Nicotera.
E’
morto il 26 giugno, all’ospedale di Vibo Valentia, a causa di una grave
malattia. Ma da quel giorno il suo corpo giaceva rinchiuso in una cella
frigorifera dell’obitorio del nosocomio vibonese, perché nessuno ne ha
reclamato la salma. P.F., cittadino romeno, bracciante agricolo, 46 anni ancora
da compiere, e residente a Nicotera, se n'è andato da solo, in un letto
d’ospedale, tra le sofferenze di una malattia che non lascia scampo, senza che
nessuno lo confortasse, lo accompagnasse nel suo ultimo viaggio, gli chiudesse
gli occhi quando si sono spenti per sempre.
Dopo quindici giorni la
direzione ospedaliera del capoluogo si è messa in contatto con il comune di
Nicotera: bisognava sgomberare la cella frigorifera, da troppo tempo la salma
dell’uomo era là, e non si era presentato nessuno a reclamarne il corpo. Il
Comune si è così accollato le spese della sepoltura del cittadino romeno.
Con un bando di gara, esperito celermente, ad aggiudicarsi il lavoro è stata
l’agenzia funebre Rombolà, che ha presentato un’offerta economicamente
vantaggiosa per il Comune, “motivata soprattutto da umana pietà”, hanno detto i
titolari. Così il corpo del cittadino comunitario ieri è stato sistemato dignitosamente
in una bara e trasportato al cimitero di Nicotera dove stamattina riceverà una
preghiera di benedizione da parte del parroco, don Francesco Vardè. Poi la
tumulazione nel colombaio comunale. Accanto alla sua bara, ieri una mano anonima
ha deposto un mazzo di fiori, con un biglietto di commiato. Fiori e parole di
cordoglio per una persona vissuta come fosse invisibile in terra straniera.
Senza nessuno che ne piangesse la morte precoce.
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