martedì 27 febbraio 2018

Arresti per marijuana e sanzioni ad esercizi commerciali.



Nicotera. Continuano senza sosta le attività dei Carabinieri mirate al monitoraggio del territorio e al contrasto dell’illegalità, in specie in ambito di detenzione e spaccio di stupefacenti. Nella giornata di giovedì i militari della Compagnia di Tropea, guidati dal Maggiore Dario Solito, e coadiuvati dal personale specializzato dei Carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro di Vibo Valentia e il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Catanzaro, hanno portato all’arresto di Gurzì Mario Carmine, 60enne nicoterese, colto in flagranza di reato. All’interno della casa del Gurzì, infatti, nello specifico in camera da letto, i militari hanno rinvenuto 50 grammi di marijuana. L’uomo è stato pertanto dichiarato in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Tradotto ai domiciliari, è ora in attessa delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria. Ma per i militari non era finita lì. Infatti, durante lo stesso servizio, in un terreno abbandonato di Contrada “Casa bianca”, i Carabinieri hanno trovato un sacchetto in plastica contenente 650 grammi circa di marijuana, prontamente sottoposta a sequestro. Adesso, ulteriori indagini dei militari, dovranno appurare chi sia il proprietario.
Un’altra attività ha riguardato i controlli ad esercizi pubblici. Gli uomini dell’Arma hanno eseguito delle  sanzioni amministrative e delle denunce nei confronti delle titolari di un bar-pizzeria del centro e di un’agenzia di noleggio e vendita di autoveicoli. Responsabili, rispettivamente, di detenere alimenti destinati al consumo umano in cattivo stato di conservazione, e di aver installato impianti audiovisivi non autorizzati per il controllo a distanza dei lavoratori. Per entrambe multe salatissime. Infine sono state segnalate alla prefettura di Vibo Valentia, in quanto assuntori di sostanze stupefacenti, tre persone, trovate, a seguito di una perquisizione, in possesso di 10 grammi di marijuana. I Carabinieri hanno inoltre effettuato due perquisizioni domiciliari e veicolari.

Arresti a Nicotera.



Nicotera. In piena attività, da parte dei Carabinieri della stazione di Nicotera e Nicotera Marina, i controlli mirati al rinvenimento di artifizi esplodenti, in uso per l’imminente Capodanno, che non siano a norma. A setaccio dunque gli esercizi commerciali dei vari rivenditori. Proprio in tale ambito i militari dell’Arma hanno eseguito una perquisizione in un noto negozio, sito in Corso Cavour, specializzato nella vendita di tali prodotti.
Benchè tutto risultasse in regola, l’infallibile fiuto dei Carabinieri li spingeva ad ampliare il loro campo di controllo, addentrandosi in un piccolo magazzino, adiacente il negozio. Qui i militari hanno rinvenuto, occultato in un piccolo anfratto, un involucro di plastica con una bottiglia da 500ml di liquido infiammabile, un cilindro plastico contenente gpl propano e un manufatto artigianale con alla sommità una miccia pirotecnica. Tutte le parti erano collegate tra loro. Quel ritrovamento ha insospettito i Carabinieri che hanno così deciso di sospendere le operazioni e di contattare gli artificieri di Catanzaro che, immediatamente giunti sul posto, davano il loro sconcertante resoconto: si trattava di una vera e propria bomba artigianale, con materiale esplodente totale di 135 grammi che aveva come caratteristica quella di avere una forza d’urto di una bomba a mano e la capacità di creare una vera e propria falla di fuoco, capace di innestare incendi parimenti distruttivi.  La bomba è definita “fireball”, cioè “palla di fuoco”, proprio per quest’ultima caratteristica. Per i proprietari del negozio scattava immediatamente l’arresto per produzione e detenzione di artifici esplosivi. Si tratta del 55enne proprietario dell’esercizio commerciale, Destefano Antonio Pasquale, e del suo lavorante Di Leo Giuseppe, classe ‘89, già noto alle Forze dell’Ordine. I due sono stati posti agli arresti domiciliari, in attesa delle decisioni della magistratura.

Videosorveglianza. C'è l'ok della Regione sul cambio di destinazione dei fondi.



