Nicotera.
“L’albergo
dei poveri” è un dramma dello scrittore russo Gorkij, dato alle stampe nel
1902. In quest’opera sempre attuale, l’autore russo affronta il tema dell’umanità
ferita e derelitta in cerca del suo riscatto personale, morale e sociale. Un
gruppo di uomini e donne vivono in un mondo sotterraneo, una specie di
discarica dove trovano riparo durante la notte. Qui si intrecciano i destini
amari e infelici di anime in pena colpite dai tristi eventi della vita. In una
sorta di forzata convivenza emergono meschinità e miseria morale.
Ad instillare in loro
la speranza è il filosofo vagabondo Lukas: dà ai derelitti la fede e gli
promette il sogno di una società giusta ed emancipata, in cui saranno sciolte
le catene che li lega all’arretratezza morale.
Questo capolavoro della
letteratura russa, in cui brilla Lukas, il personaggio chiave, ci è utile per
raccontare ciò che è avvenuto nell’ultimo civico concesso. Il sindaco, dato
sfogo ai soliti fuochi dell’ira contro il nemico di turno, ha reso noto che
Nicotera avrà il suo registro delle unioni civili. Come Lukas, Pagano affronta temi altisonanti. Un bel passo di civiltà per
la cittadina costiera. Una promessa di emancipazione e un invito a stare a
passo con i tempi uscendo dall’arretratezza morale. Da oggi Nicotera è dunque
più moderna. Un’iniziativa lodevole che però si staglia sullo sfondo di una
serie di criticità che rendono la città costiera degradata e stretta in
una morsa di problematiche che ne abbassano la qualità della vita.
Sanità.
Per quanto riguarda la sanità la questione del 118 è sempre aperta. Un
territorio vasto come quello nicoterese, non dispone dell’importante presidio.
Si sono avute le solite passerelle di politici e commissari che hanno promesso
quel servizio che rende davvero una società più civile. Come non ricordare la
visita di Nazzareno Salerno, militante del Ncd, che ha promesso pubblicamente
di impegnarsi? La città lo ha rivisto in occasione delle europee, al seguito
della corte di Scopelliti, fastosamente accolta dalla giunta Pagano.
Viabilità.
Strade
dissestate. Nei bordi cresce indisturbata l’erbaccia. Senza poi contare la
soppressione di molti treni locali che di fatto tagliano fuori la cittadina
costiera dai circuiti turistici.
Ambiente.
Le dolenti note. Della scogliera e della pineta abbiamo già parlato, mostrando
anche delle foto molto esplicative. A ciò si aggiunga che la spiaggia della
pineta non viene pulita dal comune. Vi saltellano allegramente pulci ed
insetti.
Carenza
idrica. Una vasta area della città viene lasciata
senz’acqua, senza una reale motivazione e senza preavviso. Un comitato
spontaneo a difesa dei diritti dei cittadini di Via Filippella, sta
raccogliendo le firme nella speranza di poter fare qualcosa per togliere il
quartiere dalla continua situazione di emergenza.
Lavori
pubblici. Ancora fermi i lavori per la qualificazione di via
Baglio. Ciò sta comportando una serie di problemi non solo per i commercianti
di piazza Cavour, che hanno già alacremente protestato contro il comune, ma
anche per il centro storico paralizzato dall’immobilismo dei cantieri.
Sogefil.
L’ammanco
di oltre otto milioni euro è la vera spina del fianco della giunta Pagano, ma
anche lo scudo magico, l’ostacolo perenne e l’alibi perfetto.
Per concludere, l’aver
dedicato la casa della cultura al rosarnese Valarioti, vittima della mafia, è
stato salutato dall’opposizione come una sorta di smacco nei confronti dei
tanti intellettuali nicoteresi che hanno dato lustro alla città. Ma potrebbe
esserci anche del non detto, ossia che l’invocazione di un grande e ridondante
nome dell’antimafia sia tesa ad esorcizzare un paventato scioglimento. Semplice
ipotesi, come non detto. Ma la verità assume spesso le fattezze di una bambola
a due facce, finemente decorata.
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