Nicotera.
Si
insedierà domani mattina la terna commissariale, in attesa nella casa
municipale dal 25 novembre scorso, giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha
deciso di sciogliere il consiglio comunale, così come aveva richiesto il
prefetto di Vibo, Carmelo Casabona, dopo l’attività investigativa svolta dalla
commissione di accesso agli atti. Un’attività durata quasi sette mesi e che ha
deposto, evidentemente, a sfavore del comune costiero, il quale, decretano le
indagini, è stato suscettibile di infiltrazioni mafiose. Tuttavia le
motivazioni dello scioglimento saranno rese pubbliche nella stessa giornata di
domani, quando la pubblicazione del decreto del Presidente della Repubblica
svelerà le ragioni che hanno indotto il Viminale ad accettare la richiesta di
scioglimento del rappresentante governativo di Vibo Valentia. Intanto, sono già
trapelati i nomi dei componenti della terna prefettizia che da domani fino ad
una data ancora incerta reggerà le sorti di palazzo Convento. Si tratta del
vice prefetto Adolfo Valenti, della prefettura di Bologna; del vice prefetto
aggiunto Michela Fabio, della prefettura di Reggio Calabria; del funzionario
economico-finanziario, Nicola Auricchio, di Salerno.
Il lavoro che attende i
tre funzionari statali non sarà semplice. Tante le emergenze da affrontare. Al
suo arrivo a Nicotera la terna sarà travolta dalla furia del Movimento 14
luglio che da ieri mattina occupa il comune costiero. Il comitato con ogni probabilità
chiederà, prima di ogni cosa, che venga sbloccata la procedura burocratica per
aver accesso alla lauta sommetta di 391 mila euro ottenuta dalla Regione
Calabria, lo scorso agosto, dopo una serie di concitate trasferte in quel di
Catanzaro, presso palazzo Alemanni. Soldi che serviranno per mettere in atto
alcuni lavori sulla rete idrica e fognaria. Ma i problemi non sono solo questi.
In primis vanno affrontate le grandi incompiute dell’amministrazione uscente, guidata
da Franco Pagano. Una di queste è sicuramente la questione rifiuti: la
differenziata a Nicotera superiore non è mai partita, nonostante una serie di
delibere e determine, pubblicate e poi annullate, per strani vizi di forma. A
questo va ad aggiungersi la questione sicurezza, in un territorio che troppo
spesso ha assistito importante ad inquietanti fatti di cronaca. C’è poi un
lavoro molto più complesso e arduo, aiutare i cittadini nicoteresi a
riacquistare la fiducia nello Stato, ed educare l’ente alla legalità. Ardua
impresa, dopo dieci anni in cui per tre volte consecutive i consigli comunali
democraticamente eletti sono stati sciolti per mafia.
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