Nicotera.
Si
è svolto ieri mattina in Marina un primo sopralluogo sulla rete idrica da parte
dei tecnici della Sorical. Il team, guidato dall’ingegnere Mainieri, ha per lo
più svolto un lavoro preliminare di verifica funzionale e monitoraggio delle
grandezze idrauliche, in pratica uno studio della rete finalizzato alla
concertazione dei lavori da effettuare sull’impianto della frazione. Come si
ricorderà, il 2 febbraio si è svolto un tavolo tecnico al comune di Nicotera,
alla presenza dei commissari prefettizi, tra il comitato civico nicoterese e la
Sorical, la quale ha assunto subito precisi impegni. Il suo compito sarà adesso
quello di risolvere i punti critici della rete idrica della frazione Marina. Un
impegno, questo, che sarebbe di esclusiva competenza del Comune. Tuttavia, su
impulso del governatore Mario Oliverio, la Società per le risorse idriche
calabresi si farà in parte carico dei lavori, mettendo a disposizione del Comune
le proprie competenze. Da un’attenta lettura della planimetria dell’impianto
idrico della frazione, gli ingegneri Sorical hanno potuto verificare quello che
si sospettava fosse la causa del colore giallastro dell’acqua e della presenza
del batterio pseudomonas aeruginosa, e cioè la particolare conformità
dell’impianto idrico che, dalle pagine di questo giornale, avevamo definito “a
pettine”, ovvero caratterizzato da un lungo troncone da cui si diramano una
serie di bracci chiusi nei quali l’acqua tende a ristagnare, divenendo in tal
modo ricettacolo di batteri, tra i quali lo pseudomonas, che tende a
colonizzare proprio i punti “di morta”, come vengono definiti in gergo
ingegneristico i rami chiusi dell’impianto. La planimetria del sistema idrico
di Nicotera Marina, che il Quotidiano ha avuto modo di visionare con
attenzione, mostra chiaramente che vi sono almeno tredici punti chiusi
nell’impianto, che sono alla base delle criticità finora lamentate dai
cittadini. Il lavoro svolto ieri mattina dai tecnici della Sorical è stato meticoloso: sono stati aperti i
pozzetti per vedere quanti agganci ogni singolo impianto ha con le abitazioni,
ma soprattutto si è cercato di capire quale sia la strada da percorrere per
arrivare a una soluzione del problema. Un’attenta fase di studio, dunque, quella
degli ingegneri, alla fine della quale i tecnici dovranno decidere come
risolvere la questione dei rami chiusi. Allo studio ci sono due possibilità:
“aprire” i punti chiusi permettendo così all’acqua di flussare; oppure,
un’altra soluzione potrebbe essere quella di collegare i punti chiusi tra di
loro. Nicotera superiore, eccezion fatta per la zona San Nicola, non ha mai avuto
problemi di acqua torbida. Il perché è dovuto al fatto che l’impianto idrico di
Nicotera superiore ha forma circolare, e ha pochissimi rami chiusi. Quelli
individuati sono nei pressi di zone disabitate. Il problema di Nicotera Marina
risale dunque alla costruzione dell’impianto, realizzato senza considerare che
l’acqua ha bisogno di circolare per mantenersi salubre. Dopo che la Sorical lo
scorso agosto ha realizzato dei costosi lavori all’acquedotto Medma, il
problema manganese è stato superato. Adesso il problema attuale, come si è
visto, si può risolvere o con la flussazione oppure con il collettamento dei
vari rami morti. Per entrambe le tecniche, però, è necessario valutare alcuni
aspetti. Per flussare l’acqua occorre individuare nei pressi di ogni ramo uno scarico fognario
dove dirottare l’acqua; il collettamento invece prevede una lavoro molto più
complesso e invasivo, per così dire, in quanto è necessario trivellare le
strade dove per far passare nuovi tubi. Agli esperti la decisione, di concerto
con il Comune.
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