domenica 17 febbraio 2019

La replica, con contestuale richiesta di rettifica, all’articolo intitolato “Nicotera, l’Azienda Sanitaria si “inchina” di fronte al benefattore Rosario Marra” di Antonio Montuoro.

Pubblichiamo la replica, con contestuale richiesta di rettifica, all’articolo intitolato “Nicotera, l’Azienda Sanitaria si “inchina” di fronte al benefattore Rosario Marra” pubblicato il 13/02/2019 sulla testata giornalistica on line MediterraneiNews, redatta dal presidente dell'Associazione Kreonte Francesco Tripaldi.
La replica in questione è stata inviata al direttore della citata testata on line, dott. A.L. Montuoro, che l'ha
ritenuta "irricevibile" per le motivazioni che saranno di seguito integralmente riportate. Noi garantiamo sopra ogni cosa libertà e pluralismo dell'informazione, garanzia per i lettori di serietà e misura dei contenuti divulgati.
A tal fine si specifica che là dove il direttore Montuoro stigmatizza alcune affermazioni come non veritiere
si riferisce alla circostanza che il fratello del presidente Tripaldi si è presentato alle elezioni del 2012 non entrando in consiglio e che il presidente stesso è stato consigliere, in maniera decisamente "critica" giova qui sottolineare, durante l'ultima amministrazione Reggio.
E' utile qui rimarcare, per completezza dell'informazione, che nel primo caso il candidato a sindaco, nelle elezioni vinte poi da F. Pagano, e nel secondo caso il sindaco, erano rispettivamente cognato e consuocero del direttore di Mediterraneinews. Entrambi i consigli comunali in questione sono stati, per la cronaca, sciolti per infiltrazioni mafiose.
***Egr. Direttore,
Sono Francesco Tripaldi, presidente dell’associazione “Kreonte”, organizzatrice dell’incontro con i vertici dell’Asp oggetto del Suo pezzo di cui all’oggetto apparso ieri 13/02/2015 sul periodico da Lei diretto MediterraneiNews.
Presumo che il pezzo sia stato da Lei redatto perché non reca firma alcuna.
Ebbene, per prima cosa mi preme stigmatizzare l’accostamento, dopo una lunga “requisitoria” nei confronti del sig. Marra con tanto di certificazione medica e attribuzione di "pedigree" socio-politico, tra Kreonte e un presunto atteggiamento antidemocratico, se non violento, del sig. Marra stesso.
Intanto la nostra associazione non persegue finalità politiche, ma solo culturali e di volontariato. Quindi, appare gratuito ed eccedente la doverosa continenza alla quale un pezzo di cronaca deve essere improntato, l’accostamento tra il nome dell’associazione che presiedo e cose che non hanno attinenza alcuna con il suo oggetto sociale. 
In questo senso è utile rammentarLe, dato che ha illustrato dal suo punto di vista la figura delineata da Sofocle, che essa da Hegel in poi è al centro di studi estremamente approfonditi. 
Per dirla in breve, nella dialettica hegeliana essa rappresenta le ragioni dello stato di fronte alle ragioni familistiche, claniche, incarnate da Antigone. Ciò perché, considerata l’impossibilità della sintesi-morte dell’eroe tragico nella realtà, ciò che rimane del lascito dell’artista greco è il modello della legge contrapposto a quello della famiglia, prendendo a prestito un noto ragionamento dell’intellettuale Theodor Friedrich Klitsche de la Grange.
Inoltre, devo debitamente rimarcare che non riteniamo di nostra esclusiva competenza l’associazionismo né abbiamo mai affermato di vantare esclusive sul volontariato, o su nessuna forma di intervento privato nella sfera pubblica a Nicotera, né coltiviamo o sponsorizziamo candidature in alcun modo.
Non abbiamo amici, sodali, parenti, affini, di nessun grado, impegnati ora, nel passato, o per il prossimo futuro, in nessuna competizione elettorale, a nessuna latitudine del mondo occidentale. Né, tantomeno, abbiamo rapporti di alcun genere con chi ha guidato, guida, o è in predicato di guidare la cosa pubblica nel prossimo futuro.
Poi, cosa ciascuno voglia fare nel suo privato non è affare dell’associazione che presiedo, la quale, contrariamente a quanto Lei vorrebbe lasciare larvatamente intendere, non ritiene di tiranneggiare nessuno.
Un gesto di generosità, con tutti gli eccessi del mondo, va preso per quel che è, ovvero come un momento di arricchimento della comunità.
Da qui: da dove proviene l’esigenza di sminuire, indagare, umiliare qualcuno, reo di avere fatto un regalo?
Da dove la volontà di insinuare dubbi sprovvisti di fondamento?
Per riepilogare, voglia rettificare nel senso di eliminare immantinente la parte del Suo pezzo qui di seguito indicata: <<di un nuovo Kreonte, re della Tebe, flagellata dalla presenza del mostro della Sfinge, che uccideva i passanti dopo averli sottoposti a un indovinello al quale nessuno sapeva rispondere. Saro, con la sua mazza in mano, potrebbe fare altrettanto chiedendo il voto ai nicoteresi con un quesito: se oltre ad Arabi, Extracomunitari e Zingari, aggiungessi sul manganello anche i Politici di merda nicoteresi, voi mi votereste? Se sì, è fatta; altrimenti mazzate….per tutti loro.>>
Voglia, altresì, ospitare questa replica sul suo periodico, con l’auspicio che noi nicoteresi impariamo ad agire uniti, non divisi come i fratelli Eteocle e Polinice, l’uno a difesa, l’altro contro la sua stessa città. Su chi sia Polinice in questa situazione lascio ai lettori il compito di stabilirlo.
Distinti saluti
Francesco Tripaldi
***

