Nicotera.
Nonostante
l’autunno abbia già fatto il suo ingresso e l’estate sia ormai lontana, le
varie associazioni coinvolte in prima linea in difesa del mare non hanno certo
dimenticato che non si deve abbassare la guardia. Anzi, hanno capito bene che
questo è il momento di agire. Anche perché scendere in campo nel mese di maggio
è una mossa pressoché inutile, perché a quel punto c’è ben poco da fare per
salvare il mare dalle solite macchie sospette. Gli attivisti hanno inoltre
compreso che per alcune battaglie di civiltà e in difesa di una grande risorsa
comune, è necessario coalizzarsi, mettere insieme tutte le forze e le
intelligenze possibili. Fedeli dunque alla massima “l’unione fa la forza”, i
militanti delle associazioni si sono uniti e hanno dato vita al Coordinamento
Mare Pulito del Golfo.
La nascita di questo
movimento rappresenta una svolta eclatante nella lotta per il mare pulito.
Infatti è una creazione che raccoglie ben 13 civici sodalizi, che sono,
notoriamente, per una comunità, fondamentali casse di risonanza dei disagi
vissute dai cittadini.
La loro unione equivale
un po’ alla costituzione di un esercito che non mira solo alla salvezza del
mare, ma anche alla tutela della salute pubblica, minacciata da una
agghiacciante incidenza di tumori, presumibilmente correlata alla presenza
nell’ambiente di materiali inquinanti, di difficile individuazione, a causa
anche della colpevole disattenzione da parte di chi dovrebbe tutelare la salute
dei cittadini. Le associazioni, viste le premesse e la dichiarazione d’intenti
che segue, non batteranno ritirata finché non si farà luce su molte questioni,
legate all’ambiente, sulle quali permane un’inspiegabile silenzio.
Le 13 associazioni
sono: SOS Rosarno, Nicotera Nostra, Nicotera Futura, Forum delle associazioni
nicoteresi, Abracalabria, Laboratorio Trama e Ordito, Fronte Comune Nicotera,
il Forum delle associazioni vibonesi, Presidio San Ferdinando in movimento,
Comitato Quartiere Fiume Gioia Tauro, Kollettivo Onda Rossa Cinquefrondi,
Movimento Voce Libera Joppolo-Coccorino. A questi civici sodalizi si uniranno
altri rappresentanti di gruppi e associazioni, ancora non presenti nell’elenco
degli aderenti perché appositamente presenti alla riunione programmatica per
informarsi sul percorso.
Queste associazioni, rappresentano dunque una
vasta area della costa e dell’entroterra del Vibonese e del Reggino, la loro
unione, c’è da scommettere, potrebbe rappresentare un bel grattacapo per quegli
amministratori che finora hanno affrontato con superficialità le questioni
ambientali. La loro “carta di intenti” è motivata da un aspirazione e un
obiettivo, ovvero la verità e la ricerca della verità. La riunione si è svolta
venerdì 11 ottobre, presso l’American Bar di Nicotera Marina. Una riunione
affollata, in cui cittadini e cittadine, militanti di civici sodalizi hanno
potuto concertare il da farsi.
Ambiente
e salute «Il mare è la nostra ricchezza, ambiente e salute un
binomio a cui non vogliamo più rinunciare». Questo è l’incipit della nota
divulgata dal Coordinamento Mare pulito del Golfo, un incipit che è anche la
proclamazione di diritti fondamentali.
«Bando ai localismi di
campanile.- si legge nel comunicato- Bando alle chiacchiere e agli scarica
barile. La questione mare riguarda tutto il territorio della Piana, e non solo,
e per affrontarla è sufficiente volontà e determinazione. Senza guardare in
faccia a nessuno».
«Dopo le polemiche
estive si ricomincia un percorso ad ottobre, a stagione conclusa, con tutto il
tempo per affrontare seriamente la questione. Un territorio intero si muoverà
nei prossimi mesi- promette il Coordinamento- per mettere fine una volta per
tutte allo scempio del nostro patrimonio più prezioso, alla compromissione di
un futuro per sé e i propri figli in questa terra, al grave continuo attentato
alla salute pubblica che interessi e connivenze o anche semplici negligenze
hanno perpetrato senza scrupoli per anni».
«Particolare
attenzione- scrivono ancora i rappresentanti dei civici sodalizi- ha suscitato
la presenza di numerosi operatori di lidi locali, primi testimoni di questo
scatto civile che fa dire: ora basta! Nella loro parola l’impegno a coinvolgere
i rappresentanti della propria categoria e farne traino di un attivismo che si
vuole diffuso e soprattutto deciso, duro, senza escludere gesti e iniziative la
cui forza si vuole, e si esige, commisurata alla gravità della situazione».
Mare
sporco, un fenomeno doloso «Dagli scarichi abusivi al Mesima,
fino al vero e proprio buco nero rappresentato dal mega depuratore di Gioia
Tauro, il quadro è risultato abbastanza chiaro a tutti, secondo un meccanismo
di degrado che coinvolge i paesi dell’interno come quelli costieri, tanto nelle
responsabilità quanto nelle conseguenze. Un fenomeno chiaramente doloso che ha
nel mare solo la manifestazione più evidente che infesta le case d’ogni
cittadino e traduce, spesso tragicamente, la violenza fatta all’ambiente in
gravi patologie alle persone».
Incidenza
di tumori 10 volte superiore alla media nazionale
«Com’è possibile che in
taluni paesi risulti una media di incidenza di alcuni tumori ben 10 volte
superiore a quella nazionale? Com’è ancora possibile che in Calabria non esiste
un registro dei tumori, secondo quanto prevede la legge? Cosa fanno le
istituzioni preposte, tanto all’amministrazione quanto alla tutela e al
controllo? Perché i continua a far finta di non vedere o addirittura negare?».
«Il coordinamento si
muoverà in tutti i Comuni dell’area per reperire le informazioni ufficiali,-
annuncia il Coordinamento- secondo quanto la legge prevede come diritto per
ogni cittadino riguardo l’accesso agli atti pubblici. Stessa cosa avverrà con
gli operatori sanitari, per fare anche un quadro epidemiologico, stanti le
gravi carenze dell’ente pubblico a questo riguardo. Le iniziative saranno
intraprese a 360 gradi per illuminare tutti gli angoli di una questione tanto
annosa a essere diventata nei decenni quasi un mistero religioso e che invece è
ben decifrabile e risolvibile, se ognuno fa sua parte».
«Tra le testimonianze-
osservano i rappresentanti delle associazioni- fa ben sperare quella del Forum
delle associazioni vibonesi sugli esiti delle denunce e iniziative messe in
atto negli anni sulla questione scandalosa, dell’acqua, che oggi vede numerosi
enti indagati per inadempienze e/o complicità, dirette nelle gravi disfunzioni
del sistema idrico del bacino dell’Alaco. Un segno chiaro che le cose cambiano,
che se ci si muove i misteri si sciolgono, le responsabilità vengono a galla e
i problemi si risolvono».
Enza Dell’Acqua
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