martedì 24 ottobre 2017

Struttura sanitaria nicoterese. Stamattina l'inaugurazione del Centro di riabilitazione per soggetti autistici.


Nicotera. Si terrà stamattina alle 11 l’inaugurazione del Centro soggetti autistici a Nicotera. Problemi organizzativi sono alla base del rinvio dell’apertura dell’importante ambulatorio creato per offrire prestazioni riabilitative ai ragazzi colpiti da questa sindrome. L’inaugurazione era stata inizialmente fissata per il 16 ottobre. Ma una serie di contrattempi hanno imposto all’Azienda sanitaria provinciale di posticipare la cerimonia di apertura. Un evento che vede la presenza delle autorità istituzionali ed ecclesiastiche. Garantita la presenza del direttore generale dell’Asp, Angela Caligiuri, e i rappresentanti dell’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa), in prima linea nell’opera di realizzazione di tale servizio che si attende da anni. Sono infatti passati quasi vent’anni dal finanziamento del denaro necessario per aprire due centri per ragazzi autistici, uno da allocare all’interno dell’ospedale di Pizzo e un altro in quello di Nicotera. Ma mentre per la città napitina tutto è andato a buon fine, Nicotera ha dovuto attendere venti anni. Ma adesso pare che l’attesa sia finita. Il centro sarà coordinato da un direttore responsabile e la sua durata sarà di due anni- salvo decisioni di proroga da parte dell’Asp. Per quanto riguarda le prestazioni elargite dal centro, i giovani ospiti potranno usufruire di quattro ore consecutive di attività (tre dedicate ad attività individuali e una ad attività collettive). I ragazzi saranno seguiti da personale specializzato: psicomotricisti, logopedisti, psicologi e neuropsichiatri

sabato 21 ottobre 2017

Ridato decoro al cimitero: effettuati i lavori di decespugliamento.


Nicotera. Sono stati effettuati nei giorni scorsi i lavori di pulizia del cimitero nuovo. Come segnalato giorni addietro da questo giornale, questa parte del luogo sacro presentava un notevole fiorire di vegetazione selvaggia. La mancanza della pavimentazione del nuovo tratto del camposanto ha favorito la crescita delle erbacce. I cittadini nicoteresi, particolarmente attenti al decoro del posto che custodisce le tombe dei propri cari, avevano reso edotto il Comune della situazione in atto. La stessa terna commissariale si era ivi recata per avere contezza della situazione e degli interventi da mettere in atto. E così pochi giorni fa sono cominciati i lavori di decespugliamento delle aree interessate. Operazione, come è consuetudine dell’agire della Terna, a “costo zero”, nel senso che è stato impiegato il giardiniere del Comune piuttosto che ricorrere alle costose prestazioni di una ditta esterna. Ora che l’intervento per rendere più decoroso il luogo sacro è stato realizzato, i Commissari stanno pensando di trovare i fondi necessari per rifinire la pavimentazione del cimitero nuovo: la vendita dei lotti per la costruzione delle cappelle gentilizie potrebbe essere una buona fonte di introito per mettere in atto i lavori di rifinitura. Un’altra questione che attende di essere risolta è quella inerente gli orari di apertura. I cittadini hanno chiesto alla Terna di ampliare l’orario delle visite. Una richiesta che non è caduta nel vuoto tanto che il Comune sta rivedendo il Regolamento comunale sulla tematica in oggetto per poter andare incontro alle esigenze sottoposte alla sua attenzione. Intanto, con l’avvicinarsi della ricorrenza di defunti, i Commissari hanno predisposto di adornare il cancello del luogo sacro con dei fiori.

Comune. Al via le iniziative per il decoro urbano.



