Nicotera. Dopo un lungo periodo di silenzio
torna a far sentire la sua voce il consigliere d’opposizione Anna Maria Giofrè.
Intervista rilasciata all’indomani di un consiglio comunale che ha fotografato
un’opposizione senza più mordente. Nell’intervento che segue la battagliera
Giofrè sembra però aver trovato la sua innata verve, una verve e un sano
spirito di opposizione che ormai da troppo tempo la consigliera aveva
inspiegabilmente stipato in soffitta. Ricordiamo che l’esponente di Nicotera
Futura era stata l’unica, in passato, a dare filo da torcere alla giunta
Pagano. Prova eclatante ne fu la dichiarazione al vetriolo della Giofrè, a mezzo
stampa, nella quale accusava la neo amministrazione di curare interessi di
terze persone. Tali esternazioni costarono all’esponente di Nicotera Futura una
querela da parte del sindaco e la sua squadra. Ma la voce grossa del primo
cittadino si è presto smorzata al punto da ritirare, poche settimane fa, la
querela.
Per quale motivo, secondo lei, il sindaco ha ritirato la
querela nei suoi confronti ?
«Disconosco
le vere motivazioni del dietro front del sindaco. Posso ipotizzare che ciò sia
dovuto a una volontà di dare inizio a un’apertura politica verso l’opposizione.
La ricerca di una collaborazione con i consiglieri di minoranza».
Ma l’amministrazione appare numericamente corrazzata, perché
avrebbe bisogno del sostegno dell’opposizione ?
«Forse per
potere usufruire di un maggior apporto di idee (ma, lo confesso, è la cosa più
improbabile che mi viene in mente). Potrei, più verosimilmente, ipotizzare
l’esigenza della maggioranza di guadagnare un maggior numero di consensi che
potrebbero tornare utili in vista di una responsabilità da “spalmare”
all’intero consiglio in caso di negligenze o ritardi».
Insomma, vi userebbe come scudo umano ?
«Inoperatività
e democrazia carente sono i segni più eclatanti di un consiglio, sempre meno
convocato, senza più confronto e
discussione, cosa che invece avveniva nei primi consigli comunali, che comunque
rispecchia una società, quella nicoterese, spenta e senza entusiasmo».
Lei deve però ammettere che il ruolo dell’opposizione si è
ormai ridotto a un fantasma: appare passiva e arrendevole. Per quale motivo lei
ha sotterrato l’ascia da guerra?
«In
effetti sono un po’ demotivata. Le ragioni di questo stato d’animo lo imputo al
fatto di aver sempre combattuto intense battaglie per la città di Nicotera, ma
nel combattere mi sono spesso sentita sola. Mi sono trovata di fronte una città
molto poco collaborativa, inerte, morente, come già sottolineato. Una città
assente: prova ne è la diserzione da parte della cittadinanza nei civici
consessi. Una città che non c’è, che lascia fare e che non prende parte alla
politica cittadina. Questo è un segno molto poco confortante dello stato di
salute del tessuto sociale. Poi devo anche aggiungere che l'amministrazione non
ha fatto granchè e quindi su cosa avrei dovuto fare opposizione?».
Alla luce della sua amara analisi, ha ormai senso a Nicotera
parlare di opinione pubblica?
«L’opinione
pubblica nicoterese la sia fa nei bar, sottovoce. E non nasce e nè cresce nell’aula consiliare.
Non è riuscita nemmeno a sbarcare su internet, luogo virtuale ma efficace di
scambio di opinione e confronto».
Sanità, ambiente, sicurezza. Le tematiche cardine del suo
operato, da sempre.
«Devo
prendere atto con rammarico che l’impegno messo in campo da me e dal mio gruppo
politico, non ha sortito grandi effetti. Sul tema di sicurezza e sanità abbiamo
trovato scarsissima collaborazione sia da parte dei colleghi consiglieri di
opposizione che della stessa maggioranza. Un elemento che ha giocato un ruolo
fondamentale è stato l’isolamento che ho notato attorno a me sui temi della
sanità e della sicurezza. Sul primo aspetto avevo proposto un protocollo per
gli interventi di urgenza con le ASP. Sul secondo mi sono impegnata sul fronte
della videosorveglianza. In molte questioni che ho sollevato in consiglio mi sono
ritrovata isolata, e questo francamente mi ha tolto un po’ di entusiasmo. Per
quanto riguarda l'ambiente, quindi rifiuti e mare in particolare, sto cercando
di portare avanti le mie idee e quelle del mio gruppo in altre sedi più
propriamente associative considerata la sordità dell'amministrazione oltre il
disinteresse dei cittadini che è la cosa più negativa».
Su queste tre tematiche come si è mossa la maggioranza?
«Solo
proclami. Operatività quasi nulla».
I giovani e la politica. Come vede un suo sodalizio con
Polito?
«Per il
momento guardo la cosa con distacco. Mentre qualcosa dovrei aggiungere
sull’argomento giovani, cui è collegato un rinnovamento della politica. Ma devo
dire che anche qui sono poco ottimista. La politica a Nicotera da troppo tempo
è appannaggio di pochi ed esperti aficionados, tra l’altro ben conosciuti dalle
parti di palazzo Convento. E anche eventuali giovani che provano a fare
politica hanno alle spalle i soliti dinosauri, oppure non hanno costanza. In
una società chiusa e familistica come la nostra vince le elezioni chi fa
promesse, chi si allea a famiglie ampie e ramificate».
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