Nicotera.
Dopo
una notte insonne, passata a rimuginare sulla sua sconfitta contro il quorum,
il peggiore dei rivali, la mattina di lunedì è cominciata, per Pino Marasco, all’insegna,
di una rinnovata grinta e della voglia di non darsi per vinto. «Considero la
partita di ieri solo il primo turno», ha detto l’ex aspirante sindaco, che ha
aggiunto: «Il ballottaggio sarà alla prossima tornata elettorale», quando,
cioè, gli elettori saranno chiamati alle urne per le consultazioni europee, tra
maggio e giugno del 2019. Dopo un breve periodo di riposo, per recuperare le
energie ampiamente profuse nella campagna elettorale appena finita, intende
rimettersi in sella e ricominciare la battaglia. Intanto, aggiungendo i tre
pezzi mancanti della sua lista, fino a portarla a dodici, e poi tentando di
definire meglio il programma elettorale, operando un lavoro più incisivo,
continuando a incontrare i cittadini e ad accogliere le loro istanze. Pronto
dunque a ripetere l’esperienza, ma con una clausola ineludibile: se al prossimo
appuntamento elettorale il suo competitor sarà ancora il quorum, Marasco
batterà ritirata, in quanto a duellare con il più rognoso degli avversari non
ci pensa nemmeno.
Per il momento egli si
ritiene soddisfatto del risultato raggiunto. «Sono commosso», ha detto domenica
sera, poco prima della chiusura delle urne, «del consenso accordatomi dai
nicoteresi, considerando il clima difficile in cui vive la città, e che il
senso di sconforto è molto forte tra i cittadini». In effetti, Marasco è
riuscito a portare alle urne 2093 persone, il che è un dato di tutto rispetto,
anche se la sua lista era unica in campo. Un bel pacchetto azionario che
intende investire politicamente, oltre che, per sua stessa ammissione, lo
considera una risposta rivolta a chi, fin dagli esordi della campagna
elettorale, gli aveva espresso sfiducia.
Un’analisi del voto
permette di stabilire che le frazioni hanno risposto più che bene alla chiamata
alle urne. L’unica in controtendenza è la Marina, da dove è giunta qualche
delusione. Il candidato Antonio La Malfa è riuscito a intercettare solo 222
preferenze su un totale di novecento votanti, mentre altre 82 gli sono giunte
da altri seggi. 45 voti in tutto sono invece andati ad Alex Cocciolo,
nonostante il giovane fosse stato epurato dalla lista, da parte dello stesso
Marasco, dopo la scoperta della frequentazione di un gruppo anti Forze
dell’ordine e stampa gestito da un esponente del clan Mancuso.
Ora tutto dipenderà
dalle decisioni dei suoi rivali mancati: quelli che avrebbero dovuto presentare
una lista, lo scorso settembre (ma all’ultimo minuto ogni intenzione è
evaporata). E cioè l’evergreen Antonio Ricottilli e il Pdino Rino Isaia.
Insistenti rumors danno quest'ultimo al lavoro con la sua compagine per allestire
una squadra attrezzata per annientare i nemici in campo. Mentre il gioviale ed
affabile professore Ricottili, giornalista ed ex sindaco di Nicotera, accarezza
ancora il sogno di riprendersi la più ambita poltrona di palazzo Convento. Altri
potrebbero già essere segretamente al lavoro. In ogni caso, meglio il più
accanito degli avversari che l’insormontabile quorum.
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