venerdì 10 luglio 2015

I commercianti protestano per la chiusura di Piazza Garibaldi: "gravi perdite economiche".



Nicotera. Commercianti di piazza Garibaldi, punto focale del centro storico nicoterese, sul piede di guerra. Due settimane fa il Comune ha stabilito di chiudere la piazza al traffico veicolare nell’intenzione di renderla più fruibile ad eventuali turisti, e probabilmente, per adeguarsi agli standard di altre cittadine costiere che vietano il transito delle automobili nei centri storici. L’iniziativa, però, ha completamente messo in ginocchio gli esercenti che qui gestiscono le loro attività. Si tratta di due bar, una pizzeria, un tabacchi, un barbiere, una parrucchiera per signora, un negozio di abbigliamento, una farmacia, un negozio di prodotti tipici, solo per citarne una parte. Il disagio degli esercenti nasce dal fatto che le loro vendite sono completamente colate a picco, dato che la loro unica clientela si riduce ai residenti. Di turisti, in effetti, se ne vedono poco o niente in città. Di tanto in tanto si intravede qualche piccolo gruppetto di visitatori aggirarsi, confusi e disorientati, nelle assolate e vuote stradine del centro storico. Sporadiche presenze. Davvero poche per poter garantire ai commercianti di piazza Garibaldi di rimpinguare le gravi perdite economiche cagionate dalla chiusura h24 della piazza al traffico. Le loro voci raccontano rabbia e disagio. Si sentono bistrattati da una amministrazione che non ha compreso, e non comprende, che l’ordinanza di chiusura al traffico li ha fortemente penalizzati.
«Prima della chiusura nei bar si consumavano fino a sei, sette kili di caffè al giorno, ora un kilo basta ed avanza. Al mattino si vendevano fino a cinquanta cornetti, ora cinque è la media giornaliera», raccontano i titolari dei bar. Lo stesso dicasi del tabacchi, vendite in calo, nessuno va più nemmeno a pagare le bollette di sky o della luce; in gravi perdite anche la farmacia. Altro disagio, lamentato a gran voce: paletti e catene impediscono ai mezzi dei fornitori di scaricare la merce presso i negozi.
E queste sono solo alcune delle voci raccolte dalla cronista. Il disagio dei commercianti si fa sempre più corposo, tant’è vero che hanno deciso di indirizzare una lettera al sindaco Franco Pagano. Gli chiederanno di apporre delle modifiche all’ordinanza di chiusura della piazza cittadina al traffico. Ad esempio di dare inizio all’interdizione al transito delle auto a partire dalle ore 22, e questo, non solo sarebbe perfettamente in linea che le direttive di molti altri centri turistici, ma consentirebbe ai commercianti di risollevare le loro attività, quasi prostrate. Basterebbe che gli amministratori firmatari di questa ordinanza comprendessero che a Nicotera di turismo vero e proprio non si può parlare, e ciò ormai da qualche decennio. L’unica struttura che ancora accoglie vacanzieri è l’ex Beach Village, tutte le altre piccole strutture annaspano in una crisi senza precedenti, mentre, come già sottolineato, Nicotera è stata persino esclusa dal servizio turistico (e gratuito) che dall’aeroporto di Lamezia porta i villeggianti nei principali centri della costa tirrenica. I pochi turisti che giungono a Nicotera sono degli intrepidi escursionisti (pochi per la verità) che non possono certo contribuire a rimettere in moto l’economia cittadina. Ecco perché, a dire degli esercenti di piazza Garibaldi, la chiusura h24 della piazza è un colpo di grazia per il commercio nicoterese, già di per sé sofferente. Paletti e catene ne hanno decretato il funerale. La piazza è in effetti vuota e silenziosa. Non c’è nessuno. Solo i commercianti sugli usci dei loro negozi ad attendere i clienti, ormai spariti.

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