Nicotera.
Tra
le opere pubbliche che l’esecutivo vanta di aver messo a segno c’è la trivellazione
di un pozzo idrico in località Santa Barbara. A dire il vero, l’esecutivo Marasco e il gruppo consiliare
“Movivento” si contendono la realizzazione dell’opera. Il Movimento 14 luglio,
che ha trovato la sua espressione politica nella minoranza guidata da Antonio
D’Agostino, non ha mai fatto mistero del suo obiettivo principale: sganciare il
Comune dalla Sorical che, come com’è noto, attraverso l’impianto Medma serve la
frazione Marina, parte di Nicotera superiore e la frazione Preitoni. Anche il
sindaco Pino Marasco, dal canto suo, ha più volte dichiarato che il territorio
nicoterese «ha acqua per sé e per gli altri e non si capisce perché debba
acquistarla dalla Sorical». Su questo punto, dunque, (come su molti altri)
Marasco e D’Agostino convergono. La trivellazione del pozzo di Santa Barbara
dovrebbe essere il primo di una serie di step che porterebbe il Comune a dare
il tanto agognato ben servito alla Società per la gestione dell’acqua in
Calabria. Accolta dunque con soddisfazione bipartisan la notizia della
conclusione dei lavori (costati 12.500 euro a cui si devono aggiungere tutta
una serie di spese accessorie). Adesso, però, ci sono due notizie. Una buona e
una cattiva. La buona è che l’acqua dovrebbe essere conforme ai parametri
stabiliti dalla legge; la cattiva è che il nuovo pozzo di acqua ne emunge ben
poco, solo dai 2 ai 3 litri al secondo. Una quantità davvero irrisoria, specie
per una frazione come la Marina che fa un uso di acqua davvero esponenziale.
Non è vero, infatti, come scritto dal sindaco qualche giorno fa, che la
frazione marittima soffre di «penuria idrica», e che «il pozzo servirà a
sopperire tale carenza». Chi ha seguito le vicende dell’acqua in Marina sa bene
che il problema principale (poi risolto) era il manganese, e non certo la
quantità d’acqua che giungeva nelle case. Anzi, l’approvvigionamento idrico è sempre
stato più che abbondante, tanto che si è dovuto ricorrere ad una valvola per la
riduzione della pressione. Durante il periodo commissariale, la Terna ha voluto
vederci chiaro sulla questione dell’eccessivo uso di acqua in Marina. Ciò che è
emerso è che nei mesi invernali la Sorical erogava 16 litri
d’acqua al
secondo. A partire dal mese di maggio, la frazione ne richiedeva dai 26 ai 30 al
secondo.
Un uso decisamente eccessivo che non si spiegava esclusivamente con l’aumento della popolazione per via delle presenze
turistiche. E infatti, grazie alle operazioni interforce svolte congiuntamente
dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale, nel solo 2017 sono stati scoperti
decine di allacci abusi alla rete idrica comunale. Il sistema era ben
congegnato: si bypassava il contatore comunale, ci si collegava alla rete
pubblica, eludendo così il pagamento dovuto in base al reale consumo
effettuato. Ad essere beccati gestori di lidi, ma anche privati, in genere
agricoltori che irroravano i loro campi senza versare un soldo nelle casse del
Comune. Denunce ne furono notificate come se piovesse, e in tanti, temendo di
essere scoperti, si presentavano spontaneamente al municipio per regolarizzare
la propria posizione. Non certo di un nuovo pozzo, dunque, aveva necessità la
frazione Marina, ma del semplice rispetto delle regole, dopo aver giustamente
battagliato per l’acqua pulita; né il Comune
aveva bisogno di realizzare un’opera del
tutto inutile, specie in un momento economico dell’ente assai
delicato. Il nuovo pozzo non riesce a fornire nemmeno un terzo del fabbisogno
della Marina (per i mesi invernali); e semmai arrivasse a 4 litri al secondo,
gli altri due terzi li deve continuare ad erogare la Sorical. In parole
semplici, tutto questo si chiama spreco di denaro pubblico.
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