Nicotera.
La marcia di solidarietà per Manuel Reggio, il figlio dell’ex sindaco
Salvatore, si è mossa da piazza Garibaldi alle 18. Poi, lentamente, il lungo
corteo ha percorso le vie principali del paese. Una processione silenziosa. A
spezzare il silenzio rarefatto della serata solo i passi sul selciato dei
partecipanti. A capo del corteo c’era don Francesco Vardè, parroco di Nicotera,
che ha fortemente voluto la manifestazione. Accanto a lui Manuel Reggio con la
fidanzata. Presente anche il sindaco di Limbadi, Pino Morello, con tanto di
fascia tricolore. La processione, costituita da un centinaio di cittadini, era
composta prevalentemente dagli aderenti al Movimento 14 luglio, dai
rappresentanti della politica e delle associazioni cittadine. Grande rappresentanza
della frazione Marina, verosimilmente al seguito del comitato civico. La marcia
di solidarietà si è conclusa in via Santa Croce, davanti alla chiesetta. Qui il
parroco ha preso la parola. Si è fatto portavoce della famiglia Reggio e ha ringraziato,
a suo nome, tutti i presenti. Il discorso tenuto dal parroco è stato breve.
Egli ha voluto per lo più invocare un’azione più incisiva delle istituzioni.
«Noi vogliamo sperare-
ha detto don Francesco- che questo gesto possa significare qualcosa in più
della vicinanza a Manuel. Che possa significare una presa di coscienza non solo
di noi cittadini ma anche delle istituzioni, a tutti i livelli. Tutti- ha
aggiunto- siamo corresponsabili della crescita della nostra città, che ha
bisogno di tanta liberazione dai mali che l’opprimono». La folla era riunita
intorno al parroco per ascoltare in ossequioso silenzio le sue parole, ma alla
fine del suo breve intervento, tutti gli astanti si sono accalcati verso Manuel
e la fidanzata, per stringere loro la mano e porgere di persona solidarietà e
vicinanza. Per un attimo la scena ha assunto i toni drammatici di un funerale
con l’assembramento di gente intorno ai protagonisti della serata, presi
d’assalto dagli abbracci e dalle parole di conforto dei concittadini. Soltanto
l’improvviso arrivo della pioggia battente ha disperso la calca intorno a
Manuel e ha stemperato l’appassionata reverenza tributata al figlio dell’ex sindaco,
il cui consiglio è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Anche il lungo
applauso, alla fine del breve discorso di don Francesco, era tutto per il
ragazzo oggetto della macabra intimidazione al cimitero. Una manifestazione “ad
personam”, anzi, sarebbe esatto dire, “ad familiam”, quella dell’ex primo
cittadino di Nicotera, e non propriamente “ad legalitatem”, a beneficio
dell’intera città. Saranno state le parole di don Francesco, che si è fatto
portavoce della famiglia Reggio, il clima generalizzato di celebrazione della
persona, ma l’evento di solidarietà è sembrato un atto di ossequio ad una
famiglia più che una occasione per Nicotera di sfilare per la legalità.
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