Nicotera.
L’intenso
lavoro di ripristino della legalità e del rispetto delle regole, attuato dalla
Terna commisariale alla guida dell’ente ha portato, come già sottolineato sulle
pagine di questo giornale, ad una vera e propria ondata di regolarizzazioni,
specialmente sul piano degli allacci alla rete idrica comunale. Gli
accertamenti svolti infatti dalla Polizia municipale, su impulso della
Commissione, ed effettuati di concerto con i Carabinieri, hanno portato alla
scoperta di un sottobosco di cittadini irregolari folto quasi come la pineta
che costeggia il litorale della Marina. Paragone non casuale, dato che la
stragrande maggioranza degli abusivi è stata individuata proprio nella frazione
marittima. In effetti, la questione acqua a Nicotera Marina è sempre stato un
serio problema, almeno fin quando non sono stati realizzati i lavori della
Sorical- interventi che hanno permesso ai cittadini migliori condizioni in
termini di approvvigionamento idrico. Ma non solo. La Marina è anche il paese
natìo del sodalizio ecologista Movimento 14 luglio, nonché suo quartier generale.
Il comitato di ispirazione ambientalista ha lottato per chiedere acqua pulita,
pretendendo che le istituzioni si dessero da fare per garantire un diritto
fondamentale. Lotte sacrosante. Sorprende, però, il fatto che, proprio molti
tra i militanti del sodalizio non fossero in regola in termini di allacciamento
alla rete idrica comunale. Infatti, i controlli disposti dai Commissari hanno
consentito di individuare la posizione irregolare sia dei gestori dei lidi che
dei privati cittadini. Ancor prima di dare il via alla fase degli accertamenti,
il Comune, tramite manifestazione d’interesse, invitava i residenti a
regolarizzare la propria posizione, onde evitare di incorrere nelle sanzioni
previste. Ma nessuno si è mosso finchè Polizia municipale e Carabinieri non
hanno iniziato quella serie di verifiche che ha portato alla luce quasi un
intero paese di abusivi. Tra essi molti gestori dei lidi: i loro stabilimenti
erano collegati indebitamente al sistema idrico del Comune. Per eludere i
controlli si erano dotati di un aggancio fittizio per il quale pagavano
annualmente solo 40 euro di ruolo idrico annuale. Stessa situazione per i
privati: proprietari di ville sconosciuti al fisco che facevano largo uso
dell’acqua pubblica per abbeverare i loro giardini. Poiché la situazione si era
fatta complicata, in molti decisero di uscire dalla posizione di abusismo per
mettersi in regola: le richieste giunte al Comune piovono senza sosta. Tra
queste, molte sono riconducibili ad esponenti del Movimento 14 luglio, che giustamente
reclamano che siano rispettati i loro diritti. Molti di essi, dunque, pur
aderendo alle lotte contro le istituzioni, erano degli abusivi, prima e durante
il periodo caldo delle riottosità, che hanno deciso di mettersi in regola.
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