martedì 21 febbraio 2017

Marcia di solidarietà "ad personam". Continuano intanto le indagini dei Carabinieri per svelare il mistero dell'atto sacrilego al cimitero.






Nicotera. La marcia di solidarietà per Manuel Reggio, il figlio dell’ex sindaco Salvatore, si è mossa da piazza Garibaldi alle 18. Poi, lentamente, il lungo corteo ha percorso le vie principali del paese. Una processione silenziosa. A spezzare il silenzio rarefatto della serata solo i passi sul selciato dei partecipanti. A capo del corteo c’era don Francesco Vardè, parroco di Nicotera, che ha fortemente voluto la manifestazione. Accanto a lui Manuel Reggio con la fidanzata. Presente anche il sindaco di Limbadi, Pino Morello, con tanto di fascia tricolore. La processione, costituita da un centinaio di cittadini, era composta prevalentemente dagli aderenti al Movimento 14 luglio, dai rappresentanti della politica e delle associazioni cittadine. Grande rappresentanza della frazione Marina, verosimilmente al seguito del comitato civico. La marcia di solidarietà si è conclusa in via Santa Croce, davanti alla chiesetta. Qui il parroco ha preso la parola. Si è fatto portavoce della famiglia Reggio e ha ringraziato, a suo nome, tutti i presenti. Il discorso tenuto dal parroco è stato breve. Egli ha voluto per lo più invocare un’azione più incisiva delle istituzioni.
«Noi vogliamo sperare- ha detto don Francesco- che questo gesto possa significare qualcosa in più della vicinanza a Manuel. Che possa significare una presa di coscienza non solo di noi cittadini ma anche delle istituzioni, a tutti i livelli. Tutti- ha aggiunto- siamo corresponsabili della crescita della nostra città, che ha bisogno di tanta liberazione dai mali che l’opprimono». La folla era riunita intorno al parroco per ascoltare in ossequioso silenzio le sue parole, ma alla fine del suo breve intervento, tutti gli astanti si sono accalcati verso Manuel e la fidanzata, per stringere loro la mano e porgere di persona solidarietà e vicinanza. Per un attimo la scena ha assunto i toni drammatici di un funerale con l’assembramento di gente intorno ai protagonisti della serata, presi d’assalto dagli abbracci e dalle parole di conforto dei concittadini. Soltanto l’improvviso arrivo della pioggia battente ha disperso la calca intorno a Manuel e ha stemperato l’appassionata reverenza tributata al figlio dell’ex sindaco, il cui consiglio è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Anche il lungo applauso, alla fine del breve discorso di don Francesco, era tutto per il ragazzo oggetto della macabra intimidazione al cimitero. Una manifestazione “ad personam”, anzi, sarebbe esatto dire, “ad familiam”, quella dell’ex primo cittadino di Nicotera, e non propriamente “ad legalitatem”, a beneficio dell’intera città. Saranno state le parole di don Francesco, che si è fatto portavoce della famiglia Reggio, il clima generalizzato di celebrazione della persona, ma l’evento di solidarietà è sembrato un atto di ossequio ad una famiglia più che una occasione per Nicotera di sfilare per la legalità.

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