(Risposta del direttore Montuoro):
 
Egr. Presidente,
ho letto con attenzione le Sue forbite ed erudite disquisizioni attinenti i contenuti dell’articolo pubblicato sul giornale on line da me diretto. In merito, ritengo che la Sua richiesta di <eliminare immantinente> parte del pezzo sia del tutto destituita di fondamento e, quindi, irricevibile. Mi preme sottolineare, infatti, che in nessun modo si è voluto dar vita a <requisitorie> e minimamente s’è inteso denigrare o offendere la figura di Rosario Marra ed il suo nobile gesto di donare un defibrillatore e due elettrocardiografi alla guardia medica di Nicotera, sua città d’origine. Nè si è mai avvertita <l'esigenza di sminuire, indagare, umiliare qualcuno, reo di avere fatto un regalo>. Quanto riportato nell’articolo viene ricavato da scritti dello stesso Marra o da altri documenti. In nessun caso, comunque, s’è voluto accostare l’associazione da Lei presieduta a ragionamenti di qualsivoglia natura politica e culturale anche se appare non rispondente a verità la Sua affermazione <Non abbiamo amici, sodali, parenti, affini, di nessun grado, impegnati ora, nel passato, o per il prossimo futuro, in nessuna competizione elettorale, a nessuna latitudine del mondo occidentale>. Gli atti elettorali del Comune recitano verità diverse dalle Sue. Risulta, infatti, che Lei, signor Presidente, abbia ricoperto, nel passato, la carica di consigliere comunale a Nicotera dal 2008 al 2010, mentre suo fratello, era candidato nelle elezioni comunali dell’ottobre 2012. Altresì, riscontriamo la candidatura anche nell’ambito della sua vice presidente alle comunali, di un suo cognato nel 2012 e mi pare di non ricordare altri. Quanto alle mitologiche figure di Eteocle e Polinice sono d’accordo con Lei: lasciamo, nell’occasione, che siano i lettori a stabilire chi sia Polinice!
Distinti saluti
Antonio L. Montuoro

sabato 9 febbraio 2019

Elezioni comunali di maggio. Il "Cantiere civico" corteggia Pina Lapa.


Nicotera. Proseguono le grandi manovre nel “Cantiere civico”, tra ripensamenti, siluramenti, tattiche di posizionamento e riunioni giornaliere. Da lì dovrà uscire una lista, questo è chiaro. Il “cantiere” non ha fatto mistero delle sue mire su palazzo Convento. Un proposito rafforzato dall’ennesimo ripensamento del Movimento 14 luglio che, nel corso di una riunione tenutasi nella frazione Preitoni, aveva ribadito, per bocca del suo responsabile alla comunicazione, l’ingegnere Antonio D’Agostino, che il sodalizio di cui fa parte, faceva ufficialmente un passo indietro: il suo ruolo sarebbe stato di quello di vigilare sull’operato delle amministrazioni in carica. Un passo indietro e due in avanti, perché il Movimento adesso vuole essere un socio attivo della nascente lista prodotta dal cantiere, anzi, pare proprio che il nome del candidato a sindaco sia quello di uno dei militanti del sodalizio ambientale. Intanto, le riunioni febbrili e le telefonate frenetiche e interminabili si susseguono senza sosta. Gli operai del cantiere lavorano instancabilmente per allestire la lista che ambisce a guidare Nicotera per i prossimi cinque anni. Domenica è previsto un gazebo in piazza Cavour: prima vera uscita ufficiale del gruppo politico. Servono forze attive, servono alleanze e serve anche espellere qualcuno ritenuto poco produttivo se non troppo ingombrante. Ad esempio, Enzo Comerci e l’aspirante sindaco Antonio Ricottilli sono stati messi alla porta dopo che i due hanno organizzato, in una sorta di velleità indipendentista, una riunione a parte. In un mare magnum di incertezze, l’unico punto fermo è la solida alleanza che il Movimento ha stipulato con il Pd cittadino, mentre anche il Psi sembra ora voler offrire il suo contributo. Restano da coinvolgere le associazioni. Un corteggiamento serrato è in corso in queste ore nei confronti di “Nicotera Nostra” che, pare, farebbe un po’ la sostenuta. Anzi, servendosi di essa si vuole tirar dentro anche Pina Lapa, ex assessora della Giunta Pagano, dimessasi dopo qualche tempo tra vetri infranti e porte sbattute. La Lapa è un volto rassicurante; mamma e professionista piena di classe e serafica calma che potrebbe davvero rappresentare l’asso d’oro nella manica della nascente lista. Intanto don Francesco benedice la nascita di questa nuova realtà politica, le loro alleanze con volti non certo nuovi delle vicende nicoteresi: Salvatore Lubiana, Salvatore Reggio, Salvatore Rizzo, Gaetano Aurelio, i già citati e silurati dissidenti Comerci e Ricottilli; poi, gli imprenditori del cemento, lo stesso D’Agostino, direttore dei lavori della rete fognaria di Nicotera Marina, negli anni ’70: uomini attempati ma inossidabili. Mentre si registra la totale assenza di volti nuovi. Quelli di “Abracalabria” rimasti privi di lista, espatriato Rino Isaia, ritorneranno all’ovile, non da impresari ma da gregari. Ancora una volta protagonisti i senior.

