Nicotera.
Si
è svolta lunedì sera una conferenza, nella sala consiliare di Nicotera, sul
tema della violenza e del ruolo dello Stato. Il dibattito, voluto da un non
meglio precisato “comitato spontaneo organizzativo”, è stato verosimilmente
messo a punto dal gruppetto di persone particolarmente vicine a Manuel Reggio e
suo padre Salvatore, entrambi oggetto di un atto intimidatorio che ha visto
teatro la tomba di famiglia al cimitero di Nicotera. Il convegno si è svolto
infatti sotto il segno del Pd: relatori di spicco l’onorevole Bruno
Censore e il consigliere Michele Mirabello, quest’ultimo, però, atteso a lungo,
alla fine ha disertato l’appuntamento. Al tavolo della conferenza anche don
Francesco Vardè, parroco di Nicotera, che, in seguito al gesto delinquenziale
subìto dai Reggio, si è reso promotore di una marcia di solidarietà e di
vicinanza per la famiglia in questione. Tuttavia, don Francesco, benché dopo il
corteo solidale abbia ringraziato gli astanti facendosi portavoce della
famiglia Reggio, ha fatto, nel discorso tenuto nella sala consiliare, un
piccolo dietro front, precisando che la manifestazione non può definirsi “ad
personam” bensì “ad actum”, cioè contro il deplorevole gesto, e non a favore di
Manuel Reggio e della sua famiglia. Contro un gesto che offende il sentire
religioso di tutta la comunità: volendo così il parroco negare l’afflato di
personalizzazione che ha ispirato l’evento seguito al fatto criminale.
Presenti alla
conferenza i rappresentanti di alcuni comuni viciniori: per Limbadi Pino
Morello; Mario Rizzo, assessore
del Comune di Ricadi, e Caterina Mangialardo, assessore del Comune di Joppolo.
Presente anche Salvatore Crupi, membro dell’assemblea regionale del pd.
Gli interventi hanno toccato anche il tema della legalità e
del compito delle istituzioni in un contesto difficile. Don Francesco ha
parlato del ruolo della politica e, ritornando su un tema sollevato dal
Quotidiano all’indomani dell’intimidazione alla famiglia Reggio, della
scomparsa delle sezioni di partito nei paesi. Un vero e proprio gap che
testimonia lo scollamento tra i cittadini e la politica. Nel caso in specie del
Pd a Nicotera non esiste una sede fisica, però esiste un segretario che, non
stupirà i lettori, è proprio il figlio dell’ex sindaco Salvatore Reggio,
politicamente legato a Bruno Censore, e che ha donato in eredità al figlio i
numeri necessari per diventare segretario comunale del Pd, benchè la sua
presenza nell’ambito della vita della politica cittadina sia sempre stata pressoché
inconsistente. La tematica affrontata da don Francesco è stata però completamente
ignorata da Bruno Censore, il quale ha però voluto ringraziare il parroco per
aver organizzato la manifestazione di solidarietà. Di seguito Censore ha inteso
invece soffermarsi maggiormente sulla questione degli scioglimenti dei Comuni
per infiltrazioni mafiose, tema quanto mai attuale a Nicotera. Il parlamentare
serrese ha dichiarato che la legge in merito va modificata, a cominciare già
dalla presentazione delle liste in prefettura. Quel momento è cruciale perché
bisogna scannerizzare gli aspiranti amministratori ed impedirne la candidatura
se si ravvisa odor di mafia.
A tal proposito ha precisato che è sbagliato chiedere lo
scioglimento del Comune a causa del “cognome” che un amministratore porta. Ma
Censore ha voluto sottolineare anche il fatto che è necessario che Nicotera
«non si chiuda nel pessimismo», e che è necessario «parlare della Calabria
onesta, della Nicotera onesta e pulita». In questo senso, ilparlamentare è
tornato sulla notissima vicenda dell’elicottero atterrato nel centro storico
nicoterese. Pur deprecando l’atto, il politico piddino ha puntato il dito
contro i giornalisti rei di aver enfatizzato la notizia, definendo “vergognoso”
il loro agire. Perché in Calabria «la mafia esiste», ma è necessario far
emergere il positivo che c’è.
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