sabato 28 marzo 2015

Calabria Etica: anche la figlia del vicesindaco e l'avvocato del Comune assunti con un contratto a tempo determinato.




Nicotera. Anche due nicoteresi nella lista dei collaboratori assunti a progetto con contratti a tempo determinato in Calabria Etica, ente in house della Regione Calabria, fondazione di solidarietà verso le classi indigenti. Si tratta di Salvatore Campisi, avvocato del Comune, e di Maria Luisa Mollese, figlia dell’assessore Francesco Mollese. Campisi, che già da molti anni lavora nell’ufficio legale dell’ente, ha firmato il contratto il 18 novembre del 2014 come collaboratore nel progetto “Assistenza tecnica e supporto ai responsabili Assi Por Calabria 2007/2013”. Il compenso è di 37.440,00 euro.
Maria Luisa Mollese, figlia, come precisato, di Francesco Mollese, vicesindaco e assessore con delega alle politiche cimiteriali, è collaboratrice per il progetto “Centri per la famiglia”. Il contratto è iniziato il 21 novembre del 2014 e scade il 21 ottobre 2015. Compenso 14.800 euro.
I contratti di Campisi e Mollese fanno parte di un novero ben 700 contratti sottoscritti da Calabria Etica a partire dallo scorso novembre.  Una vera e propria pioggia di assunzioni che, in tempi di crisi come questi, appaiono come una benedizione dall’alto. Non la pensa così la Procura della Repubblica di Catanzaro, che, all’indomani della competizione elettorale regionale, ha aperto un fascicolo di inchiesta: a 48 ore dalle elezioni regionali del 23 novembre 2014, Calabria Etica assumeva 250 persone, per una spesa totale di 4 milioni di euro. Contratti annuali che vedono beneficiari giovani residenti nel collegio elettorale Centro (Catanzaro-Vibo-Crotone), la circoscrizione nella quale si è ricandidato, ed è poi stato rieletto, Nazzareno Salerno, all’epoca delle assunzioni titolare dell’assessorato al Lavoro, al quale faceva capo l’attività della Fondazione di solidarietà. Il Procuratore aggiunto di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ha disposto l'acquisizione di numerosi documenti, ora all’attenzione dei magistrati e dei carabinieri del Nucleo investigativo sanità e ambiente. Il fine dell’inchiesta è quello di accertare eventuali reati in merito proprio al gran numero di assunzioni effettuate da Calabria Etica nel periodo a ridosso delle elezioni regionali dello scorso novembre. Si vuole appurare, insomma, se Calabria Etica sia stata trasformata, o se sia stata addirittura concepita, come un grande carrozzone clientelare, fucina di voti di scambio: lavoro, quindi, in cambio di voti. Per il momento, è doveroso precisare, non ci sono persone indagate. Intanto la vicenda ha avuto un’enorme eco mediatica, tant’è vero che se n’è occupato persino il rotocalco del TG1 Tv7, con un titolo che è tutto un programma: “Etica ad personam”.
Al di là della vicenda giudiziaria, la raffica di assunzioni riapre una serie di interrogativi anche in merito al perdurare dell’odiosa piaga del voto di scambio. Entrando in merito agli assunti nicoteresi, di loro si può dire che sia l’assessore Mollese, padre di Maria Luisa, che l’avvocato Campisi, appartengono da sempre all’area di destra del tessuto politico medmeo. Alle elezioni regionali il loro sostegno è andato a Nazzareno Salerno (179 voti nella sola Nicotera). Sembra infatti che l’area destrorsa della giunta Pagano si sia attivata per convogliare voti al candidato serrese. Circostanza, questa, che ha scatenato grossi risentimenti in Pino Marasco, il quale aveva illusoriamente sperato nel sostegno dei suoi compagni di giunta. Segno, questo, di una lacerazioni profonda della politica nicoterese la quale è divisa ormai da molti anni: sempre alla ricerca del leader di turno, non riuscendo a concepire nel proprio tessuto sociale e politico un leader proprio, né una visione politica autonoma che riesca ad imporsi nello scenario regionale e provinciale.


lunedì 23 marzo 2015

Discarica di eternit e altro materiale inquinante in campagna.