Giovanni Raimondi mette i puntini sulle i : "Il Cantiere Sociale non ha niente a che vedere con il Cantiere Civico"


Nicotera. «Il cantiere sociale è una cosa, il cantiere civico è un’altra». Con questa breve ma incisiva dichiarazione comincia la nota stampa di Giovanni Raimondi, presidente del “Cantiere sociale”, attivo da nove anni e che nulla ha a che fare con il neonato “Cantiere civico” di recentissima costituzione. Una precisazione che si è resa necessaria, agli occhi di Raimondi, in quanto in paese in tanti sono caduti in errore confondendo i due “cantieri” o semplicemente ritenendo che quello “sociale” fosse confluito in quello “civico”, in questi giorni in pieno travaglio: a breve dovrebbe infatti partorire una lista da presentare alle comunali di maggio.
«Noi siamo comunisti, quelli veri- precisa Raimondi, e non c’è nulla, a parte il nome, che ci renda affini a questa associazione. Noi non ci identifichiamo con nessun partito di sinistra in Italia, figurarsi, dunque, se potevamo avere qualcosa da spartire con il Pd (parte attiva del “cantiere civico”, ndr)». Parole chiarissime quelle del presidente, che aggiunge: «se proprio ci tenevano a dare un’idea di lavoro e costruzione, potevano benissimo definirsi officina o fonderia. Non vedo perché bissare il nostro nome, mostrando così di essere poco originali».
Il “Cantiere sociale” è nato nel febbraio del 2010, esattamente all’indomani della rivolta di Rosarno. Il loro impegno è sempre stato incentrato nell’ambito delle grame condizioni degli immigrati di tutti i tempi, tra disagi e sfruttamento. L’obiettivo, nobile e audace, «è quello di risollevare il destino degli sfruttati, dei deboli e dei malpagati».
«Di sensibilizzare- aggiunge Raimondi- soprattutto i giovani sui grandi temi attuali dell’immigrazione, ma con uno sguardo al passato, e cioè a i tanti immigrati italiani nel mondo, sfruttati e oppressi che sono morti mentre svolgevano un lavoro durissimo». Nel 2010 il Cantiere sociale ha prodotto un cortometraggio drammatico e intenso sulla tragedia di Marcinelle, sul massacro dimenticato degli operai italiani nelle saline francesi, ed altre tragedie dell’immigrazione italiana nel mondo. «Cortometraggi a disposizione delle scuole- spiega il presidente di “Cantiere sociale”- e che vogliono avere il compito di sensibilizzare sul fenomeno dell’immigrazione”. Il loro impegno è anche rivolto agli operai africani nella Piana di Gioia Tauro, un impegno affinchè i loro diritti vengano rispettati. E poi c’è in corso il ripristino della storica Fiume, arteria del secolare quartiere Giudecca: «Abbiamo acquistato undici immobili, intendiamo ristrutturarli e creare in quella via suggestiva un teatro sperimentale, con degli appositi laboratori».
Ma adesso ciò che sta a cuore al “Cantiere sociale” è marcare le differenze con il loro omonimo “civico”, con il quale, ribadisce con forza Raimondi, «non abbiamo, dal punto di vista politico, alcun punto in comune». E aggiunge: «giocare con l’equivoco del nome non è stata una cosa che abbiamo gradito, perché in tanti hanno fatto confusione pensando che noi avessimo qualcosa a che fare con questa neonata compagine politica». Una scelta, aggiunge il presidente, che «ha tratto in inganno molte persone, era dunque doveroso chiarirlo una volta per tutte».

