Nicotera.
Le
improcrastinabili esigenze di risparmiare soldi pubblici rende urgente un
ripensamento complessivo dell’attuale assetto dell’ordinamento locale. Il
ridisegno delle circoscrizioni comunali, attraverso l’accorpamento dei comuni
di minore entità demografica, è contenuto del “Decreto svuota province” siglato
dal governo Letta. Decreto di recentissimo varo, esso risale infatti a poco più
di due mesi fa. Questo decreto, oltre a riprendere le intenzioni del governo
Monti di sopprimere le province, prevede anche l’accorpamento dei Comuni che
non raggiungono i 5mila abitanti.
La fusione dei piccoli
comuni porterebbe un significativo risparmio per lo Stato, in quanto sarebbe di
gran lunga razionalizzata la spesa per il sostentamento di tali enti. Inoltre,
secondo gli estensori del decreto, l’accorpamento produrrebbe sicuri vantaggi
alla nuova realtà politica e territoriale nata dalla fusione di più enti.
Vantaggi in termini di rappresentanza e
promozione del territorio. Notevoli sarebbero i risparmi in termini economici
(in luogo di tre sindaci, ad esempio, ne avremmo solo uno, mentre è prevista la
rappresentanza di un certo numero di consiglieri per ogni comunità; riduzione e
semplificazione degli apparati pubblici), e, accanto alla riduzione della spesa,
sono previsti maggiori trasferimenti di denaro statale (aumenterebbe del 20%).
I comuni italiani sono
attualmente 8092, di cui ben 1959 sotto i 1000 abitanti. Ben 5672 (il 70%)
sotto i 5mila abitanti. I comuni al di sotto dei 5mila abitanti sono definiti
“comuni polvere”, e, quasi al pari delle province, sono considerati uno spreco
di risorse pubbliche, cui urge correre ai ripari.
In Calabria vi sono 409
comuni. 50 nella provincia di Vibo
Valentia. In quest’ultima, solo 6 comuni, escluso il capoluogo, sono al di
sopra dei 5mila abitanti; essi sono: Pizzo, Mileto, Serra San Bruno, Tropea,
Nicotera e Filadelfia.
E’ necessario, dunque,
che molti comuni del Vibonese comincino a familiarizzare con l’idea di fondersi
con altri enti, superando ogni forma di vuoto campanilismo. Perché, sembra che,
se non provvederanno spontaneamente ad intraprendere questa nuova forma di
dimesionamento, si procederà con l’accorpamento forzoso (qualora il decreto,
com’è prevedibile, si tramuterà in legge).
Per quanto riguarda
Nicotera, essa in teoria, non è interessata direttamente al decreto svuota
province, in quanto al di sopra dei 5mila abitanti, tuttavia potrebbe essere
interessata ad “annettere” a sé il comune di Limbadi. I Comuni dell’entroterra
vibonese, che devono contemplare seriamente l’eventualità di un accorpamento
con i municipi viciniori sono molti, ma per alcuni di essi, come ad esempio
Limbadi, potrebbe essere di gran lunga vantaggioso fondersi con la vicina Nicotera.
E’ questo l’auspicio dell’assessore al bilancio Marasco, un auspicio ma anche
un invito ai limbadesi a riflettere sugli indiscutibili benefici che
l’accorpamento con Nicotera potrebbe loro derivare.
«Ho sempre auspicato
che Nicotera e Limbadi si fondessero in un’unica realtà- ha dichiarato
l’assessore Marasco- in quanto ritengo che l’annessione di Limbadi a Nicotera
non possa che arrecare sicuri vantaggi ad entrambe le cittadine. Questi
vantaggi derivano innanzitutto dalla creazione di un grande comune che, per
estensione e numero di abitanti, sarebbe
una ente che non passerebbe certo inosservato, accrescendo così il suo potere
contrattuale in termini politici. Io sono di Badia, frazione che si trova al
centro dei due comuni, e ho sempre accarezzato l’idea che un giorno essi
divenissero una cosa sola: la frazione Badia, rappresenta un anello di
collegamento tra Nicotera e Limbadi: questo piccolo borgo rappresenta un ”trait
d’union”, anche strutturale, tra i due comuni. Se crollassero i campanilismi così
duri a morire potrebbe nascere un’unica grande cittadina, e spero che il
decreto svuota province rappresenti questa svolta epocale per il nostro
territorio. D’altronde- ha osservato ancora Pino Marasco- se è crollato il muro
di Berlino, non vedo perché non possa crollare il muro del campanilismo e del particolarismo».
Abbiamo chiesto
all’assessore di enumerare eventuali vantaggi pratici che Limbadi potrebbe
cogliere accorpandosi a Nicotera. Marasco sfodera degli argomenti piuttosto
convincenti. «Pensiamo alla dieta mediterranea- ha argomentato l’assessore-
Limbadi con la sua grande tradizione gastronomica potrebbe trovare in Nicotera
una formidabile vetrina per i suoi prodotti. Pensiamo al mare, anche da questo
angolo di Mediterraneo Limbadi potrebbe trovare buone occasioni di sviluppo.
Noto è infatti la fattività e lo spirito imprenditoriale dei limbadesi. Altro
elemento non trascurabile: la dirigenza scolastica. In qualità di consigliere-
ha aggiunto Marasco, avviandosi alla conclusione- propongo, in vista di questo
decreto legge che a breve potrebbe diventare attuativo, di creare una
commissione mista, fatta di limbadesi e nicoteresi, che valuti i punti di
incontro, le ricchezze, le potenzialità di queste due cittadine, per poterne
trarre vantaggio l’una dall’altra, al fine di dare vita a una nuova “persona
giuridica”, previa metabolizzazione di tale nuova trasformazione».
Naturalmente, quando si
procederà all’accorpamento dei comuni, sarà una consultazione referendaria a
decidere da quale parte i limbadesi vogliono stare. Se lato mare (Nicotera), o
lato montagna (San Calogero).
Enza Dell’Acqua
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