Nicotera.
La
questione del cimitero abbandonato al degrado e privo di controllo è un tema
che si sta facendo strada insistentemente nel sentire collettivo della
cittadina costiera, da sempre sensibile al culto dei defunti. Le notizie in
merito a degli esecrabili atti che si svolgerebbero dentro le mura sacre ha
creato grande sconcerto. A generare quella che si presume possa essere una
compravendita abusiva di loculi è la carenza degli stessi, tanto che ormai in
molti sono costretti a tumulare i propri defunti nei paesi viciniori. Eppure
esiste un progetto per l’ampliamento del cimitero, redatto, a suo tempo,
dall’assessore ai Lavori Pubblici Federico Polito, che stranamente non è mai
stato messo in pratica. Il programma stilato dall’ex amministratore non si
occupava solo della questione specificamente strutturale ma anche del
regolamento, del censimento e dell’anagrafe cimiteriale, dello smaltimento dei
rifiuti delle esumazioni, nonché delle tasse di concessione, norma ignorata da
sempre. Se, come prevede l’amministrazione Marasco, i servizi cimiteriali
devono essere esternalizzati, si terrà conto del progetto e relativo complesso
regolamento che da anni giace in un cassetto? L’urgenza di mettere ordine nel
luogo sacro è ormai ineludibile, e forse l’esternalizzazione del servizio non
appare affatto come la soluzione al problema, se permangono le gravi criticità
di base. Innanzitutto, bisognerebbe comprendere le motivazioni dell’immobilismo
dell’esecutivo Marasco in tale ambito. Del perché, cioè, non si attui l’ampliamento,
atteso da tanto tempo che è, soprattutto, il vero deterrente a ciò che di
vergognoso è avvenuto e sta avvenendo. Il progetto targato Polito prevedeva un computo
metrico dettagliato del terreno adibito ad accogliere l’ampliamento; i metri
quadri da espropriare sono esattamente 2278. Il progetto, nel suo insieme, ha
un costo di 200 mila euro. Solo la fase espropriativa ha un costo di circa 28
mila euro. Nelle spese sono incluse il frazionamento del terreno in lotti, le
spese tecniche, la realizzazione dei muri di recinzione, la realizzazione di
canali di scolo per le acque bianche, illuminazione e pavimentazione, anche di
aree del cimitero, costruite anni addietro, per le quali non è mai stato
costruito un selciato decente. Le edicole funerarie d realizzare sono 125, di
tre tipologie, in ordine di grandezza. Nel lavoro redatto dal geometra Polito
si parla, come accennato, anche della concessione del lotto: ha una durata di
99 anni, mentre la relativa tassa va versata ogni 20. L’aspetto del censimento e anagrafe cimiteriale, riveste un ruolo
di capitale importanza in quanto servirà a rimettere ordine tra le molte tombe
ed edicole funerarie che non si sa più a chi appartengano. E da quanto si è
potuto apprendere, le mire dei predatori sono dirette proprio verso queste
tipologie di sepolture, nella presunzione che di una tomba abbandonata, e
soprattutto del corpo che giace al suo interno, non interessi più a nessuno. Gli effetti dell’immigrazione hanno portato le persone ad abbandonare
pure le tombe, ma non si sa mai che un giorno qualcuno ritorni a far visita ai
suoi morti e non più trovi il caro estinto, sfrattato e finito chissà dove.
Leggo durante il viaggio in austria www.vacanzeinaustria.com
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