venerdì 13 maggio 2016

Emergenza acqua inquinata a Nicotera Marina. Situazione insostenibile.



Nicotera. L’articolo per state leggendo è l’ennesimo che questo giornale propone sul tema acqua inquinata a Nicotera Marina. Il Quotidiano ha spesso trattato la grave criticità con cui i cittadini della frazione marittima sono costretti a convivere, una situazione che sarebbe riduttivo bollare come disservizio, ma che si può definire, senza tema di smentita, un vero e proprio attentato alla salute pubblica. Dati ormai conclamati asseriscono che l’acqua erogata dai rubinetti è inquinata dal manganese, dal temibile batterio pseudomonas e solo Dio sa cos’altro. L’Arpacal aveva stabilito, con degli esami effettuati nel settembre del 2014, un’allarmante presenza di manganese, ben al di sopra i limiti consentiti dalla legge. Il sindaco Franco Pagano, il primo ottobre dello stesso anno, emanò un’ordinanza con cui si vietava il consumo dell’acqua. Ma il decreto del primo cittadino fu soltanto l’ufficializzazione di un divieto che i cittadini si erano imposti in autotutela, per così dire, poiché l’acqua in Marina da sempre arriva nelle case sporca di fango e caratterizzata da un cattivo odore. Nel maggio dell’anno successivo il comune di Nicotera effettuò degli esami tramite Accredia, e in quell’occasione emerse tutto ciò che l’Arpacal non aveva evidenziato e cioè che nell’acqua vi era anche la pseudomonas aeruginosa, un batterio notoriamente pericoloso per la salute umana. Questa è dunque la situazione a Nicotera Marina. Da un lato i freddi e assai poco confortanti dati scientifici e dall’altro la disperazione dei cittadini, ormai stremati da una convivenza troppo difficile con un problema che le istituzioni preposte sembrano ignorare. E proprio per sopperire all’indifferenza delle istituzioni locali è nato un gruppo civico che si batte per la tutela dei diritti essenziali dei cittadini. Il Comitato, dopo aver attenzionato tutti gli organi possibili e immaginali- dalla prefettura alla Regione ai Carabinieri, passando ovviamente per il comune- si è appellata al Codacons, per il tramite dell’avvocato Claudio Cricenti, ancora in attesa di risposte da parte dell’ente comunale.
Ma in questa avvilente storia di ordinario disservizio ciò che desta maggiore sconcerto è il silenzio del comune di Nicotera. Una latitanza, quella dell’ente comunale, che fa sentire sempre più soli i cittadini e che non può essere la cifra di paese evoluto. Alla Marina di Nicotera la situazione è da Terzo Mondo. L’approvvigionamento idrico ricorda da vicino una plaga del Burundi o della Sierra Leone. Una situazione che non sembra onorare le aspettative cui la frazione marittima mira: quella di essere rilanciata nel circuito del turismo. Alla situazione di totale disservizio fa da contraltare, come precisato, l’atteggiamento dell’amministrazione comunale. L’assessore ai Lavori Pubblici, Federico Polito, sembra essere chiuso in un mondo tutto suo, in cui l’unica evoluzione possibile per un paese è la crescita esponenziale di opere cementizie. Sembra essere convinto che gli interventi da esso promossi siano lo “spiraglio di luce dopo anni di buio” e “importanti opere con impatti inimmaginabili per la città”. Nessun accenno invece al disastro ambientale che incombe sulla Marina, nessun accenno al fatto che un paese civile si misura dalla qualità della vita dei cittadini, dell’erogazione dei servizi essenziali e la tutela dei diritti basilari. Senza di essi nessuna città sarà mai veramente evoluta.

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