Nicotera. Ancora una volta dovere di cronaca ci impone di segnalare una discarica abusiva a cielo aperto di eternit. Ancora una volta sottoponiamo all’attenzione dei lettori delle foto che ritraggono impietosamente uno scempio ambientale. La discarica qui presentata si trova in un’area di campagna, alle spalle del fosso San Giovanni, e comunque ai limiti di una strada interpoderale percorsa abitualmente dagli agricoltori che si recano nei loro apprezzamenti di terreno. L’accumulo di eternit abbandonato può essere definito un vero e proprio attentato alla salute pubblica, infatti le lastre di amianto sono spezzate in più parti, a tratti sbriciolate. Ed è noto ormai a tutti che la polvere di amianto causi il temibile carcinoma polmonare. Le stime, a tal riguardo, diffuse dall’Arpa (sistema nazionale per la protezione dell’ambiente) sono agghiaccianti. Ben il 50% dei carcinomi occupazionali della pleura e dei polmoni sono proprio causate dall’esposizione all’eternit. Ma la polvere di amianto può essere facilmente sospinta dal vento per ogni dove, come un alito malefico che distrugge la salute delle persone, ignare di essere a contatto con il pericoloso elemento.
Il territorio nicoterese è purtroppo puntellato da questi cumuli letali. E le segnalazioni sono state tante. Nel torrente Britto, abbiamo fotografato lastre di eternit, portate in braccio dalla corrente e consegnate al mare, quando la fiumana si ingrossa a causa delle piogge. Quando il torrente è secco, l’amianto giace sul letto del fiume consunto dal sole e dagli agenti atmosferici. Eppure fino a vent’anni fa Britto una località amena, un luogo ideale per trascorrere una domenica a contatto con la natura, ora è una fonte di pericolo per la salute. Lo stesso dicasi della spiaggia  di Nicotera Marina, o presso l’incantevole pineta a due passi dal mare. O, addirittura, nel centro storico Palmintieri. Aree di notevole valore paesaggistico e monumentale deturpate da questi odiosi cumuli che, oltre ad essere indecorosi, cagionano gravi problemi alla salute dei cittadini.
L’ultima discarica, in ordine di tempo, è questa che vi  presentiamo adesso, tra gli agrumeti e le distese di campi di bieta e scarola. Proprio a due passi dei prodotti della terra, qualcuno ha pensato bene di disfarsi della propria copertura di eternit, praticamente a costo zero, ma senza considerare l’azione nefasta del proprio agire. E così che si avvelenano l’ambiente e le persone. Rimuovere un tetto di amianto ha un costo elevato, in molti, non avendo incentivi economici in tal senso, da parte delle istituzioni, preferiscono ricorrere al “fai da te”. Gli unici aiuti da parte dello Stato è di tipo fiscale.
Intanto non è chiaro se il Comune abbia mai effettuato una mappatura dell’eternit presente nel territorio comunale. Ma ciò che al momento appare necessario è attivarsi per rimuovere il materiale tossico accumulato nei vari punti segnalati. Nella tutela della salute pubblica.

118: Il Comitato consegna la petizione al presidente Oliverio.



