Nicotera.
Comincia
oggi il divieto, serale e notturno, per i veicoli adibiti allo spurgo dei pozzi
neri, o condotte fognarie, di circolare su tutto il territorio della provincia
di Vibo Valentia. L’interdizione comincia alle ore 19.30 e si protrae fino alle
sei del mattino e sarà valida fino al 30 settembre. L’ordinanza è stata emessa
dal prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo. «Nel corso delle recenti riunioni
tenutesi nella prefettura- si legge nel documento in oggetto- è stato
evidenziato come una delle possibili cause dell’inquinamento delle acque marine
del litorale provinciale sia rappresentata dallo svuotamento degli auto spurgo
nelle ore serali e notturne». Da anni ci si interroga sull’origine di un
fenomeno che ha messo in ginocchio gran parte del territorio. Tra le probabili
cause, in effetti, è stata spesso ventilata l’ipotesi che il mare fosse oggetto
di sversamenti abusivi. Ma ora l’ipotesi pare diventare un forte sospetto. La
prefettura è determinata ad affrontare un problema pernicioso che si
ripresenta, puntualmente, ogni anno, con tutto il suo corteo di disagi,
proteste e rischio per la salute collettiva e l’ordine pubblico.
Gli eventuali
sversamenti da parte degli auto spurgo, recita ancora l’ordinanza prefettizia, «durante
la stagione estiva sono destinati ad aumentare, in considerazione
dell’incremento della popolazione nelle zone costiere», ciò dà origine, «a
causa del peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie e la conseguente
non fruibilità del litorale marino da parte della popolazione vacanziera, a
manifestazioni di protesta con conseguenti turbative dell’ordine pubblico».
Esattamente quello che avviene ogni anno, con bagnanti e gestori dei lidi sul
piede di guerra. Ma l’estate della battaglia senza esclusione di colpi è stata
quella combattuta dai cittadini, esausti e furiosi, lo scorso anno, a Nicotera,
con l’occupazione a oltranza della casa municipale. L’azione intrapresa dal
prefetto si avvale del supporto delle forze di polizia e delle polizie
municipali che, scrive il rappresentante territoriale del governo, «sono
incaricate di assicurare il massimo rispetto». Essa è dunque propedeutica all’intervento
della procura. Infatti, la violazione dell’ordinanza sarà punita, oltre che con
un’ammenda pecuniaria, con una pena fino a tre mesi di reclusione. Insomma,
sono chiamate ad agire tutte le istituzioni, ad ogni livello, in un’azione
sinergica per un unico e importante obiettivo.
E questo era proprio il senso delle parole del governatore Mario
Oliverio quando, nell’incontro tenutosi il 20 aprile scorso nel Liceo Classico
di Nicotera, sull’annosa questione mare, chiamava a raccolta tutte le istituzioni,
affinchè si lavorasse insieme in una cooperazione combinata e contemporanea per
contrastare quella è diventata una vera e propria piaga ambientale ed
economica. Non era un caso infatti che quel giorno nell’Aula magna
dell’istituto vi fossero tutte le espressioni dello Stato, dai sindaci al
prefetto alle Forze dell’ordine. «La situazione va monitorata- aveva detto
Oliverio- in questo senso c’è l’azione forte delle Forze dell’ordine, ecco il
perchè della presenza del prefetto, si tratterà di definire un ventaglio di
interventi», e il primo intervento, dopo anni di immobilismo, sembra arrivato. Chissà
che l’interazione tra politica e istituzioni non sia la strategia vincente.
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