Nicotera.
La
piaga dell’assenteismo non guarda confini geografici o istituzionali. E anche il
Comune di Nicotera infatti, da adesso in poi, può essere annoverato tra gli enti
toccati da questo deprecabile malcostume. Infatti, la vicesindaca e assessora
al Bilancio, Tributi e Personale, Valeria Caronte, è riuscita a raggiungere
vette di assenteismo finora mai toccate da nessuno a palazzo Convento. Il poco
invidiabile primato è stato conquistato a forza delle continue diserzioni delle
riunioni di Giunta. Tali riunioni, da quando l’amministrazione Marasco si è
insediata, nel giugno scorso, sono state in tutto 49. La vicesindaca e
assessora è stata assente per ben 26 volte, avendone presenziato 23. Poiché la
matematica non è un’opinione, le sue assenze superano le presenze, rendendola
di fatto una figura evanescente nell’ambito dell’importante organo consultivo e
deliberativo. Ma c’è di più. Le assenze delle Caronte si sono verificate anche
in quelle sedute in cui si deliberava relativamente a tematiche attinenti il
suo ramo. Tanto per fare un esempio, il 28 gennaio la riunione di giunta ha
approvato il piano di rientro del debito maturato per tariffa conferimento
rifiuti anno 2018 con la Regione Calabria. A mancare proprio lei, che così non
ha potuto apportare il suo prezioso contributo in merito. Così il 19 settembre,
quando si discuteva della graduatoria per la copertura del posto a tempo pieno
e indeterminato per un istruttore amministrativo (ricordiamo che l’aministratrice
è anche titolare della delega al Personale). Irreperibile anche il 13, quando
invece si affrontava il tema dell’adozione del programma annuale del 2020 e del
piano triennale delle opere pubbliche 2020/2022. Assente non giustificata anche
il giorno in cui si deliberava sulla richiesta di assegnazione di un contributo
erariale per interventi riferiti a opere pubbliche e messe in sicurezza degli
edifici e del territorio. Fuori sede anche il 2 luglio quando il tema erano “le
somme non soggette ad esecuzione forzata”. Insomma, una figura diafana e
impalpabile, assai poco incisiva, e soprattutto mai, finora, resasi
intestataria di una determinazione sul piano del suo campo, il Bilancio.
Un’iniziativa che sarebbe sembrata opportuna e consona al suo ruolo, ma
soprattutto in considerazione del fatto che il comune nicoterese sul piano
dell’economia ne ha subite di ogni, compreso l’attuale dissesto finanziario. E
proprio la gravità della situazione economica nicoterese, avrebbe avuto bisogno
di una Margaret Thatcher dal polso di ferro. Tutto, invece, è nelle mani di una
22enne studentessa in Economia aziendale, fortemente elogiata dal sindaco, benchè inconsitente sul piano pratico e
concettuale. Eppure, il suo stipendio mensile, per come prevede la normativa in
merito, è di tutto rispetto. Nelle sue tasche entrano 1.400 euro, ovvero il 50%
della mensilità prevista dal sindaco che, per i comuni da cinque ai diecimila
abitanti, parte da una base di 2.700 euro. Il ruolo della vicensindaca e assessora si limita, nei consigli comunali,
in cui raramente prende la parola, a leggere una velina. Qui finisce il suo
ruolo, non avendo mai nessuno finora avuto il piacere di leggere una sua nota
stampa o leggere una sua disquisizione in materia di finanze, o vederla fare un
po’ di conti pubblici, come si conviente a un’assessora al Bilancio.
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