Nicotera. Il municipio della cittadina costiera è interdetto alle
persone con disabilità. Un gap imperdonabile nel 2017, in un’epoca in cui la
lotta alle barriere architettoniche negli uffici pubblici dovrebbe essere una
battaglia già vinta ed archiviata. E invece no. Nicotera, paese dalle grandi
velleità turistiche e dalla solida tradizione culturale, deve ancora mettersi
in linea con il resto del mondo civilizzato in materia di accessibilità negli ambienti
aperti al pubblico da parte delle persone con difficoltà motorie o sensoriali (non vedenti o ipovedenti). La casa comunale è ospitata all’interno di un antico
convento. Una struttura vetusta che risale al XVI secolo. Al piano terra ha
sede la sala consiliare e il museo di arte contadina. Al primo piano, che si
accede tramite una grande scala in pietra, munita di un corrimano, vi è l’ufficio
del sindaco, degli assessori e tutti gli uffici dell’Ente. La persona disabile
o in carrozzina non ha la possibilità di accedere al primo piano, ma nemmeno
nella sala consiliare, al piano terra, dato che l’ingresso è caratterizzato da
un grosso gradino, né è stata predisposta una rampa mobile. In pratica, la sala
consiliare, luogo cardine della democrazia, dove si celebra il consiglio
comunale, è inaccessibile ai disabili. Seguire una civica assise è per loro
impossibile a meno che dei volontari non sollevino la carrozzina per varcare la
soglia. Una democrazia a metà, dunque,
all’interno della sede del Municipio che nemmeno contempla l’ingresso nelle sue
stanze a chi non si può muovere sulle sue gambe o ha difficoltà a deambulare.
Una situazione gravemente discriminatoria che occorre risolvere al più presto.
Non si può dimenticare, infatti, che l'accessibilità negli uffici pubblici da
parte di persone diversamente abili in Italia si
fonda sulla Costituzione. La
normativa che disciplina l'accessibilità e l'abbattimento delle barriere
architettoniche è la Legge
13/89, che stabilisce i
termini e le modalità in cui deve essere garantita l'accessibilità ai vari
ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici. Tale legge prevede addirittura che la Regione
conceda ai cittadini che ne facciano richiesta dei contributi per edifici privati
ove risiedono portatori di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti (di
carattere motorio e dei non vedenti). Tornando a Nicotera, nel piano triennale delle opere pubbliche
sono stati messi in bilancio 130 mila euro per munire la casa comunale
dell’impianto di riscaldamento. Purtroppo in tale programma non sono previsti
fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Eppure, sembra che
esistesse un progetto qualche decennio addietro, pensato dalla giunta Reggio,
che prevedeva la costruzione di un ascensore esterno che apriva l’ingresso
proprio davanti all’ufficio del sindaco. Un progetto che è rimasto tale e non
si è mai tradotto in un fatto concreto. Né mai si è pensato a dei montacarichi
o a delle rampe nel piano terra.
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