Nicotera. Si è svolto giovedì scorso l’incontro in Regione tra la Terna commissariale, alla guida del Comune costiero, e i responsabili dell’ufficio di presidenza per la questione, ancora in sospeso, della videosorveglianza. Il progetto era rimasto un po’ in stallo a causa di una serie di contrattempi, a cui si sono aggiunti gli interminabili tempi burocratici da parte degli apparati regionali. Ma i Commissari non demordono: sono ben consapevoli che il paese ha bisogno di essere monitorato, e il tema della sicurezza, come sottolineato dal Commissario Nicola Auricchio, è sempre stato al vertice dei propositi della triade prefettizia.
I fondi intercettati, lo ricordiamo, sono quelli destinati alla realizzazione di una scuola di cucina mediterranea. Un progetto promosso dalla Giunta Pagano e foraggiato dalla Regione. La Terna ha inteso stornare tale finanziamento verso la più urgente esigenza di monitorare le vie cittadine. C’è l’ok di palazzo Alemanni in merito al cambio di destinazione dei fondi che si aggirano intorno alle 160 mila euro.
Con l’installazione degli occhi elettronici inizierebbe quel percorso di tutela della sicurezza dei cittadini che prevede, per essere completa ed efficiente, altri importanti step già annunciati dalla Terna, ovvero il potenziamento, in termini di unità, della Caserma dei Carabinieri e l’apertura del Commissario di Polizia. Propositi ambiziosi, in tempi di austerity, ma che si rendono necessari per una cittadina, come quella nicoterese, presa di mira dalla criminalità, nonché centro di coltivazione ed esportazione della marijuana. Le preziose operazioni dei Carabinieri hanno dimostrato che sia il centro storico che le campagne che la circondano nascondono coltivazioni di canapa indiana e laboratori di stoccaggio che lavoravano a tutto spiano per soddisfare la domanda di mercato, fino a che l’arrivo dei Carabineri ha messo fine alle tante piccole fiorenti imprese del malaffare. C’è poi l’audacia della criminalità, piccola e grande, che mostra i muscoli senza ritegno, in una città già fiaccata dalla paura e dall’insicurezza.
In tale quadro allarmante è piombata dall’oggi al domani una nuova realtà, ovvero la nascita di un centro di accoglienza straodinaria, allocato all’interno del lussuoso Hotel Miragolfo, a due passi dalle scuole superiori e dal centro del paese. Il Cas ospita in tutto 150 ospiti, tutti maschi, orientativamente dai 18 ai 30 anni, tutti con l’intenzione di trovarsi un lavoro. Probabilmente Nicotera, da dove i giovani scappano per trovare un’occupazione, prendendo un treno diretto verso il Nord, è il posto meno fortunato per trovare un’occupazione: il rischio, per questi giovani, di essere arruolati tra le file della criminalità è, purtroppo, da tenere in debita considerazione. Ricordiamo che solo due settimane fa un giovane nigeriano è stato beccato dalla squadra mobile di Vibo con quasi mezzo kilo di marijuana in un borsone.
Ecco quindi che la necessità di monitorare un paese dolente si fa ancora più pressante. Nicotera va difesa dal malaffare e tutelata, sostengono di commissari. La speranza è che da Catanzaro chi di dovere si dia una mossa.

Comune. Ufficializzato il dissesto finanziario.



