Nicotera.
Ci
risiamo. La squadra capitanata da Pino Marasco copia ancora una volta il
compito dal compagno di banco. Dopo “l’appropriazione indebita” del programma
elettorale del candidato a sindaco di Cittaducale, nel reatino, il testo
riprodotto adesso è quello relativo al regolamento della biblioteca comunale.
Tale documento è stato presentato dalla maggioranza alla civica assise il 7
gennaio scorso, nel consiglio comunale in sessione straordinaria, ed è stato
approvato all’unanimità. Era da tempo che la biblioteca comunale attendeva la
redazione di un documento che ne regolamentasse le funzioni e il ruolo
nell’ambito della vita culturale cittadina. L’immenso materiale librario
attendeva una valorizzazione e un rilancio a beneficio dei cittadini. Attendeva
soprattutto un progetto articolato che prevedesse nuove funzionalità di quel
presidio culturale che per anni è rimasto lettera morta; nel nuovo documento
sono previsti compiti, servizi,cooperazione interbibliotecaria, organizzazione
di eventi e quant’altro. Un’iniziativa che meriterebbe un plauso corale se non
fosse per una nota stonata, anzi, una vera e propria stecca che rovina la
sinfonia perché, come precisato, il testo è stato copiato pari pari dal
regolamento della biblioteca comunale “Paolo Monelli” del comune di Fiorano
Modenese, cittadina di 17.000 anime incastonata nell’Appennino tosco-emiliano.
L’ente in provincia di Modena si è dotato di tale documento nel 2012, e da quel
documento l’autore della versione nicoterese ha attinto a piene mani, anzi, ha
fatto proprio un copia/incolla francamente imbarazzante: lo sconcerto deriva
dal fatto che si tratta di un documento relativo la cultura, e se chi l’ha
redatto ha dovuto ricorrere allo scopiazzamento selvaggio potrebbe significare
che una certa maturità intellettuale
ancora latita. Eppure la squadra di Pino Marasco è composta da quelle che egli
ha sempre orgogliosamente definito “giovani promesse della politica nicoterese”,
come la giovanissima studentessa vicesindaco e assessore al Bilancio, Valeria
Caronte, o la funzionaria del tribunale di Vibo, consigliera Rosy Barillari. Ma
una menzione speciale meritano anche l’assessore all’Istruzione, Lorella De
Stefano e il consigliere con delega alla Cultura e ai Beni culturali, Giuseppe
Leone. Quattro intelligenze all’opera, tuttavia, non sono bastate a redarre un
documento autonomo, proprio, esclusivo e appropriato per la città di Nicotera e
alle sue esigenze sul piano della cultura. Come anticipato, non è la prima
volta che la compagine guidata da Marasco si lancia in performances da copisti.
E’ già successo nell’ottobre del 2018, quando la lista “Rinascita nicoterese”
presentò agli elettori il suo programma elettorale. Il testo era stato copiato
da quello presentato dal candidato a sindaco per Cittaducale, nel Lazio,
Leonardo Ranalli nel 2017. La copiatura, alla luce dei fatti, portò fortuna a
Marasco, perché con quel programma divenne sindaco, proprio come Ranalli. A
svelare l’altarino, anche in quell’occasione, il Quotidiano. L’auspicio è che
adesso l’amministrazione attui fedelmente il regolamento (altrui), ma per far crescere
culturalmente la città forse bisognerebbe cominciare proprio dagli
amministratori: più libri e meno social. La biblioteca li attende.
Nessun commento:
Posta un commento