Nicotera.
Con
i nomi dei funzionari governativi che comporranno la terna commissariale, e che
guideranno il comune costiero per i prossimi 18 mesi, sono arrivate anche le
motivazioni dello scioglimento del consiglio comunale. Sono 38 lunghe pagine,
che raccontano in modo preciso e dettagliato perchè il prefetto di Vibo ha
inoltrato al Viminale richiesta di scioglimento del consiglio comunale. Il
lavoro della commissione di accesso agli atti, durata più di sei mesi, ha
prodotto un rapporto in cui non vi è aspetto dell’amministrazione Pagano che
non sia stato passato ai raggi X. Le indagini non si sono soffermate solo sui
componenti del consiglio comunale e sugli atti da esso prodotti. Passati al
setaccio anche molti dipendenti comunali. I lavori svolti dalla
commissione di indagine hanno preso in esame, «oltre all’intero andamento
gestionale dell’amministrazione, la cornice criminale ed il contesto ove si
colloca l’ente, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e
la criminalità organizzata», così si legge nella relazione del Ministro
dell’Interno. E proprio il capitolo sulle frequentazioni dei componenti della
giunta Pagano con esponenti del clan egemone dei Mancuso, o con soggetti a loro
riconducibili, è ricchissimo. Infittito da particolari circostanziati, come la
presenza, da parte di due consiglieri di maggioranza, alla partecipazione del
funerale di un pluripregiudicato assassinato «in un agguato con modalità
tipicamente mafiose», o il fatto che il sindaco Franco Pagano abbia festeggiato
il compleanno della figlia in una struttura ricettiva di proprietà di uno
stretto congiunto di un capoclan. E non solo: da avvocato, si legge nel
documento, ha assistito una persona organica alla consorteria dei Mancuso. Ma a
decretare lo scioglimento del consiglio comunale non sono solo state le assidue
frequentazioni del sindaco e dei consiglieri con persone “controindicate”. Alla
base della determinazione del Governo vi sono anche la gestione dei lavori
pubblici. Ad esempio, «le procedure di somma urgenza e gli incarichi diretti,
nonché l’esecuzione di lavori in economia, forniture di beni, prestazioni di
servizi, determine di impegno spesa e di liquidazione adottate dall’area
tecnica». In tutti questi aspetti gli investigatori hanno ravvisato un vero e
proprio modus operandi costellato di molteplici “anomalie” ed “irregolarità” quali
«l’acquisizione di un unico preventivo, la presenza di preventivi privi di data
certa o dei dati identificativi dell’impresa offerente, la mancanza di una
adeguata motivazione a supporto del ricorso all’affidamento diretto, la
liquidazione del corrispettivo sulla scorta delle sole fatture presentate dalle
imprese affidatarie, l’assenza di un atto con data certa attestante la regolare
esecuzione dei lavori».
Nella relazione del
Ministro dell’Interno è entrato a pieno titolo il famoso episodio
dell’atterraggio dell’elicottero. Lo sposo, Antonio Gallone, è considerato
soggetto controindicato per le numerose frequentazioni con esponenti di spicco
della consorteria locale, nonché legato da stretti vincoli parentali ad una
persona «contigua con la predetta consorteria e già condannata per aver
favorito la latitanza di un capoclan». Il sindaco e il vicesindaco (Francesco
Mollese), nonché alcuni loro parenti, hanno partecipato al ricevimento nuziale.
Mentre il sindaco, in relazione all’avvenimento, risulta indagato per
abuso d’ufficio. Al centro dell’attenzione degli inquirenti sono finiti anche
l’avvocato dell’ente, Salvatore Campisi, congiunto di una persona arrestata per
associazione a delinquere di stampo mafioso. Al vaglio degli investigatori
anche le posizioni degli esponenti più giovani dell’amministrazione Pagano,
quali gli assessori Federico Polito e Salvatore Cavallaro, per frequentazioni
con soggetti riconducibili al clan egemone dei Mancuso. Nella lista due
donne della maggioranza: Pinuccia Stilo e Mariella Calogero; la prima, ancora
una volta, per frequentazioni con soggetti controindicati e per un precedente
di polizia per molestia e disturbo alle persone; la seconda per un precedente
di polizia per diffamazione.
Enza sonoconte,vai avanti
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