Nicotera.
Che
la situazione al cimitero di Nicotera fosse drammatica, sotto il profilo del
rispetto, non solo della dignità dei defunti, ma anche delle basilari norme
igieniche, è un fatto che si mormora da anni. Già da quando esisteva un
assessore alle “Politiche cimiteriali”, durante l’era Pagano, si era a
conoscenza del fatto che qualcosa di anomalo accadesse all’interno di quelle
mura sacre. Ma adesso, nell’epoca amministrativa targata Marasco, le cose
potrebbero essere anche peggiorate sul profilo della legittimità delle
operazioni che avvengono nel camposanto. Secondo indiscrezioni, tutto ciò che
sta accadendo, e che è accaduto, sarebbe adesso al vaglio degli inquirenti. I
Carabinieri vogliono vederci chiaro perché le cose potrebbero essere peggiori
di quello che si potrebbe immaginare. La settimana scorsa sono stati propri i
militari dell’Arma a scoprire che in un’area interna sono state accatastate
bare fatte a pezzi, forse residuato di una estumulazione, avvenuta, come
sempre, nel più completo disprezzo delle regole e senza una regolare
autorizzazione. Le cose spesso si svolgono in modo del tutto arbitrario, in
quanto mancano vigilanza e controllo. Ma, come precisato, ci sarebbe dell’altro
che le indagini in corso potrebbero far emergere. Ciò che più desta sconcerto è
l’indifferenza dell’istituzione comunale, sia democraticamente eletta che
commissariale. Anzi, un’ordinanza del sindaco Giuseppe Marasco ha decretato,
all’indomani del suo insediamento a palazzo Convento, che il cimitero restasse
sempre aperto, tutti i giorni, benchè privo di ogni custodia, se non le
telecamere poste all’ingresso, per volere della Terna commissariale. Una vera
gioia per i predatori senza scrupoli che hanno deciso di lucrare persino sulla
morte. Ad onor del vero, sembrerebbe che certe pratiche si svolgano anche a
cimitero chiuso, segno che si poteva disporre arbitrariamente dell’apertura e
della chiusura dei cancelli. La situazione, insomma, è di estrema gravità. Un
episodio, su tutti, rende idea degli orrori che ivi si consumavano. Una mattina
di settembre del 2019, quindi poco più di quattro mesi fa, da un cassonetto
dell’immondizia posto all’interno del luogo sacro proveniva un intenso odore di
morte, che ha sconvolto i visitatori. Mistero su cosa ci potesse essere
all’interno di quel cassonetto, di certo l’accaduto apre le porte ad
inquietanti scenari. Intanto, la settimana scorsa i Carabinieri hanno
provveduto a sequestrare il cumulo di bare fatte a pezzi, provvedendo, altresì,
a sequestrare il contenuto delle telecamere poste all’ingresso del luogo sacro.
Intanto, stamattina dovrebbero svolgersi delle estumulazioni. Il sindaco ha
provveduto ad inviare un rappresentante del Comune e dell’Ufficio tecnico,
perché, si legge nella determina in oggetto, “è obbligatorio assistere a tali
operazioni da parte di un rappresentante del Comune”. Meno male che qualcuno l’ha
capito ed è corso ai ripari. Una disposizione assai tardiva, che arriva in
concomitanza con le incursioni dei Carabinieri nel luogo. Le ultime news sul
tema raccontano che l’amministrazione comunale ha indetto una gara d’appalto
per l’esternalizzazione dei servizi cimiteriali. Una ditta dovrebbe occuparsi
dell’intera gestione del camposanto. Il costo è di 225 mila euro, e la durata
del servizio è di cinque anni.
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