Nicotera. Ieri, nella tarda mattinata, ha avuto luogo l’ultima importante tappa del percorso iniziato a metà gennaio dal Comitato pro 118, e cioè la consegna della petizione al Presidente della Regione Mario Oliverio. Un percorso lungo e faticoso il cui obiettivo è quello di ottenere per il territorio nicoterese e l’intero entourage un presidio sanitario di emergenza urgenza. L’ampio territorio è sguarnito di un servizio essenziale e tale carenza rappresenta un rischio per la vita dei cittadini, qualora malauguratamente dovessero incorrere in un incidente o in un malore. E così ieri gli esponenti del Comitato hanno incontrato il Presidente Oliverio e a lui hanno esposto il grave disagio che vive l’intero territorio. Hanno sottolineato la necessità di avere un servizio per le emergenze presente in un comprensorio che dista oltre 30 km dagli ospedali più vicini, quelli di Vibo
Valentia e Tropea, con soccorsi che impiegano più di 40 minuti per raggiungere il malcapitato paziente, tempo da considerare anche nel rientrare negli ospedali. Un servizio, dunque, quello richiesto nella petizione, indispensabile ed urgente, anche vista l’orografia del territorio. I tanti versanti del Monte Poro che la separano da Vibo, e il percorso tortuoso verso Tropea, quest’ultimo, caratterizzato, tra l’altro, da ben due passaggi a livello.
Un disagio spesso raccontato dalle cronache locali: persone che, in seguito a incidenti o malori, ha dovuto aspettare fino a un’ora e mezza l’arrivo dell’ambulanza da Vibo o da Tropea ( i due ospedali più vicini). Il “piccolo capitale” del Comitato è così stato affidato al presidente della Regione.
Il Governatore, alla presenza anche del vice presidente della giunta regionale Vincenzo Antonio Ciconte e al direttore generale del Dipartimento Salute Bruno Zito, convocato per l’occasione, si è pronunciato, senza mezzi termini, a favore della richiesta, dimostrando di conoscere molto bene il problema ed il territorio interessato e, richiamando l’attenzione del direttore generale del Dipartimento Salute, lo ha investito direttamente del problema. Bruno Zito, era comunque già a conoscenza della richiesta avanzata e delle disfunzioni lamentate. Si è impegnato a convocare i vertici aziendali dell’Asp in quel di Catanzaro già dalla prossima settimana per dare soluzione alla richiesta dei cittadini del territorio nicoterese. L’incontro, voluto fortemente dal Comitato, si è concluso nel migliore dei modi ed era visibile sulla faccia degli intervenuti del sodalizio la soddisfazione  che, in qualche modo, li ripaga dell’impegno, del sacrificio profuso per una causa giusta, per una battaglia di civiltà che si prospetta, finalmente, vicina alla vittoria.
«Condividiamo le ragioni che hanno spinto tanti cittadini a richiedere ciò che rappresenta una giusta tutela del proprio
diritto alla salute» ha detto il presidente Oliverio che ha chiesto al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute Bruno Zito di contattare il
direttore dell’Asp di Vibo Valentia al fine di attivare le procedure necessarie all’istituzione del servizio.
I rappresentanti del «Comitato pro 118», hanno per questo voluto ringraziare il presidente della Regione, rimarcando la disponibilità e l’impegno mostrati.

venerdì 13 marzo 2015

118 a Nicotera: ancora nessuna novità.