Nicotera. Ridare dignità all’estetica del paese è uno degli obiettivi che si è proposto di raggiungere la terna commissariale attualmente alla guida di palazzo Convento. Il decoro urbano è, in effetti, uno di quegli ambiti che non ha mai trovato particolare attenzione da parte degli amministratori che si sono succeduti nella casa municipale nicoterese. Eppure l’aspetto di un paese è un importante biglietto da visita per eventuali operatori turistici che visitano una località in vista di una proposta da offrire alla clientela. E' pur vero che il restyling dell’estetica di una città non si fa con uno schiocco di dita: occorrono dei fondi che il Comune non ha. Bisognerà attendere la fine dell’anno: con la chiusura del bilancio e la valutazione dei vari capitolati di spesa si capirà quanti soldi ci sono davvero in cassa e quanti potranno essere utilizzati per tutto ciò che attende cure massicce. Tra le cose da fare c'è tutto ciò che attiene il decoro urbano. Per il momento il Comune affronta le spese che può. In primis quelle della segnaletica, rinnovata in tanti punti di Nicotera e frazioni. Quasi completamente in Marina. Nuovi cartelli sono stati posizionati presso lo Scalo ferroviario e davanti al passaggio a livello. Ne sono stati utilizzati alcuni che si trovavano in deposito, ma altri sono stati acquistati. Si è anche provveduto a rifare le strisce pedonali, quasi completamente scolorite dal tempo. Lavori che sono stati affrontati prelevando una piccola parte dei proventi delle multe effettuate l’estate appena trascorsa ai trasgressori che parcheggiavano nelle strisce blu. Tutto il resto sarà affrontato, come precisato, quando si tireranno i conti a fine anno. E se, in tale occasione, l’ufficio finanziario darà l’ok, si procederà innanzitutto con la realizzazione della toponomastica, la cui assenza è un grave gap della storia recente nicoterese. La mancanza di tale importante indicatore delle vie cittadine influisce anche a livello fiscale, perché, mancando le vie e i numeri civici, non sempre è facile individuare i contribuenti. Per realizzare la toponomastica soldi ce ne vogliono davvero tanti e non solo per pagare i tecnici che la realizzeranno, ma anche per acquistare le targhe delle vie e quelle dei numeri civici che il Comune, in linea con la determinazione di rinnovare l’estetica del paese, intende realizzarle in ceramica, come quelle che si vedono a Noto o Taormina.  Per il momento si procede con quel poco che c’è in cassa. L’ordinaria amministrazione è al primo posto: sistemare lampadine fulminate, riparare strade, tagliare erbacce. Piccole, ma grandi cose, che contribuiscono a ridare dignità alle vie cittadine. Prevista, inoltre, l’imminente riverniciatura di tutte le panchine, sia quelle di corso Cavour che quelle di via Castello; tra queste una sarà dipinta di rosso, iniziativa che vuole simboleggiare la lotta contro la violenza sulle donne. In cantiere anche la posa di un cannocchiale sull’affaccio di via Castello, per ammirare meglio il paesaggio sconfinato che Nicotera offre. E’ invece già in preparazione la delibera “Adotta un’aiuola”. L’iniziativa è simile a quella già in voga  a Reggio Calabria: consiste nell’invitare gli esercenti a prendere in custodia un’aiuola cittadina curandone piante e fiori, in cambio il neo giardiniere può apporvi al suo interno un cartello pubblicitario del proprio esercizio commerciale.

sabato 14 ottobre 2017

Riunione in sagrestia tra forze politiche e associazioni. Don Francesco tiene le redini del confronto.



Nicotera. Si è svolta venerdì sera la riunione indetta da don Francesco Vardè, parroco di Nicotera, presso la sala Giovanni XXIII. All’incontro erano stati invitati tutte le associazioni, gli esponenti politici, i cittadini nicoteresi. Tutti esortati a prendere parte a un progetto di rinascita di Nicotera. Presenti a quella che si può definire una consulta delle associazioni, i civici sodalizi Nicotera Nostra e Proposte, ma anche il Movimento 14 luglio. Una discussione piena di buoni propositi in cui tutti, a vario titolo, si sono impegnati a superare ogni individualismo, a lottare nella difesa del bene comune. Don Francesco ha saputo sapientemente tenere le redini di un confronto che è spaziato tra i vari punti salienti che riguardano il contesto paesano. Il sacerdote, noto per il suo impegno civile, ha saputo raccogliere intorno a sé quelle che sono le espressioni delle varie forze politiche cittadine, diverse correnti che avrebbero come unico obiettivo la rinascita del paese. E il parroco di Nicotera crea il terreno per un dibattito comune che già in passato ha dato vita a delle liste elettorali. Ad esempio, Nicotera Futura, che vedeva candidata a sindaco Anna Maria Giofrè, è nata proprio nella sagrestia. Per tal motivo non è azzardato dedurre che tali incontri abbiano nel loro ventre i semi di un futuro sviluppo politico. E da quella riunione di forze civiche, per altro assai eterogenee, è pronta a nascere una nuova compagine. Prove tecniche di lista elettorale, dunque? Si, perché sono i fatti a suggerirlo e, nello specifico, il passato. Cose, quindi, già accadute. C’è poi da aggiungere che don Francesco ha il grande merito di provare a risvegliare Nicotera dal coma politico che l’ha buttata in una preoccupante e intermittente letargia, che, infatti, magicamente scompare in vista delle votazioni, in occasione, cioè, dell’eventualità di mettere le mani sul Comune.

