Nicotera.
E’
successo tutto molto velocemente. Ieri mattina il pullman con a bordo i
manifestanti del Movimento 14 luglio era pronto a salpare alla volta di
Catanzaro Lido, Dipartimento Politiche Ambientali, dove era stabilito si
dovesse inscenare una protesta per gli impegni mancati della Regione. Un’iniziativa
posta in essere nonostante le ampie rassicurazioni fornite dalla terna
commissariale agli esponenti del civico sodalizio. Nicola Auricchio,
funzionario economico finanziario dell’ente, si era attivato per la creazione
di un tavolo tecnico al Comune, tra gli esponenti dell’associazione e il
Dirigente del Dipartimento Ambiente, Domenico Pallaria. Ad onor del vero, va
sottolineato che la terna commissariale, guidata dal viceprefetto Adolfo Valente,
ha subito accolto le istanze dell’associazione ambientalista, concertando degli
incontri per fare il punto della situazione, e ponendo in essere le basi per un
lavoro di squadra, fatto di riunioni ad hoc sulle scottanti tematiche in gioco,
in cui l’apertura al Movimento 14 luglio era totale, così come nei confronti di
altre associazioni del territorio. Ma, evidentemente, l’apertura e la
disponibilità dei Commissari, non sono sembrate abbastanza agli esponenti del
Movimento 14 luglio, che aveva comunque organizzato la trasferta a Catanzaro
che, com’è noto, poi non c’è stata per l’intervento dello stesso Pallaria, che
forse, temendo di vedere assediato il suo ufficio dai manifestanti, li ha
convinti a desistere dalla riottosa iniziativa, rassicurandoli sull’imminente
invio di una sua delegazione per discutere del motivo della sollevazione. E
così è stato. A atretto giro di posta sono giunti a Nicotera due funzionari del
Dipartimento Ambiente. L’incontro, avvenuto nella sala consiliare del comune,
non è andato come sperato: ai manifestanti non sono bastate le giustificazioni
offerte ai cittadini. La loro risposta è stata fulminea: l’occupazione dello
scalo ferroviario rosarnese, uno dei più importanti della Calabria. Questi i
fatti. E sullo sfondo di questi fatti c’è l’istituzione Comune, rappresentata
dai Commissari prefettizi, completamente bypassata dalle due forze in gioco che
ieri mattina si sono date appuntamento nella sala dei consigli comunali del
Comune. Sia il “Movimento 14 luglio” che la Regione hanno agito senza passare
minimente parola ai commissari, che, intanto, continuavano a credere che un
tavolo tecnico con la Regione e i militanti dell’associazione ci sarebbe stato
solo giovedì, come pattuito con ambedue le parti. I dirigenti del Movimento non
hanno avvisato i Commissari, che pure dimostrato grande apertura e disponibilità
alle loro istanze; ma nemmeno la Regione l’ha fatto. In pratica l’istituzione
comunale è rimasta sullo sfondo come un attore non protagonista. Solo in tarda
mattinata i funzionari governativi hanno appreso, non senza costernazione, ciò
che stava accadendo a Nicotera. Costernazione per non essere stati avvisati,
per essere stati tagliati fuori da ogni decisione, come se il loro compito,
alla fine della fiera, fosse solo quello di apporre delle firme sulle carte. Il
commissario Nicola Auricchio, nonostante la perplessità per l’accaduto, pur
continuando a manifestare comprensione nei riguardi dei cittadini esasperati,
ha tuttavia evidenziato che fin dal primo giorno la terna ha aperto loro la
porta, non sottraendosi mai a quanto era nella sua facoltà nella risoluzione
dei problemi. “La concertazione è fondamentale”, ha detto Nicola Auricchio, e
la concertazione era proprio il “metodo” che la terna si è prefissata di
utilizzare per lavorare bene insieme ai cittadini in un contesto gravato dalle
criticità. “Dal primo giorno abbiamo contribuito per cercare di risolvere il
dramma dei cittadini”, ha continuato il vice prefetto, e se al posto del
commissario ci fosse stato un sindaco, probabilmente si sarebbe già dimesso,
visto che il suo ruolo è stato aggirato così facilmente. “Noi non siamo stati
informati- ha aggiunto- siamo spettatori di un percorso, sul quale però
dobbiamo lavorare pure noi. Tant’è che quell’appuntamento al Comune con la
Regione lo avevamo concordato. La Regione ha agito senza dare conto alle
istituzioni. Nonostante tutto continueremo a lavorare nell’esclusivo interesse
dei cittadini. Ma è inutile nascondere la difficoltà che viviamo in questo
momento, in quanto tale modo di agire mette in discussione il nostro operato”.
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