Nicotera.
Tra
i tanti presepi viventi che hanno trasportato molti paesi del Vibonese nelle
atmosfere rarefatte di quel passato remotissimo che vide la nascita di Gesù,
quello di Comerconi ha un che di magico e particolare. E non solo perché è
giunto alla sua diciottesima edizione, o perché il borgo dell’antica frazione
nicoterese si presta alle atmosfere incantate di un tempo andato; ma
soprattutto perché è realizzato con amore e passione dai cittadini, che da
quasi due decenni a questa parte trasformano il loro pittoresco paesello in una
magica Betlemme che ospita la natività del Salvatore, ma anche una rassegna delle
antiche arti e mestieri che erano il perno del nostro artigianato prima che
l’era industriale prendesse il sopravvento e fagocitasse per sempre la millenaria
arte dei lavori manuali. Il comitato è coadiuvato da don Saverio Callisto,
parroco della piccola comunità. A lui è affidata la supervisione delle
iniziative e del lavoro del piccolo sodalizio che lavora indefessamente già dal
mese di novembre. La grande macchina
organizzativa è oleata dall’autosovvezionamento degli stessi membri e dei
cittadini che tutti, con trasporto e dedizione, danno il meglio di sè stessi
per ricreare quel luogo che diede i natali al Redentore. E così ogni gruppo di
persone si prende cura di un settore da allestire, e in quell’ambito investe
mezzi, passioni ed energie per renderlo realistico e attraente agli occhi dei
visitatori.
Comerconi, antichissimo
borgo di poco più di 500 anime, si trova adagiato alle pendici del Poro.
Incastonato a metà tra la campagna e la montagna, il paese è noto per le sue
piccole attività imprenditoriali alimentari, che spaziano dalla produzione dell’olio
a quella dei salumi. Prodotti artigianali notissimi anche al di fuori del
contesto comunale. Borgo di gente ricca di inventiva, che sa colorare la noia
della vita paese con una serie di importanti iniziative. Tra queste vi è la
nascita della compagnia di arte drammatica, ma anche, e soprattutto,
l’allestimento del presepe vivente che, come già precisato, è alla sua diciottesima
edizione. Uno dei primi nati nella provincia di Vibo.
La dedizione e la
solerzia di don Saverio Callisto è un punto di forza imprescindibile per la
comunità che intorno alla parrocchia di San Nicola trova il suo centro di
aggregazione sociale oltre che religioso. E da questa coesione tra i cittadini
e il loro parroco nasce il presepe vivente, un capolavoro d’arte drammatica che
riporta in vita un’altra epoca e lo stile di vita che esso comportava.
Naturalmente la rappresentazione
ruota intorno alla capanna della natività. Nell’acropoli del paese è sito il
palazzo del feroce Erode, con una sontuosa scenografia che riproduce i fasti
della dimora del re più crudele dell’antichità.
Ma è girovagando per le
vie del paese che si perde davvero la cognizione del tempo e il visitatore si
sente trasportato in un tempo che appartiene al passato dell’umanità quando il
borgo produttivo era il perno economico vitale dell’intera collettività. Ed
ecco quindi che ci imbatte nelle lavandaie che strofinano i panni nell’acqua
gelida del ruscello; il calzolaio; il fabbro; il panettiere che sforna pane
caldissimo; il recinto delle pecore con tanto di mugnaio; l’antro delle
chiromanti; e poi il vinaio; le ragazze addette alla preparazione di calde
ciambelle e zeppole da offrire ai visitatori. Uno spettacolo emozionante
visitabile fino al 6 di gennaio.
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