martedì 23 ottobre 2018
La campagna elettorale di Pino Marasco.
Nicotera. Una discesa in campo,
quella di Pino Marasco, decisamente sotto tono. Forse perché l’aspirante
sindaco si è ritrovato solo nell’agone politico, quel sabato, l’ultimo giorno
per la presentazione delle liste. Aveva infatti sperato di avere un avversario
con cui vedersela, convinto che affrontare un competitor in carne ed ossa sarebbe
stato per lui molto più semplice che sfidare il quorum. Sono esattamente 3400
gli elettori che oggi Marasco dovrà portare alle urne. Ma il leader di “Rinascita
nicoterese” si è dimostrato certo di potercela fare. Ha condotto una campagna elettorale
con degli incontri al chiuso, tipo le ex scuole delle frazioni o la sala dei
convegni della parrocchia, a Nicotera. Solo le ultime due sere si è concesso al
pubblico delle piazze di Marina e capoluogo. Piazze non certo affollate. Segno
incontrovertibile di un paese disamorato della politica, dato comprovato dal
fatto che dal suo tessuto sociale è uscita fuori, non senza difficoltà, una
sola lista elettorale. Ma pur nella sua solitudine Marasco si è dato da fare,
incontrando la gente per strada, nei bar, nei negozi. Quasi un’azione
missionaria, la sua, alla ricerca di consensi; contendendosi, senza
risparmiarsi, ogni elettore con l’ombra imperante dell’astensionismo. Il tutto
senza mai perdere il sorriso e la naturale giovialità. Eppure motivi per
rabbuiarsi ne ha avuto più di uno. All’indomani della presentazione della
lista, CasaPound, il partito di estrema destra, ha dichiarato, per mezzo di una
nota stampa, di sponsorizzare il candidato (e suo militante) Antonio La Malfa.
L’imbarazzo di Marasco è stato palese. Lui, che aveva deposto il suo di scudo
politico (Forza Italia) per poter dire che la sua è una lista civica sganciata
da ogni partito, ha costretto il suo candidato a prendere le distanze da
CasaPound. Poi è arrivata la questione del programma copiato. L’aspirante
sindaco ha messo una toppa alla cosa cercando di minimizzare l’accaduto,
dichiarando che in fondo “così fan tutti”. Ma la batosta vera doveva ancora
arrivare. Ed arrivò quando il Quotidiano
scoprì che il più giovane dei suoi candidati, Alex Cocciolo, aveva fatto
parte parte di un gruppo Facebook contro le Forze dell’ordine fondato da uno
dei rampolli del clan Mancuso. Senza battere ciglio, Marasco ha messo alla
porta il giovane aspirante amministratore. Stasera si saprà se l’infermiere
prestato alla politica ha convinto i nicoteresi a dargli fiducia e consenso
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