio per quel settore che meriterebbe di balzare in cima ai pensieri degli amministratori.
Grande è l’amarezza di Dimasi nel vedere la frazione marittima in preda all’incuria. “La Marina di Nicotera- ha detto Dimasi- è in forte sofferenza. Le cose non vanno. Lascio la delega al turismo perché non posso agire per rendere decorosa la cittadina in vista dell’estate, non ho le risorse, gli strumenti e il potere adeguato per farlo”.
L’assessorato al turismo Il consigliere solleva a questo punto  un’altra questione, quella relativa all’assessorato al turismo. Secondo Dimasi, non si capisce perché una città con forte vocazione turistica, come Nicotera, non abbia un assessore al turismo. “Un ambito che richiede infinite attenzioni e monitoraggio merita molto di più che una semplice delega data ad un consigliere- ha dichiarato Dimasi. Il consigliere appare demotivato, e nello sfogo legittimo di chi vorrebbe fare ma non può, aggiunge, riferendosi alla giunta di cui fa parte: “Non siamo una squadra affiatata”. Presupposto, secondo il Dimasi, che renderebbe complicata l’azione di governo.
Grande è la forza di volontà del consigliere: vorrebbe stravolgere e rendere splendente la sua Marina, ma ha chiaro in mente quali sono le difficoltà generali nell’agire. “So che è pressoché impossibile realizzare le grandi opere pubbliche di cui la Marina avrebbe bisogno, a causa della difficile congiuntura economica,- ha concluso il consigliere- ma basterebbe quanto meno attuare la normale amministrazione, almeno il minimo indispensabile”.
Enza Dell’Acqua

Cade parte del cornicione della chiesa di San Pantaleone



Limbadi- Erano circa le cinque del mattino quando un pezzo del cornicione laterale della chiesa dedicata al santo patrono si è staccato dall’edificio cadendo rovinosamente nel sottostante marciapiede. I calcinacci hanno invaso il percorso abitualmente destinato al transito dei pedoni. Nello stesso tratto di strada interessato al cedimento strutturale ha sede l’oratorio parrocchiale cui ogni giorno la “gioventù del loco” si ritrova per colorare ed allietare i pomeriggi di paese. Nello stesso oratorio si tiene inoltre il catechismo per i giovanissimi.
La fortuna, o il caso, ha voluto che il crollo avvenisse nelle prime ore dell’alba, quando dunque taceva l’abituale vivacità del percorso che fiancheggia l’edificio sacro. Ben altre conseguenze potevano esserci se il cedimento fosse avvenuto durante il giorno. Questa considerazione ha reso improrogabile, da parte degli amministratori, la necessità della messa in sicurezza delle altre parti “a rischio” dell’edificio. Sul luogo sono giunti tempestivamente i vigili del fuoco che hanno immediatamente provveduto a valutare la probabilità di nuovi crolli, transennando inoltre il marciapiede sul quale si è verificata la pioggia di detriti e calcinacci.
La chiesa, dedicata a San Pantaleone, fu inaugurata nel 1936, dopo essere stata più volte riedificata a causa dei continui terremoti che hanno scosso il territorio. Intorno all’edifico sacro ruota la vita sociale dell’intera comunità, che si appresta ad affrontare la partecipatissima festa dedicata al santo patrono tra poco più di un mese. La messa in sicurezza della chiesa diventa dunque un impegno non differibile essendoci di mezzo l’incolumità delle persone.
Enza Dell’Acqua