Nicotera. Anna Maria Giofrè,
responsabile provinciale Dipartimento Libertà civili e diritti umani di Forza Italia, entra nel dibattito inerente
l’apertura del Centro di accoglienza a Nicotera. Un tema che continua a far
discutere cittadini e forze politiche.
«Stiamo assistendo-
esordisce la Giofrè- ad un fenomeno dal quale siamo rimasti estranei per molto
tempo, ed osservando le altre realtà speravamo non ci toccasse, ma oggi ne
affrontiamo, certo per scelte altrui, le conseguenze». Per l’esponente politica
forzista è «opportuno non paventare allarmismi legati al fenomeno e guardare in
faccia la realtà in cui viviamo». Nicotera, osserva, «convive da tempo con atti
di criminalità che nulla hanno a che fare con il fenomeno migratorio». La
giovane avvocatessa ritorna, dunque, ancora una volta sul tema della sicurezza,
un punto che ha essa ha soventemente affrontato già ai tempi in cui ricopriva
il ruolo di consigliere di opposizione, nella passata amministrazzione: appelli
frequenti alla Prefettura e alle più alte cariche dello Stato, «spesso cadute
nel vuoto», precisa. «E’ necessario- auspica- incrementare la presenza delle Forze
dell’ordine per dare maggiore sicurezza ai cittadini: per quanto mi riguarda, a
questo la politica dovrà rispondere». La sua speranza è che «la campagna
elettorale ormai aperta sia all’insegna della lealtà e soprattutto che i
cittadini sappiano dare valore al loro voto e giusta rappresentanza a questo
territorio, e che soprattutto guardino in faccia i candidati che a loro si
presentano, alla loro storia ed al percorso politico che negli anni hanno
svolto». Sul flusso migratorio sottolinea che «è pura demagogia, far credere
che si possa arginare da un giorno all’altro».
D’altro canto, non si
può non prendere atto, osserva, «delle storie personali di questi migranti, che
sono state nel passato quelle dei nostri avi». La Responsabile diritti umani di
Forza Italia si focalizza sul comune nicoterese, per il quale- precisa- sarebbe
stato sicuramente opportuno e lungimirante che «l’amministrazione non avesse
acconsentito alla richiesta della Prefettura proprio per le difficoltà e
necessità di ordine pubblico in cui già versavamo», tenendo anche presente che
esso prova «a rialzarsi con il turismo dei singoli, visto che non ha molte
grandi strutture ricettive come i Comuni di Ricadi o Tropea, ed i cui cittadini
fanno battaglie sociali per beni primari». Sugli insistenti rumors secondo i quali Nicotera avrebbe dovuto accogliere delle famiglie
di migranti, la Giofrè osserva che «finora abbiamo visto soltanto ragazzi di
giovane età».
Un'annotazione è riservata anche alla Terna prefettizia alla guida di palazzo
Convento: «Abbiamo visto che nell’arco di un anno che i Commissari, pur avendo il
compito istituzionale di attivare la partecipazione popolare, non hanno indetto
una sola riunione con le associazioni né sono riusciti a coinvolgere i
pensionati nella vigilanza davanti alle scuole e, ad oltre un mese dalla disponibilità
offerta dalla Croce Rossa provinciale, non si vedono risultati fattivi».
Ritornando sul centro
di accoglienza, la Giofrè puntualizza che vi sono state delle «ricadute
positive per l’assunzione di personale cittadino tra i lavoratori nella struttura
e verso i quali auspico non vi siano ritardi e/o irregolarità nei pagamenti».
«È bene ricordare a noi
stessi- conclude- che quella di Nicotera è una struttura comunque controllata,
con ciò non giustifico tout cort questa presenza verso la quale abbiamo il
dovere di vigilare affinchè non si manifestino situazioni di intolleranza
reciproca e che l’incidenza non abbia ricadute negative sulle nostre vite».
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