Nicotera.
La querelle Montuoro/Loscrì, in merito alla
Dieta Mediterranea, si arricchisce di un nuovo capitolo. Un capitolo scritto e
firmato da uno storico autorevole che ha seguito con i propri occhi gli studi
di Ancel Keys in quel lontano 1957. Il suo nome è Pasquale Barbalace, studioso
che ha dato e dà lustro alla città di Nicotera con i suoi studi rigorosi e
documentati, che mai avrebbe immaginato di essere trascinato dentro una
polemica durissima tra Maria Loscrì, presidente del Club Unesco di Vibo
Valentia, e Antonio Montuoro presidente dell’Accademia della Dieta
Mediterranea. Breve riassunto delle puntate precedenti: il presidente
dell’Accademia per “smentire” la sua avversaria, avrebbe rielaborato a proprio
piacimento le parole del professore Pasquale Barbalace, il quale, tirato in causa
suo malgrado, misconosce categoricamente quanto affermato dal Montuoro. Punto
del contendere della polemica che imperversa da giorni su Facebook è se la
Dieta Mediterranea appartenga a Nicotera oppure no. La Loscrì, pur non negando
gli inizi degli studi, da parte di Keys e del suo team, a Nicotera, amplia lo
spettro di competenza e appartenenza della Dieta Mediterranea ad altri ambiti
del territorio. Ma l’affermazione della Loscrì che ha fatto infuriare Montuoro
sarebbe stata quella secondo la quale “nel 2014 al comune di Nicotera non
avevano ancora ben chiara l’idea e la visione che la dieta mediterranea fosse
diventata patrimonio mondiale”. Per confutare la tesi della Loscrì, il presidente
dell’Accademia ha interpellato il professore Barbalace, dichiarando che lo
stesso avrebbe detto cose di una certa gravità sulla Loscrì, e cioè, che
durante quella famosa trasferta nella città medmea, nel 2014, la presidente Club Unesco chiese al
professore (allora presidente dell’Osservatorio sulla Dieta Mediterranea) di
essere accompagnata al Comune, dove lo storico la presentò all’allora sindaco Franco
Pagano. Testualmente riportiamo quanto, secondo Montuoro, Barbalace gli avrebbe
riferito: «Rimasi sorpreso quando la Loscrì, invece di parlare dell’idea
progetto prospettata in precedenza, chiese al sindaco un contributo economico,
cosa che il sindaco non intese dare, interrompendosi così il rapporto sul
nascere». Ma queste parole sono categoricamente smentite dal diretto
interessato: «Sono fuori sede- scrive lo studioso nicoterese in una nota- e da
parte di alcuni amici mi è stato riferito che circola insistentemente il mio
nome su Facebook, in merito a delle dichiarazioni ch io avrei rilasciato ad
Antonio Montuoro. Ho il dovere- prosegue Barbalace- di fare una precisazione
utile per una polemica inutile: la scorsa settimana venne Montuoro da me
informandomi che la Loscri in un convegno avrebbe negato la storia degli esordi
della dieta mediterranea: intanto nessuno può cancellare la storia; se ciò che
ha affermato la Loscrì è vero, allora ha commesso un errore; tuttavia, la cosa
mi sorprende perchè io ho conosciuto la signora in presenza di un gruppo di giovani
laureati che collaboravano con me; di seguito ci recammo dal sindaco- rammenta
Barbalace- a lui essa espose le linee essenziali del suo progetto chiedendo un “contributo”,
ma il sindaco la interruppe dicendo che il Comune aveva il suo progetto. Tengo
a precisare- chiarisce il professore- che il termine “contributo”, per chi non
vuole arzigogolare, non significa per forza un contributo in denaro (come ha
scritto Montuoro) ma ha un significato di condivisione, solidarietà, patrocinio,
ma anche l’invito di fare un cammino insieme, per raggiungere alcuni scopi,
cosa che, in seguito, venne accolta dal sindaco: infatti richiamò la Loscri, e
firmarono un protocollo di intesa. Io- aggiunge lo storico- conosco la signora Loscrì
come persona capace, attiva, che con
tenacia porta avanti il suo lavoro, e non mi sarei mai permesso, per mia
formazione e cultura, di infangare persone e istituzioni. Non so perché
Montuoro abbia voluto dare un significato venale a queste parole- si domanda
Barbalace- in quanto esistono tanti significati di contributo. E infatti alla
fine il “contributo” richiesto c’è stato: il protocollo d’intesa sottoscritto
pochi mesi dopo».
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