Elezioni comunali di maggio. Nasce il "Cantiere civico".


Nicotera. Pronto il questionario redatto dal “Cantiere civico”. Il formulario, che a breve sarà distribuito tra i cittadini, ha il fine di capire cosa essi pensino, di cosa abbiano  bisogno, quali siano le loro aspettative.
«Il questionario- ha detto Tony Capua- attivista del Movimento 14 luglio- è importante per dare voce alle persone, uno stimolo alla partecipazione». L’obiettivo è anche quello, così come proposto dall’ingegner  Antonio D’Agostino, quello di «coinvolgere i parroci, farli diventare parte attiva e proporlo ai cittadini». Porte aperte, dunque, anche alla Chiesa e ai suoi pastori. Una cosa, in effetti, più che ovvia visto che a tenere a battesimo la nascita del “cantiere” è stato proprio don Francesco Vardè, colui che ha dato il là all’iniziativa, e a cui non si può dire mai di no. I parroci, insomma, come un passaporto per arrivare alla gente, la vera grande assente delle assemblee.
Il “Cantiere”, dunque, non fa mistero del fatto che qualche strappo è da ricucire e che bisogna ritrovare un filo diretto con la cittadinanza. Un filo diretto che non passerà certo attraverso la candidatura alle elezioni comunali, così ha sottolineato D’Agostino. Il ruolo del Movimento 14 luglio, sarà quello di continuare ad essere la “sentinella” dell’amministrazione che verrà. Ma di liste, al momento, non se ne parla. (solo due giorni dopo, però, il Movimento ha dichiarato di aver cambiato idea, e quindi di candidarsi)
Un punto che è chiaramente emerso nel corso dell’ultima riunione tenutasi nella frazione Preitoni. Nella gelida saletta attigua alla chiesetta dedicata a Maria regina della Pace si sono ritrovate le associazioni e i gruppi politici che hanno risposto alla chiamata di don Francesco. Riuniti, come ogni lunedì, per discutere sul da farsi, e cioè, su come risollevare Nicotera dai suoi ancestrali problemi, cominciando a «ritessere le maglie di un tessuto sociale disgregato», come ha osservato Gaetano Aurelio, di “Nicotera Nostra”. Operazione ambiziosa e certamente irta di ostacoli, in quanto gli stessi convenuti hanno riconosciuto che riconquistare la fiducia dei cittadini non è affatto una cosa da poco, dato che ormai la gente è fin troppo disillusa. Un’impresa che, dunque, rischia di incagliarsi nei mari incerti della condivisione popolare. Quel che è lampante è che il “cantiere” ingloba in sé tutti quei corpi intermedi che hanno oggettivamente latitato nei momenti critici vissuti da Nicotera, e per momenti critici si intendono tutti quei frangenti in cui la criminalità organizzata ha alzato pesantemente il tiro o quando il sangue dei morti ha bagnato l’asfalto. Un associazionismo, insomma, che si è sempre guardato bene di non mettere le mani là dove passa l’alta tensione. La novità, dunque, tarda ancora a palesarsi all’orizzonte. Ciò che invece si intravede è un pout-pourri fatto di diverse anime e sensibilità che non hai davvero oltrepassato le barricate di certi silenzi. In esso convergono realtà politiche e associative nicoteresi che tentano di proporsi come un elemento nuovo, munito di nuovi obiettivi e rinnovato entusiasmo, ma che, a ben vedere, è un ritrovo di personaggi notissimi ai nicoteresi, per la storia e le vicende politiche che li hanno riguardati. Consociato del “cantiere” è anche il Pd cittadino, nella persona di Salvatore Reggio, ex sindaco di Nicotera. Le intenzioni, loro dichiarano, vogliono essere nuove. Ma tali novità, a ben vedere, si basano su prerogative consunte. Il Pd nicoterese, ad esempio, ed è doveroso sottolinearlo, ha il peccato originale del familismo, nel senso che è stato gestito da un ristretto circolo di persone legate da un filo parentale. Sempre per dovere di cronaca, val la pena di sottolineare che il volto del partito renziano è un ex sindaco il cui consiglio è stato sciolto per mafia. Anche se, sul tema degli scioglimenti, Enzo Comerci ha tenuto ad “assolvere” Reggio, sottolineando che «le giunte comunali nicoteresi non si erano macchiate di fatti così gravi da meritare lo scioglimento», e anche «la dichiazione del dissesto economico poteva essere evitata».  L’ex sindaco, dal canto suo, osservava l’evolversi dell’assemblea, certamente pronto a tendere la mano a nuovi compagni di un impegnativo percorso.