Nicotera. E’ stata pubblicata giovedì mattina sull’albo on line del Comune la delibera di Giunta che decreta la Caporetto economica dell’ente. Si è concluso così un lungo periodo di incertezze in cui lo spauracchio del crac finanziario ha tenuto banco tra i cittadini. Come anticipato dal Quotidiano già in tempi non sospetti, la via del dissesto era quella che la Terna prefettizia alla guida del Comune intendeva intraprendere come unica possibilità d’uscita di una condizione finanziaria oggettivamente complicata. Non è stata sicuramente una scelta semplice ma pare non vi fossero alternative. Giuseppe Curciarello, sovraordinato del settore finanziario dell’ente, nel corso di un affollatissimo confronto con la cittadinanza, ha cercato di spiegare come stanno le cose, ed anche il perché non vi siano altre opzioni da considerare. In un certo senso, è la stessa normativa prevista dal Tuel che, nei casi disperati come quelli del Comune costiero, che spinge verso questa decisione. Nello specifico, gli articoli 244 e 246 del decreto legislativo  n. 267/2000 spiegano perché si era di fronte a una scelta obbligata: a parere dell’Organo di Revisione «l’Ente, a causa dello squilibrio strutturale di bilancio, non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili; a causa della gravissima situazione debitoria non è in grado di far fronte ai crediti certi verso terzi con i normali mezzi ordinari del ripristino dell’equilibrio di bilancio». Per Nicotera inizia dunque un periodo di austerity, in quanto è chiaro che a farsi carico del disastro dovranno essere, ancora una volta, i cittadini. Aliquote e tariffe ai massimi livelli, finchè le casse dell’ente non saranno lentamente rimpinguate. Gli effetti del default riguardano diversi aspetti della vita del paese: finanziario, politico e sociale. Una determinazione, insomma, che incide sulla vita di una comunità: aumento delle tasse e taglio di ogni forma di spesa se non quelle di strettissima necessità.
Chiedersi chi abbia condotto il Comune a questo stato è una domanda legittima a cui solo la magistratura potrebbe dare risposte sensate. Lo scandaloso affaire Sogefil, benchè abbia condotto sul banco degli imputati i dirigenti della società cosentina, continua ad essere costellato da punti oscuri, indecifrati “quid” che potrebbero rivelare altre sorprese, in quanto è da ingenui pensare che la Sogefil si sia intascata i soldi dei cittadini (8 milioni e passa di euro, mica spiccioli) completamente all’insaputa degli inquilini di palazzo Convento, commissari prefettizi compresi. A ciò si deve aggiungere la pessima gestione del denaro pubblico da parte dei passati amministratori o i goffi tentativi di mettere una pezza allo squarcio economico con manovre che hanno aggravato la situazione debitoria dell’ente. Sta di fatto che adesso il Comune ha maturato un debito pari a 10.332.487 euro, di cui 4.721.266 di debiti di bilancio e 5.611.211 di debiti fuori bilancio. Per una cittadina di nemmeno 6500 abitanti, cifre stratosferiche.

martedì 20 febbraio 2018

Ospedale. Rubati i computer della sala radiografie.



Nicotera. L’audacia dei malviventi si fa sempre più sfrontata. Ignoti ladri hanno rubato i computer della sala radiografie. Il fatto è accaduto la notte di mercoledì. Giovedì mattina le persone in attesa davanti alla porta del servizio di diagnostica sono state avvisate che tutte le prenotazioni erano annullate, causa furto dispositivi indispensabili per gli esami radiografici. Ma il fatto davvero sconcertante è che i delinquenti sono tranquillamente entrati dalla porta principale- sempre aperta perché da lì si accede alla Guardia medica h24- e si sono diretti verso la sala radiologica, praticamente adiacente i locali dove il medico di Guardia svolge il suo lavoro di primo intervento. Insomma, i malviventi non hanno dovuto nemmeno disturbarsi di cercare entrate secondarie per portare a termine il loro piano, ma tutto si è svolto con grande naturalezza, mentre un medico era al lavoro, a pochi passi da loro. Questo episodio apre uno squarcio su un aspetto che ruota intorno alla struttura ospedaliera che non va sottovalutato, ovvero il fatto che non vi è alcuna forma di vigilanza, specialmente nei pressi della Guardia Medica. Se i ladri sono potuti entrare dall’ingresso principale, passare davanti l’h24, dirigersi verso la vicina sala radiografie, forzare la porta, prendere i computer e filarsela indisturbati, vuol dire che allora qualsiasi male intenzionato può fare di tutto. La mancanza della video sorveglianza che monotori la struttura, l’assenza di una vigilanza notturna, rendono sicuramente più facile il lavoro ai malviventi, e ad essere a rischio non sono solo le cose ma anche, e soprattutto, le persone, e cioè i medici di Guardia che, specie di notte, sono soli, potenzialmente in balìa delle cattive intenzioni di qualcuno. Tra i medici di turno ci sono molte dottoresse che qualcuno ha il dovere di tutelare, visti i terribili fatti che la cronaca racconta. Tra le tante cose che non vanno del nosocomio nicoterese, di cui il Quotidiano si è spesso occupato, la questione della mancata vigilanza dell’h24 merita un discorso a parte e un’attenzione particolare da parte dei vertici dell’Asp. Le dottoresse che prestano servizio di Guardia, in tempi difficili e incerti per la cittadina costiera, hanno i diritto di sentirsi più sicure mentre svolgono il loro lavoro. La criminalità, come sappiamo, ha alzato il tiro. In un contesto così, dunque, si deve collocare l’urgenza di una vigilanza per l’ospedale, quanto meno per la porta di ingresso e i locali della Guardia Medica.