mercoledì 16 ottobre 2013

Nasce il Coordinamento mare pulito del Golfo, in difesa non solo del mare, ma anche della salute pubblica minacciata da una inspiegabile incidenza di tumori nel territorio, superiore rispetto alla media nazionale.



Nicotera. Nonostante l’autunno abbia già fatto il suo ingresso e l’estate sia ormai lontana, le varie associazioni coinvolte in prima linea in difesa del mare non hanno certo dimenticato che non si deve abbassare la guardia. Anzi, hanno capito bene che questo è il momento di agire. Anche perché scendere in campo nel mese di maggio è una mossa pressoché inutile, perché a quel punto c’è ben poco da fare per salvare il mare dalle solite macchie sospette. Gli attivisti hanno inoltre compreso che per alcune battaglie di civiltà e in difesa di una grande risorsa comune, è necessario coalizzarsi, mettere insieme tutte le forze e le intelligenze possibili. Fedeli dunque alla massima “l’unione fa la forza”, i militanti delle associazioni si sono uniti e hanno dato vita al Coordinamento Mare Pulito del Golfo.
La nascita di questo movimento rappresenta una svolta eclatante nella lotta per il mare pulito. Infatti è una creazione che raccoglie ben 13 civici sodalizi, che sono, notoriamente, per una comunità, fondamentali casse di risonanza dei disagi vissute dai cittadini.
La loro unione equivale un po’ alla costituzione di un esercito che non mira solo alla salvezza del mare, ma anche alla tutela della salute pubblica, minacciata da una agghiacciante incidenza di tumori, presumibilmente correlata alla presenza nell’ambiente di materiali inquinanti, di difficile individuazione, a causa anche della colpevole disattenzione da parte di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini. Le associazioni, viste le premesse e la dichiarazione d’intenti che segue, non batteranno ritirata finché non si farà luce su molte questioni, legate all’ambiente, sulle quali permane un’inspiegabile silenzio.
Le 13 associazioni sono: SOS Rosarno, Nicotera Nostra, Nicotera Futura, Forum delle associazioni nicoteresi, Abracalabria, Laboratorio Trama e Ordito, Fronte Comune Nicotera, il Forum delle associazioni vibonesi, Presidio San Ferdinando in movimento, Comitato Quartiere Fiume Gioia Tauro, Kollettivo Onda Rossa Cinquefrondi, Movimento Voce Libera Joppolo-Coccorino. A questi civici sodalizi si uniranno altri rappresentanti di gruppi e associazioni, ancora non presenti nell’elenco degli aderenti perché appositamente presenti alla riunione programmatica per informarsi sul percorso.
 Queste associazioni, rappresentano dunque una vasta area della costa e dell’entroterra del Vibonese e del Reggino, la loro unione, c’è da scommettere, potrebbe rappresentare un bel grattacapo per quegli amministratori che finora hanno affrontato con superficialità le questioni ambientali. La loro “carta di intenti” è motivata da un aspirazione e un obiettivo, ovvero la verità e la ricerca della verità. La riunione si è svolta venerdì 11 ottobre, presso l’American Bar di Nicotera Marina. Una riunione affollata, in cui cittadini e cittadine, militanti di civici sodalizi hanno potuto concertare il da farsi.
Ambiente e salute «Il mare è la nostra ricchezza, ambiente e salute un binomio a cui non vogliamo più rinunciare». Questo è l’incipit della nota divulgata dal Coordinamento Mare pulito del Golfo, un incipit che è anche la proclamazione di diritti fondamentali.
«Bando ai localismi di campanile.- si legge nel comunicato- Bando alle chiacchiere e agli scarica barile. La questione mare riguarda tutto il territorio della Piana, e non solo, e per affrontarla è sufficiente volontà e determinazione. Senza guardare in faccia a nessuno».
«Dopo le polemiche estive si ricomincia un percorso ad ottobre, a stagione conclusa, con tutto il tempo per affrontare seriamente la questione. Un territorio intero si muoverà nei prossimi mesi- promette il Coordinamento- per mettere fine una volta per tutte allo scempio del nostro patrimonio più prezioso, alla compromissione di un futuro per sé e i propri figli in questa terra, al grave continuo attentato alla salute pubblica che interessi e connivenze o anche semplici negligenze hanno perpetrato senza scrupoli per anni».
«Particolare attenzione- scrivono ancora i rappresentanti dei civici sodalizi- ha suscitato la presenza di numerosi operatori di lidi locali, primi testimoni di questo scatto civile che fa dire: ora basta! Nella loro parola l’impegno a coinvolgere i rappresentanti della propria categoria e farne traino di un attivismo che si vuole diffuso e soprattutto deciso, duro, senza escludere gesti e iniziative la cui forza si vuole, e si esige, commisurata alla gravità della situazione».
Mare sporco, un fenomeno doloso «Dagli scarichi abusivi al Mesima, fino al vero e proprio buco nero rappresentato dal mega depuratore di Gioia Tauro, il quadro è risultato abbastanza chiaro a tutti, secondo un meccanismo di degrado che coinvolge i paesi dell’interno come quelli costieri, tanto nelle responsabilità quanto nelle conseguenze. Un fenomeno chiaramente doloso che ha nel mare solo la manifestazione più evidente che infesta le case d’ogni cittadino e traduce, spesso tragicamente, la violenza fatta all’ambiente in gravi patologie alle persone».
Incidenza di tumori 10 volte superiore alla media nazionale
«Com’è possibile che in taluni paesi risulti una media di incidenza di alcuni tumori ben 10 volte superiore a quella nazionale? Com’è ancora possibile che in Calabria non esiste un registro dei tumori, secondo quanto prevede la legge? Cosa fanno le istituzioni preposte, tanto all’amministrazione quanto alla tutela e al controllo? Perché i continua a far finta di non vedere o addirittura negare?».
«Il coordinamento si muoverà in tutti i Comuni dell’area per reperire le informazioni ufficiali,- annuncia il Coordinamento- secondo quanto la legge prevede come diritto per ogni cittadino riguardo l’accesso agli atti pubblici. Stessa cosa avverrà con gli operatori sanitari, per fare anche un quadro epidemiologico, stanti le gravi carenze dell’ente pubblico a questo riguardo. Le iniziative saranno intraprese a 360 gradi per illuminare tutti gli angoli di una questione tanto annosa a essere diventata nei decenni quasi un mistero religioso e che invece è ben decifrabile e risolvibile, se ognuno fa sua parte».
«Tra le testimonianze- osservano i rappresentanti delle associazioni- fa ben sperare quella del Forum delle associazioni vibonesi sugli esiti delle denunce e iniziative messe in atto negli anni sulla questione scandalosa, dell’acqua, che oggi vede numerosi enti indagati per inadempienze e/o complicità, dirette nelle gravi disfunzioni del sistema idrico del bacino dell’Alaco. Un segno chiaro che le cose cambiano, che se ci si muove i misteri si sciolgono, le responsabilità vengono a galla e i problemi si risolvono».
Enza Dell’Acqua

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