domenica 3 novembre 2019

DIETA MEDITERRANEA. Loscrì vs Montuoro. Primo match: “Montuoro millanta un ruolo che egli non ha mai avuto nell’ambito dell’Unesco”.


Il 19 ottobre a Vibo Marina si è tenuto un evento, dal titolo "Dieta Mediterranea, un'occasione di rilancio per il turismo e l'agroalimentare in Calabria", organizzato dal gruppo “Comuni in movimento”. L’evento è stato giudicato positivamente da Maria Loscrì, presidente del Club Unesco di Vibo Valentia, la quale, tuttavia, non può esimersi dal rendere noto che, nel corso della suddetta conferenza, essa e la sua associazione siano state vittime di un «attacco tanto vile quanto squallido, da dare chiaramente l'idea di quanto ci sia ancora da fare nella nostra povera e martoriata Calabria per mettere all'angolo pseudo professionisti e millantatori di situazioni inesistenti». Il riferimento è ad un duro scontro verbale che la presidente ha avuto con Antonio Leonardo Montuoro, presidente dell’Accademia della Dieta Mediterranea. «In Calabria- prosegue la rappresentante dell’Unesco- e nella provincia di Vibo Valentia in particolare, residua ancora una certa resistenza nel mettere al bando evidenti comportamenti criminosi. Chissà perché, quando soprattutto ci sono in gioco interessi pubblici, che portano con sé fondi pubblici, lo spazio che dovrebbe essere riservato a competenze e comprovata formazione professionale, viene riservato, invece, a millantatori e qualunquisti che provocano danni generazionali con la loro incompetenza». Ma cosa ha scatenato l’ira della Loscrì? In pratica la presidente provinciale dell’Unesco ha ribadito alcuni punti in merito al riconoscimento conferito dall’Unesco alla Dieta Mediterranea, in quel di Nairobi, dieci anni fa, come “Bene immateriale dell’umanità”. Elementi concreti snocciolati dalla Loscrì che hanno però sortito il vivo disappunto di Montuoro che, in un giornale on line da egli guidato, non ha lesinato dure critiche. In particolare, ha sostenuto che la presidente avrebbe affermato che «al Comune di Nicotera, nel 2014, non conoscevano la realtà della dieta mediterranea» e che avrebbe, a suo dire, stigmatizzato l’assenza «della politica calabrese nel 2010 per il riconoscimento alla città di Pollica in Campania, come città emblematica escludendo, l’Unesco, la città di Nicotera». E non solo. Secondo Montuoro, la Loscri avrebbe lasciato intendere che «l’Unesco si lascia influenzare dal politico di turno nell’assegnazione dei riconoscimenti culturali materiali e immateriali». Insomma, ce n’è abbastanza per far andare la rappresentante Unesco su tutte le furie. Esternazione “squallida e abietta” sottolinea Maria Loscrì, e aggiunge, «quest'ultimo evento (le esternazioni del Montuoro, ndr) ha dato ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, delle ragioni che molto spesso hanno portato la nostra bella ma sfortunata Calabria a rimanere indietro rispetto a processi e conseguenti risultati che, altrove, conoscono dinamiche ben più consapevoli e, dunque, produttive di risultati duraturi e sostenibili». In pratica la Dieta Mediterranea in Calabria non decolla, argomenta la Loscrì, «anche a causa di millantatori e pressapochisti che, dietro un malostentato "bene comune" perseguono, in realtà, interessi del tutto personali». Per ciò che concerne, la tematica discussa, secondo Montuoro, nella conferenza di Nairobi del 2010, in cui l’Unesco ha decretato la “Dieta Mediterranea” Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, «vi fu una di distorta rappresentazione nella relazione finale», relazione che «indicò Pollica come città emblematica». A parer suo, l’Unesco, «capendo il grave errore culturale commesso, sta cercando di correre ai ripari solo a seguito della relazione predisposta dall’Accademia della Dieta Mediterranea di Nicotera». A tale affermazione Maria Loscrì risponde invitando Montuoro «a fornire evidenze documentali che attesterebbero il ruolo svolto dalla sua accademia nelle candidature 2007 e 2010. Stranamente, o forse non tanto stranamente, nulla di tutto ciò risulta nei documenti ufficiali. La rappresentazione proposta da Montuoro, sottolinea la Loscrì,  «fa già inorridire in quanto completamente distorta dalla realtà», nella fattispecie, «richiama, espressamente, i lavori eseguiti da due membri onorari della sua associazione, non riconosciuta, datandoli 2007 e 2010, il riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea porta data 16 novembre 2010, quando la suddetta associazione è stata registrata il 06 dicembre 2010».

Nessun commento:

Posta un commento