Nicotera.  E’ passato più di un mese da quando si è tenuto l’incontro in prefettura tra il Comitato pro 118 e i vertici dell’Asp. A sostenere il civico sodalizio c’era il consigliere regionale Vincenzo Pasqua. In quell’occasione partì un input da parte del rappresentante territoriale del Governo verso l’azienda sanitaria provinciale, la quale avrebbe dovuto riconsiderare l’attuale dislocazione del territorio delle Suem. Era il 3 di febbraio. Dopo due settimane circa il Comitato ha consegnato nelle mani del direttore generale dell’azienda sanitaria e, nella stessa mattinata, in quelle del prefetto, un plico contenente 3000 firme, grido d’aiuto di un’intera cittadinanza sguarnita di un servizio essenziale. Allo stato dei fatti, novità importanti non ce ne sono, se non tre fatti essenziali che meritano di essere considerati. Il primo riguarda un carteggio tra il direttore sanitario Carlo Truscello e i commissari ad acta alla sanità regionale. Truscello faceva sapere ai commissari che era impossibile garantire la postazione Suem a Nicotera, a meno che non si procedesse alla deroga dalla programmazione regionale o all’assunzione immediata a tempo determinato di 5 medici, 5 infermieri, 5 autisti.
Per tutta risposta i commissari ingiunsero al direttore sanitario di «rivedere, dopo uno studio accurato delle distanze kilometriche di ciascun comune dai presidi ospedalieri, l’attuale dislocazione delle Pet, al fine di risolvere la criticità evidenziata, di valutare modalità organizzative aziendali alternative che consentono una definizione del soccorso territoriale adeguata e rispondente alla necessità del territorio».
L’altro elemento degno di nota sono le parole di Antoniozzi, il giorno in cui gli fu consegnata la petizione. Il direttore generale ribadì al Comitato e alla stampa che stava riconsiderando la geografia delle postazioni Suem nel vibonese. Ma ciò che ha acceso al speranza del Comitato è una deliberazione, ad opera del presidente della Regione, Mario Oliverio, in merito allo sblocco del turn over nella sanità. Si indiranno, in buona sostanza, i concorsi per oltre cento unità di personale sanitario (tecnici di laboratorio, medici e infermieri), da utilizzare per garantire i servizi delle emergenze-urgenze, pronto soccorso e radiologia. Sono concorsi che risalgono al 2009 ma che il deficit nel settore sanità ha bloccato.
Mentre si assiste all’attivismo del Governatore calabrese nell’improrogabile nomina del commissario alla sanità, il Comitato riparte alla carica. L’attesa che una novità positiva squarci questo velo di silenzio sta diventando troppo lunga per il civico sodalizio che intanto ha già messo in calendario al prossima mossa: la consegna della petizione ad Oliverio.

Appello di Comerci al Vescovo: Si faccia carico del pagamento delle bollette.



Nicotera. 7 e 8 marzo: giornate nazionali dei musei diocesani, indette dall’Amei (associazione musei ecclesiastici italiani). In Calabria hanno aderito all’invito dell’Amei le più significative realtà museali esistenti e, tra questi, non poteva mancare il museo diocesano di Arte Sacra di Nicotera, di grande pregio, allocato nel trecentesco palazzo vescovile. L’occasione è di quelle più ghiotte non solo per gli amanti della cultura museale in senso stretto ma anche per un pubblico variegato, che ama il bello, la storia del territorio e la cultura in senso lato. «Questo importante appuntamento- ha argomentato in una nota Enzo Comerci, vice presidente di Azione democratica nel Vibonese- rischia di essere condizionato ed oscurato, nel vero senso del termine, per la mancanza dell’energia elettrica. Infatti, dopo il mancato pagamento da parte della Provincia della bolletta, l’Enel, nei giorni scorsi, ha sospeso la fornitura di energia elettrica lasciando, solamente, quanto necessario per il funzionamento del sistema d’allarme».
Anche nel recente passato è successo e dopo una ferma presa di posizione, da più parti, si era provveduto al pagamento di quanto dovuto e alla attivazione della corrente. «E’ davvero difficile gridare questo stato di cose- continua Comerci- quando lo stesso Ente, caduto in disgrazia non certo per opera dello Spirito Santo, non riesce, nemmeno, a pagare, da mesi, lo stipendio ai dipendenti. Sembra vero che con la cultura non si mangia ma,- osserva l’esponente di Azione democratica- sappiamo, che con i beni culturali si possono creare, e si creano, condizioni per favorire sviluppo ed occupazione in un territorio che ha la fortuna di esserne dotato se, opportunamente, faccia parte di progetti di sviluppo organici».
«La situazione, purtroppo, è diventata così difficile ed insostenibile che, a nostro modesto avviso, solo il Vescovo, che, oltre ad essere un buon Pastore di anime, è anche un grande cultore dei beni culturali della Calabria, può risolvere la situazione facendosi carico, come Curia, del pagamento presente e futuro delle bollette, in deroga alla  Convezione con la Provincia che, ormai, non è in grado di soddisfare. La cultura non può stare senza luce e la luce ce la può dare il nostro Vescovo!»