domenica 28 maggio 2017

Nicotera. Quali sono i beni confiscati alla mafia e quale sarà il loro utilizzo.



Nicotera. E’ stato pubblicato in questi giorni , sul sito on line del Comune, il regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il documento, nato su impulso della terna commissariale, disciplina la procedura, le modalità, i criteri e le condizioni per la destinazione e l'utilizzo dei beni immobili confiscati alla mafia, ai sensi della legge 109/96 e della legge 50/2010 e dal Codice Antimafia. Un documento importante che si attendeva da troppo tempo, in una realtà, come quella nicoterese, in cui i soli terreni sequestrati alla mafia ammontano ad una grandezza di quasi 7 mila m/q. Un’estensione notevole che attende di essere affidata ad enti disposti, e con le carte in regola, per essere gestita e riutilizzata per il vantaggio sociale della collettività.
I beni sequestrati alla ndrina locale e incamerati nel patrimonio comunale dovranno diventare, nelle intenzioni del regolamento, strumento di sviluppo e riscatto del territorio. Per quanto riguarda gli immobili da utilizzare per uso sociale, essi dovranno essere necessariamente preposti “ad attività a servizio del territorio, al fine di attuare politiche di promozione sociale, culturale, ambientale, della legalità e della sicurezza, creando opportunità di sviluppo e di lavoro, per combattere il disagio sociale, l'emarginazione e la disoccupazione”.
I beni, pertanto, non potranno essere usati come “mera sede sociale di una associazione, enti e cooperative sociali”, dovendosi in essi svolgere una attività a servizio per la collettività. La durata della concessione va da un periodo non inferiore a cinque anni e non potrà superare trent’anni.
Gli immobili comunali a Nicotera centro e frazioni, tra terreni e fabbricati, sono in tutto 74. Di questi, otto sono stati confiscati alla criminalità organizzata e solo uno è stato riutilizzato: nella fattispecie un’abitazione di Nicotera superiore, attuale sede dell’associazione bandistica cittadina. Per altri si deve ancora pensare il modo di adoperarli. Sorte avversa e complicata ha avuto il famoso “Elefante rosso” a Nicotera Marina, sito in località Timpa. Per anni in attesa di trovare una destinazione d’uso. Quando finalmente si decise di allocarvi la sede di una scuola di musica e cinematografia, un incredibile furto mise fine all’importante progetto di alto valore artistico e sociale, oltre che simbolico. Ignoti, approfittando dalla mancata attivazione del sistema di vigilanza elettronica, portarono via strumenti musicali dal valore di 200 mila euro. Per quanto riguarda i terreni, sono in tutto sei. Tre si trovano a Badia, e possiedono la ragguardevole estensione di più di quasi 6500 m/q. Due si estendono a Comerconi, località Sant’Irene. 1700 m/q è la loro ampiezza. Un sesto terreno si trova a località “sopra la Torre”, più o meno nei pressi della stazione ferroviaria. La sua grandezza è di 440 m/q e la sua posizione è strategica per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua potabile a Nicotera Marina. Infatti, è proprio questo il terreno sequestrato alla mafia all’interno del quale doveva essere costruito, dal Comune, un pozzo per estrarre acqua dalle falde sotterranee. Le amministrazioni fin qui succedutesi non hanno mai messo in pratica una volontà che è rimasta nelle delibere comunali, senza tradursi in azioni concreta. Tale area, accatastata come terreno agricolo, è stata definita “non raggiungibile per mancanza di strada di accesso”. I commissari hanno però deciso di realizzare un varco per raggiungere la zona, e qui realizzarvi il tanto agognato pozzo. I lavori saranno realizzati dalla Regione in collaborazione con la Sorical. Così è stato deciso nell’incontro dibattito tenutosi recentemente al Liceo Classico di Nicotera che ha visto la presenza del presidente Oliverio.

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