Nicotera.
Adesso
la cittadina costiera ha una nuova giunta comunale. Nuova di zecca proprio no, eccezion
fatta per la presenza della neo assessora Mariella Calogero, chiamata per
sostituire il dimissionario Salvatore Cavallaro, i volti e i nomi sono sempre
quelli che due anni e mezzo fa hanno vinto le elezioni; e anche il genere è lo
stesso: maschile. E la cosa non sarebbe un problema se dal 2012 ad oggi non ci
fosse di mezzo la legge numero 56 del 7 aprile 2014, targata Graziano Del Rio,
quella, per intenderci, sulla parità di genere all’interno delle giunte
comunali. Una legge che prevede l’obbligo del 40% di donne in giunta per i
Comuni sopra i 3mila abitanti. Il principio cardine è la realizzazione della
rappresentanza paritaria. Una rappresentanza che, specialmente in Calabria, è
diafana come un fantasma: spesso le donne sono escluse dalle giunte locali. La
cronaca ci informa che il Tribunale
amministrativo regionale di Catanzaro ha annullato, per aver disatteso gli
obblighi del 40% di donne in giunta, il decreto di nomina di rimodulazione
dell'esecutivo del Comune di Cosenza, adottato dal Sindaco il 2 dicembre 2014.
Una decisione che è stata presa in seguito all’accoglimento del ricorso
presentato da Maria Stella Ciarletta, consigliera dell’Ufficio di Parità
effettiva. Una sentenza che non costituisce comunque una novità, infatti già lo
scorso gennaio il Tar della Calabria aveva annullato, sempre su ricorso
dell'Ufficio, le Giunte dei Comuni di Montalto Uffugo, Vaccarizzo Albanese,
Torano e Rombiolo.
Ma cosa c’entra il
Comune di Nicotera con la Ciarletta, il Tar e la legge Del Rio?
O meglio: cosa potrebbe
c’entrare? A svelarlo è la stessa sentenza del Tar quando afferma «la piena
applicabilità della legge del Rio nell'adozione di tutti i provvedimenti che
vadano ad incidere sulla composizione delle Giunte comunali, compresi i cosiddetti
'rimpasti'». Concetto sottolineato da Maria Stella Ciarletta in una nota stampa
all’indomani delle polemiche seguite all’annullamento della giunta di Cosenza.
Dunque, tornando nella
cittadina costiera, anche se il decreto Del Rio non è retroattivo e riguarda le
giunte elette dopo la promulgazione della legge- e cioè l’aprile dello scorso
anno- essa può essere applicabile alle
rimodulazioni di giunta.
L’esecutivo Pagano non
è nuovo ai rimpasti: solo che stavolta la rimodulazione delle deleghe deve fare
i conti con una legge nuova di zecca che sta seminando tanti grattacapi tra i
vari mandati considerati “maschilisti” per l’assenza, o scarsa presenza, di
donne.
E alla luce delle
normative vigenti anche la giunta comunale rimpastata la scorsa settimana a
Nicotera non rispetterebbe la parità di genere. L’esecutivo Pagano è infatti
composto da quattro uomini (va incluso anche il sindaco, oltre Melidoni,
Polito, Mollese) e una sola donna, la Calogero. Per la legge Del Rio le donne
devono essere due su cinque. Ma così nel nostro caso non è: il dislivello tra
uomini e donne è chiaro. Eppure il sindaco non dovrebbe fare i salti mortali
per reperire un’altra assessora e dunque mettersi in regola con le normative
sulle “quote rosa”. Infatti nella sua maggioranza un’altra donna c’è. Si chiama
Pinuccia Stilo ed è entrata in consiglio per surroga dopo l’uscita di scena di
Pino Marasco. A Pinuccia Stilo, come assessora, è stata preferita l’esterna
Mariella Calogero. Ma adesso la Stilo potrebbe reclamare il suo posto al sole. In
ogni caso, è lecito chiedersi: le pari opportunità a Nicotera sono state
rispettate? E’ stata disattesa la legge Del Rio? In attesa di scoprirlo è
lecito prevedere che i signori assessori dell’esecutivo Pagano potrebbero,
cavallerescamente, lasciare il posto a una signora. Dura lex, sed lex.
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