Nicotera. Il Movimento 14 luglio si prepara ad una nuova
manifestazione. L’appuntamento è per lunedì mattina, alle 9, in piazza Mercato,
a Nicotera Marina. Uno dei più appassionati attivisti del civico sodalizio ha
esortato, attraverso Facebook, i cittadini ad aderire alla manifestazione.
Motivo del ritrovo, testualmente, la rivendicazione del “diritto all’acqua
salubre”. Ciò che invece i cittadini invitati ad aderire all’evento non sanno,
almeno attraverso l' "avviso" pubblico, è verso chi è diretta tale
rivendicazione, né dove materialmente si andrà. E che si andrà da qualche parte
è cosa che si può facilmente desumere dal fatto che si chiede di giungere in
loco a bordo della propria automobile. Dove si va, quindi, non si sa. Riserbo
assoluto. In pratica si chiede di aderire, senza fare troppe domande, e
l’effetto sorpresa sarà assicurato. A quanto pare la destinazione e il
destinatario dell’azione del comitato non sono stati specificati neanche con
altri social network, generalmente utilizzati per le
"autoconvocazioni". Sta di fatto che la richiesta di adesione rivolta
ai cittadini si fa quantomeno anomala in mancanza di uno straccio di
informazione.
Eppure,
dichiaratamente, lo spirito democratico è alla base di un movimento che in più
occasioni ha preteso di essere "orizzontale". Infatti, una delle
regole fondanti del civico sodalizio è che tutte le decisioni sono prese
dall’assemblea dei cittadini. Questo si decise già all’indomani del 14 luglio,
giorno dell’occupazione di palazzo Convento, quando i manifestanti si
costituirono in un comitato civico le cui deliberazioni erano sancite
dall’assemblea popolare. Tuttavia già allora si palesavano ai cittadini
soggetti dotati di una capacità innegabile di sintesi, frutto di esperienza
politica e professionale talvolta pluridecennale, e perciò capaci di
influenzare il resto dell’assemblea. Su tutti lo stimato ingegnere Tonino
D’Agostino, così come suo nipote Arturo Lavorato, innegabilmente uno dei
maggiorenti del movimento. Non senza merito, del resto. Lavorato, in
particolare, è un comunista dichiarato, nonché fine intenditore di rivolte
contadine in America Latina. E per questi motivi si pone, per esperienza e
preparazione specifica, quale mente strategica dell’assemblea. Lo specialista
delle proteste è lui. Lo zio, invece, è la mente più prettamente politica e
tecnica. Il Movimento è stato indubbiamente capace di portare avanti lotte di
un certo peso. Anche se, ad onor del vero, ancora i frutti dell’impegno profuso
non sono stati capitalizzati a beneficio del territorio. Tornando alla
manifestazione a sorpresa di lunedì, una cosa analoga accadde lo scorso 22
luglio, quando il comitato si recò a protestare davanti alla sede della
prefettura, ove si svolgeva un tavolo tecnico al quale i rappresentanti del sodalizio
erano stati invitati a partecipare dal prefetto Carmelo Casabona. Durante
quella convulsa mattinata i manifestanti dalla sede della prefettura si
diressero vero gli uffici dell’Asp, qualche centinaio di metri più avanti. La
cosa che val la pena sottolineare è che anche in quell’occasione, come per
l’iniziativa di lunedì, molti manifestanti, se non tutti, furono condotti
davanti agli uffici dell’Asp. Con tutta probabilità da quei tre o quattro che
avevano pianificato l’occupazione dell’Azienda sanitaria provinciale. Cioè, il
grosso dei dimostranti ignorava dove si stava dirigendo. In seguito
all’occupazione dell’Asp molti militanti, colti di sorpresa, non vollero
aderire all’occupazione di quegli uffici, rifiutando di essere trattati come
dei bagagli a mano da trasportare di qua e di là. Mentre già taluni adombravano
l’esistenza di conflitti politici tra alcuni maggiorenti del Movimento e i
vertici dell’Asp.
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