Nicotera.
Ha
riaperto ieri i battenti il negozio della catena “Splendidi splendenti” che nel
dicembre del 2017 era stato oggetto di un grave attentato.
Era il 17 dicembre
dello scorso anno, quando un esplosione spezzò il silenzio della notte. Il
boato proveniva proprio da quel palazzo di via Luigi Razza, dove, al piano
terra si trovava il noto negozio di detersivi. Lì dove una volta c’era la
filiale della Banca Carime. I proprietari dello stabile, chiuso il rapporto con
la succursale, affittarono i locali a dei giovani di Polistena, i quali, nel
giro di qualche mese, gli diedero una sistematina e li allestirono di tutto
punto. La merce era stata collocata sugli scaffali. Tutto era pronto per
quell’inaugurazione che non avvenne.
Quella notte era scossa
da una tempesta di fulmini e tuoni, e l’esplosione, nel cuore del paese, sembrò
quasi essere uno dei tanti fragori celesti che turbava l’atmosfera prenatalizia.
Quel rumore cupo e sordo, tuttavia, non era affatto il boato di un tuono, ma l’esplosione
causata da un ordigno. Lo capirono immediatamente gli inquilini del palazzo,
perché le loro case tremarono e i vetri vibrarono pericolosamente. E poi le
lingue di fuoco non ci misero molto a dardeggiare dalle finestre del negozio
andate in frantumi. Quello che si trovava all’interno era altamente
infiammabile. Gli inquilini del palazzo si precipitarono fuori, in preda al
panico, avvolti dalle coperte, ad osservare una scena apocalittica. A svelare
cosa fosse successo furono i rilievi eseguiti dai Vigili del Fuoco, nel corso
della mattinata. A fiamme spente si valutò l’agibilità dell’edificio e si
scoprì cosa avesse generato il rogo. Era stato un ordigno, unito a del liquido
infiammabile. Un attentato in piena regola, dunque, forse a scopo
intimidatorio, aveva fermato l’apertura di “Splendidi splendenti”. Ma chi e
perché poteva volere che quel negozio non aprisse i battenti? Pare che le
indagini, eseguite dal Maggiore Dario Solito della Compagnia di Tropea, siano
ancora in corso. Al momento non si conoscono né mandanti, né esecutori, né
tanto meno il movente di un atto criminale che poteva mettere a rischio la vita
delle persone. Per mesi il negozio devastato dallo scoppio e dalle fiamme,
rimase così come il rogo lo aveva lasciato: un vero e proprio monumento allo
sfacelo e all’arroganza della criminalità imperante. Fino a quando non
intervenne il Comune ad ingiungere ai proprietari dell’immobile di mettere in
sicurezza, a loro spese, il primo piano dell’edificio. Sulla base del sopralluogo
tecnico, eseguito dai Vigili del Fuoco per accertare la stabilità dell’edificio,
il Comune ritenne che vi fossero i presupposti per l'adozione di un'ordinanza
“di carattere contingibile ed urgente al fine di prevenire eventuali pericoli
per l’incolumità pubblica”. L’incendio, oltre a distruggere completamente
quanto vi era all’interno della futura attività commerciale, aveva reso
inagibile l’area esterna. Un nastro segnaletico, da quel 17 dicembre, delimitava
l’area conferendole un senso di triste squallore.
Quando quel negozio sembrava
ormai un ricordo lontano, ecco che i ragazzi di Polistena, per nulla vinti dall’azione
criminale subìta, sono ripartiti alla carica. Riprendendo in mano l’iniziativa di
poter gestire nella cittadina medmea un’attività
commerciale che può rispondere alle esigenze di residenti e turisti.
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