Nicotera.
E’
prevista per stamattina la manifestazione organizzata dai genitori per
protestare contro la sospensione della mensa scolastica. Il servizio di
refezione per le scuole materna, elementare e media statali è stato sospeso, in
via cautelativa, dopo che il segretario comunale, Vincenzo Calzone, aveva
ricevuto un avviso di garanzia in ordine all’affidamento del servizio di
refezione al Cooperativa Barano di Sant’Eufemia d’Aspromonte. La procedura burocratica
in merito all’assegnazione del servizio, non era ancora conclusa quando Calzone
affidò alla cooperativa il servizio mensa, mancava, tra l’altro, anche il
certificato antimafia. Solo per ovviare alle richieste dei genitori e certo di
agire correttamente- così il segretario dichiarò nella determina di sospensione-
il segretario diede incarico provvisorio alla società di espletare la refezione
scolastica.
Sta di fatto che adesso
a farne le spese sono i bambini e i genitori, i quali, venendo a mancare un
servizio essenziale, si ritrovano di punto in bianco a dover ovviare
all’increscioso inconveniente. Per questo i genitori hanno deciso di porre in
essere una mattinata di sciopero. La mobilitazione avrà luogo stamattina
davanti al Municipio. Gli alunni diserteranno le lezioni, aderendo anch’essi,
tramite assenteismo di massa, all’accorata protesta.
Giuseppe Corigliano e
Rosanna Caiazzo rappresentano l’unione dei rappresentati dei genitori, ed è a
loro nome che esprimono il disappunto, nonché la corale richiesta di un
diritto. Precisano, innanzitutto, che la mobilitazione scaturita da un
intollerabile disservizio non deve essere in alcun modo strumentalizzata, e che
l’unica finalità della mobilitazione è garantire un diritto ai loro figli. La
mensa è prevista cinque giorni a settimana per la scuola materna, e tre volte
per le scuole medie ed elementari.
«Non vogliamo entrare
in merito ai motivi della sospensione- ha detto Giuseppe Corigliano- noi
chiediamo, semplicemente, che venga ripristinata la mensa scolastica, è un
grande disagio per molti genitori: chi non lascia il proprio figlio a scuola a
pranzare con un panino, è costretto a fare la spola avanti e indietro da casa,
e questo diventa complicatissimo per i genitori, specialmente per quelli che
lavorano».
C’è poi la questione,
non di poco conto, che i ragazzi che non fanno rientro a casa, pranzano a
scuola con un panino. Alcuni genitori infatti non hanno la possibilità di
portare i figli a casa all’ora di pranzo. «Mangiare panini tutti i giorni non è
certo quella che si può definire l’alimentazione ideale per i ragazzi- ha
osservato Giuseppe Corigliano- le regole basilari dell’educazione alimentare
prevedono che l’alimentazione sia variegata e completa. Eppure, per i ragazzi
delle scuole nicoteresi tali regole non possono essere attuate».
«Non accettiamo strumentalizzazioni
politiche della nostra protesta- ha tenuto a precisare Rosanna Caiazzo,
anch’essa rappresentante di classe- stiamo combattendo per un diritto che ci è
già stato negato nel maggio dello scorso anno. Ora chiediamo che chi di
competenza risolva il problema, nell’esclusivo interesse dei bambini. E’ dunque
necessario- ha auspicato la rappresentante dei genitori- che tutti gli enti
preposti si attivino per ovviare l’intollerabile disservizio».
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