domenica 11 dicembre 2016

Movimento 14 luglio: il direttorio, le proteste e i manifestanti ignari di tutto.



Nicotera. Il Movimento 14 luglio si prepara ad una nuova manifestazione. L’appuntamento è per lunedì mattina, alle 9, in piazza Mercato, a Nicotera Marina. Uno dei più appassionati attivisti del civico sodalizio ha esortato, attraverso Facebook, i cittadini ad aderire alla manifestazione. Motivo del ritrovo, testualmente, la rivendicazione del “diritto all’acqua salubre”. Ciò che invece i cittadini invitati ad aderire all’evento non sanno, almeno attraverso l' "avviso" pubblico, è verso chi è diretta tale rivendicazione, né dove materialmente si andrà. E che si andrà da qualche parte è cosa che si può facilmente desumere dal fatto che si chiede di giungere in loco a bordo della propria automobile. Dove si va, quindi, non si sa. Riserbo assoluto. In pratica si chiede di aderire, senza fare troppe domande, e l’effetto sorpresa sarà assicurato. A quanto pare la destinazione e il destinatario dell’azione del comitato non sono stati specificati neanche con altri social network, generalmente utilizzati per le "autoconvocazioni". Sta di fatto che la richiesta di adesione rivolta ai cittadini si fa quantomeno anomala in mancanza di uno straccio di informazione.
Eppure, dichiaratamente, lo spirito democratico è alla base di un movimento che in più occasioni ha preteso di essere "orizzontale". Infatti, una delle regole fondanti del civico sodalizio è che tutte le decisioni sono prese dall’assemblea dei cittadini. Questo si decise già all’indomani del 14 luglio, giorno dell’occupazione di palazzo Convento, quando i manifestanti si costituirono in un comitato civico le cui deliberazioni erano sancite dall’assemblea popolare. Tuttavia già allora si palesavano ai cittadini soggetti dotati di una capacità innegabile di sintesi, frutto di esperienza politica e professionale talvolta pluridecennale, e perciò capaci di influenzare il resto dell’assemblea. Su tutti lo stimato ingegnere Tonino D’Agostino, così come suo nipote Arturo Lavorato, innegabilmente uno dei maggiorenti del movimento. Non senza merito, del resto. Lavorato, in particolare, è un comunista dichiarato, nonché fine intenditore di rivolte contadine in America Latina. E per questi motivi si pone, per esperienza e preparazione specifica, quale mente strategica dell’assemblea. Lo specialista delle proteste è lui. Lo zio, invece, è la mente più prettamente politica e tecnica. Il Movimento è stato indubbiamente capace di portare avanti lotte di un certo peso. Anche se, ad onor del vero, ancora i frutti dell’impegno profuso non sono stati capitalizzati a beneficio del territorio. Tornando alla manifestazione a sorpresa di lunedì, una cosa analoga accadde lo scorso 22 luglio, quando il comitato si recò a protestare davanti alla sede della prefettura, ove si svolgeva un tavolo tecnico al quale i rappresentanti del sodalizio erano stati invitati a partecipare dal prefetto Carmelo Casabona. Durante quella convulsa mattinata i manifestanti dalla sede della prefettura si diressero vero gli uffici dell’Asp, qualche centinaio di metri più avanti. La cosa che val la pena sottolineare è che anche in quell’occasione, come per l’iniziativa di lunedì, molti manifestanti, se non tutti, furono condotti davanti agli uffici dell’Asp. Con tutta probabilità da quei tre o quattro che avevano pianificato l’occupazione dell’Azienda sanitaria provinciale. Cioè, il grosso dei dimostranti ignorava dove si stava dirigendo. In seguito all’occupazione dell’Asp molti militanti, colti di sorpresa, non vollero aderire all’occupazione di quegli uffici, rifiutando di essere trattati come dei bagagli a mano da trasportare di qua e di là. Mentre già taluni adombravano l’esistenza di conflitti politici tra alcuni maggiorenti del Movimento e i vertici dell’Asp.

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