Don Francesco Vardè indìce assemblea per invitare le realtà associative alla coesione e all’unità



Nicotera. E’ stata indetta per venerdì 6 ottobre l’assemblea comunitaria, presso il salone Giovanni XXIII, voluta dal parroco di Nicotera, don Francesco Vardè. Il sacerdote, in virtù del suo ruolo di presidente del Forum delle associazioni, invita all’incontro tutte le realtà associative presenti in paese nonché tutti i cittadini di buona volontà, quelli, cioè, chiamati ad impegnarsi per una rinascita sociale di Nicotera. Ed è proprio questo, in effetti, il tema dell’assemblea: intraprendere un itinerario condiviso che conduca alla crescita della città. Ieri mattina presso le edicole e negli esercizi pubblici sono comparse delle locandine che invitano tutti al confronto e in cui è stilato il senso di una riunione che vuole anche essere una chiamata alle armi nel senso di uno spirito costruttivo. L’obiettivo, si legge nel manifestino programmatico, è anche quello di definire “alcune proposte utili con un calendario di iniziative e con un cammino formativo da condividere insieme”. L’invito del parroco è improntato ad una maggiore stima reciproca tra i cittadini e più “coesione sociale”. Un auspicio che ha un suo perché dato che il tessuto sociale nicoterese soffre da tempo immemore di una disgregazione che impedisce l’evoluzione della città e il sano usufrutto delle sue risorse. I nicoteresi, contraddistinti da un individualismo che forse non ha eguali, faticano a fare rete, a creare un movimento univoco e collettivo che miri al benessere di tutti, negli interessi di tutti. Non vi è associazione cittadina o sodalizio civico in cui non prevalgano i personalismi. Ecco perché molte iniziative che nascono col vento in poppa finiscono col naufragare tra i marosi dell’anarchismo. Né la politica cittadina è mai riuscita a tenere insieme un gruppo nutrito di persone, sotto l’egida di un comune progetto o, per una usare una parola pomposa, di un’ideologia. D’altro canto, la politica cittadina non è mai stata esente da personalismi o familismi, anzi essa stessa ne è un modello, dato che si è chiusa in se stessa fino ad assottigliarsi, stritolata da dinamiche privatistiche. I cittadini, confusi e lasciati soli, ne hanno preso le distanze o si sono coalizzati in associazioni che hanno fatalmente ricreato quell’individualismo vissuto dal singolo. In questo contesto non semplice, don Francesco Vardè ha sempre cercato di farsi artefice di una “rinascita sociale”, di trasformarsi nel sarto che rammenda gli strappi. Adesso, ad un anno esatto dal commissariamento del Comune, il parroco ci riprova.
Egli loda l’operato di associazioni e movimenti che finora si sono spesi per il benessere del paese, ma, aggiunge, “quanto bene in più si potrebbe fare” se solo si evitassero “inutili brighe e sterili divisioni”.
Auspica “unità” e attivismo, “onde trasmettere i valori dell’impegno sociale e la partecipazione diretta per una cittadinanza attiva, sulla via della legalità e del bene comune”. La chiesa diventa quindi ancora una volta luogo di dibattito e laboratorio politico. Uno dei pochi, in un contesto in cui scarseggiano le occasioni di dialogo e in cui la protezione della tonaca di don Francesco diventa per molti il salvacondotto per lanciarsi in un dinamismo sociale e politico, che altrimenti sarebbe boicottato da indolenza e paure.