Joppolo.
Probabilmente
il lungomare di Joppolo è uno dei più belli e suggestivi della costa tirrenica.
Ha una lunghezza di circa cinque kilometri ed è delimitato da due promontori:
lato Nord dall’enorme montagna rocciosa somigliante a una zampa di elefante che
sprofonda nel mare; lato Sud troviamo l’altra sporgenza, la superba costa dei
“Calamaci”, oltre la quale c’è la “preicciola”, la nota scogliera di Nicotera
Marina. Una “punta” molto strategica e caratteristica, tant’è vero che cinque
secoli fa, nella prima metà del 1500, per volere dei signori del Regno di
Napoli, vi fu edificata una torre cavallara, detta torre Parnaso. Il presidio
di monitoraggio del mare è tutt’oggi miracolosamente in piedi, nonostante il
peso del tempo e le ingiurie delle intemperie climatiche, ma, soprattutto,
nonostante la totale mancanza di interventi strutturali di restauro e messa in
sicurezza.
La torre è da sempre
rappresentativa della città di Joppolo, benchè si trovi nel territorio comunale
di Nicotera. L’antica struttura di avvistamento è un patrimonio culturale
collettivo e da quel che è dato sapere nessuno dei due Comuni, al di là dei
soliti proclami, ha posto in essere interventi di recupero dell’antico
avamposto.
Il fortilizio può
comunque essere raggiunto solo attraverso il lungomare di Joppolo, per mezzo di
una impervia e ripida stradina. La
presenza della torre conferisce ulteriore fascino al lungo percorso che
costeggia le rocce e il mare. Un percorso che sarebbe suggestivo, strabordante
di bellezza selvatica e romantica, se non fosse per l’incredibile degrado che
imperversa ovunque. Ed è un vero peccato vedere un sentiero così bello
praticamente devastato da un’incuria senza precedenti. Percorrendo il lungomare
è facile intuire, osservando il generale stato di abbandono, che non è mai stato
fatto oggetto di opere di riqualificazione di una certa importanza. Non si
capisce perché un’area dalla bellezza mozzafiato e potenziale attrattiva per i
turisti non sia mai stata in cima ai pensieri degli amministratori che Joppolo
ha avuto; perché si è voluto gettare alle ortiche un patrimonio naturalistico
quasi unico nel suo genere.
Elencare i problemi del
lungomare di Joppolo è semplice. Basta fare una passeggiata. Il manto
stradale è quasi completamente dissestato: ovunque è possibile vedere vistosi
squarci e avvallamenti. Il marciapiede si presenta assai malandato. E’ fatto in
cemento, ed in molti punti è vistosamente rovinato. Il muretto che costeggia il
lungomare è anch’esso degradato: è facile scorgere il ferro arrugginito che ne
costituiva la struttura portante. Ma la cosa che merita una menzione
particolare è che in alcuni punti è crollato lasciando intravedere la scogliera
che si trova al di sotto. Questi sono sicuramente i punti più pericolosi
dell’intero percorso: il tratto è frequentato da podisti, semplici amanti della
passeggiata, famiglie con bambini piccoli. Una banale disattenzione e finire al
di sotto della strada priva di recinzione è facile. Ragion per cui non si
capisce perché nessuno, tra chi di dovere, prenda dei provvedimenti per la
messa insicurezza del muretto. Ma i problemi non finiscono qui: punti critici
si possono scorgere in altre aree del lungomare. Presso il campetto qualcuno vi
ha gettato dell’eternit. Una continua offesa alla bellezza del luogo. Eppure la
natura, nonostante sia stata calpestata, continua ad offrire i suoi splendidi
doni: le piante rampicanti spontanee con i loro meravigliosi fiori sgargianti
continuano a cresce ai lati della strada, coccolati dal sole e accarezzati dal
mare: la vitalba, l’agave, l’aloe vera crescono spontaneamente tentando di
sfidare il degrado dilagante. L’auspicio è che qualcuno, prima o poi, salvi il
lungomare di Joppolo, un bene naturalistico e paesaggistico che è delittuoso
sprecare.
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