Nicotera.
Mentre
è ancora vivo nella memoria collettiva dei nicoteresi il sacco della Sogefil, e
mentre, nel contempo, le casse comunali continuano a languire dopo l’azione
nefasta della nota società di riscossione che ha sottratto all’ente più di otto
milioni di euro, si scopre che il comune di Nicotera sta per indire una gara
d’appalto per la concessione della riscossione tributi ad una società esterna, e ciò,
si legge nella delibera in oggetto, “al fine di potenziare l’efficacia
dell’azione della riscossione dell’ufficio tributi”.
Nonostante la clamorosa ruberia
subìta dall’ente, il comune ci riprova e intende affidare ancora una volta la
gestione dei soldi dei contribuenti ad un soggetto terzo. L’ente, però,
rassicura che la società affidataria dovrà, conditio sine qua non, essere
obbligatoriamente iscritta, come previsto dalla legge in materia, all’Albo per
l’accertamento e riscossione delle entrate degli enti locali, istituito presso
il Ministero delle Finanze. La società vincitrice dell’appalto dovrà gestire le
entrate comunali, sia tributarie che non tributarie, che sono: l’Imu, la Tasi,
la Tari, la Tosap (occupazioni spazi ed aree pubbliche), le imposte sulla
pubblicità, i diritti sulle pubbliche affissioni, l’Ici annualità pregresse e
Tarsu annualità pregresse. Insomma, un bel malloppo.
Attualmente la riscossione è
affidata, in forma diretta, interamente al comune, nella fattispecie
all’ufficio tributi e all’area finanziaria. Quando la gestione dei tributi sarà
affidata a una società privata, la remunerazione del servizio “non è garantita dall’amministrazione
aggiudicatrice- recita ancora la delibera- bensì dagli importi riscossi presso
gli utenti del servizio, e l’operatore privato si assume pertanto in concreto i
rischi economici della gestione del servizio, rifacendosi sostanzialmente
sull’utente mediante la riscossione di un qualsiasi tipo di canone, tariffa o
diritto”.
A questo punto la perplessità
suscita un interrogativo: dopo la Sogefil non sarebbe stato opportuno, da parte
dell’ente, provvedere autonomamente alla riscossione dei tributi? E non solo
per un ricordo ancora bruciante, ma anche e soprattutto perché in fondo
Nicotera è un piccolo comune che conta poco più di sei mila abitanti, non è
certo una metropoli in cui pullula una popolazione smisurata. Gli aspetti su
cui fare luce sono sostanzialmente pochi e riguardano la sempiterna questione
dell’anagrafe tributaria comunale, che non è chiaro se sia informatizzata
oppure no. Una questione che a sua volta, come in un effetto domino, ne apre
un’altra, ed quella della toponomastica, tuttora inesistente. Inoltre, il
comune dispone di due uffici creati proprio per le faccende economiche
dell’ente: l’ufficio tributi e l’ufficio ragioneria. Possibile che l’ente debba
sembra rivolgersi a delle strapagate società esterne per assolvere i compiti
per cui è preposto?
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