Il 19 ottobre a Vibo
Marina si è tenuto un evento, dal titolo "Dieta Mediterranea, un'occasione
di rilancio per il turismo e l'agroalimentare in Calabria", organizzato
dal gruppo “Comuni in movimento”. L’evento è stato giudicato positivamente da
Maria Loscrì, presidente del Club Unesco di Vibo Valentia, la quale, tuttavia, non
può esimersi dal rendere noto che, nel corso della suddetta conferenza, essa e
la sua associazione siano state vittime di un «attacco tanto vile quanto
squallido, da dare chiaramente l'idea di quanto ci sia ancora da fare nella
nostra povera e martoriata Calabria per mettere all'angolo pseudo
professionisti e millantatori di situazioni inesistenti». Il riferimento è ad
un duro scontro verbale che la presidente ha avuto con Antonio Leonardo Montuoro,
presidente dell’Accademia della Dieta Mediterranea. «In Calabria- prosegue la
rappresentante dell’Unesco- e nella provincia di Vibo Valentia in particolare,
residua ancora una certa resistenza nel mettere al bando evidenti comportamenti
criminosi. Chissà perché, quando soprattutto ci sono in gioco interessi
pubblici, che portano con sé fondi pubblici, lo spazio che dovrebbe essere
riservato a competenze e comprovata formazione professionale, viene riservato,
invece, a millantatori e qualunquisti che provocano danni generazionali con la
loro incompetenza». Ma cosa ha scatenato l’ira della Loscrì? In pratica la
presidente provinciale dell’Unesco ha ribadito alcuni punti in merito al
riconoscimento conferito dall’Unesco alla Dieta Mediterranea, in quel di Nairobi,
dieci anni fa, come “Bene immateriale dell’umanità”. Elementi concreti
snocciolati dalla Loscrì che hanno però sortito il vivo disappunto di Montuoro
che, in un giornale on line da egli guidato, non ha lesinato dure critiche. In
particolare, ha sostenuto che la presidente avrebbe affermato che «al Comune di
Nicotera, nel 2014, non conoscevano la realtà della dieta mediterranea» e che
avrebbe, a suo dire, stigmatizzato l’assenza «della politica calabrese nel 2010
per il riconoscimento alla città di Pollica in Campania, come città emblematica
escludendo, l’Unesco, la città di Nicotera». E non solo. Secondo Montuoro, la
Loscri avrebbe lasciato intendere che «l’Unesco si lascia influenzare dal
politico di turno nell’assegnazione dei riconoscimenti culturali materiali e
immateriali». Insomma, ce n’è abbastanza per far andare la rappresentante
Unesco su tutte le furie. Esternazione “squallida e abietta” sottolinea Maria
Loscrì, e aggiunge, «quest'ultimo evento (le esternazioni del Montuoro, ndr) ha
dato ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, delle ragioni che molto
spesso hanno portato la nostra bella ma sfortunata Calabria a rimanere indietro
rispetto a processi e conseguenti risultati che, altrove, conoscono dinamiche
ben più consapevoli e, dunque, produttive di risultati duraturi e sostenibili».
In pratica la Dieta Mediterranea in Calabria non decolla, argomenta la Loscrì,
«anche a causa di millantatori e pressapochisti che, dietro un malostentato
"bene comune" perseguono, in realtà, interessi del tutto personali». Per
ciò che concerne, la tematica discussa, secondo Montuoro, nella conferenza di
Nairobi del 2010, in cui l’Unesco ha decretato la “Dieta Mediterranea” Patrimonio
Culturale Immateriale dell’Umanità, «vi fu una di distorta rappresentazione
nella relazione finale», relazione che «indicò Pollica come città emblematica».
A parer suo, l’Unesco, «capendo il grave errore culturale commesso, sta
cercando di correre ai ripari solo a seguito della relazione predisposta
dall’Accademia della Dieta Mediterranea di Nicotera». A tale affermazione Maria
Loscrì risponde invitando Montuoro «a fornire evidenze documentali che
attesterebbero il ruolo svolto dalla sua accademia nelle candidature 2007 e
2010. Stranamente, o forse non tanto stranamente, nulla di tutto ciò risulta
nei documenti ufficiali. La rappresentazione proposta da Montuoro, sottolinea
la Loscrì, «fa già inorridire in quanto
completamente distorta dalla realtà», nella fattispecie, «richiama,
espressamente, i lavori eseguiti da due membri onorari della sua associazione,
non riconosciuta, datandoli 2007 e 2010, il riconoscimento Unesco della Dieta
Mediterranea porta data 16 novembre 2010, quando la suddetta associazione è
stata registrata il 06 dicembre 2010».
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