martedì 22 dicembre 2015

Dieta Mediterranea. Critiche di Alfonsino Grillo alla nuova legge targata Franco Sergio e Orlandino Greco.



Nicotera. Le dichiarazioni del consigliere regionale Vincenzo Pasqua, in merito all’annuncio dell'approvazione in terza Commissione consiliare della proposta di legge per la "Valorizzazione della Dieta mediterranea italiana di riferimento",  ha sortito l’immediata reazione del presidente del coordinamento provinciale del Nuovo Centro Destra, Alfonsino Grillo. L’autore della legge 45/2013 gela gli entusiasmi del consigliere regionale.
“Le dichiarazioni dei rappresentanti regionali del centrosinistra vibonese- scrive in una nota Grillo- sono "questioncelle ingegnose" atte ad ingannare l'opinione pubblica e nascondere le proprie responsabilità nei confronti di una scelta che di fatto priva il territorio Regionale di uno ente essenziale per trasformare la dieta mediterranea in strumenti di crescita e promozione del territorio regionale”.
Per l’esponente politico la legge 45/2013, approvata dal consiglio regionale di centro destra, “prevedeva l'istituzione della Fondazione sulla dieta mediterranea, con Nicotera quale centro di riferimento dell'intera regione. Uno strumento il cui status giuridico le permetteva di partecipare ai bandi europei e quindi attrarre e gestire fondi propri con cui promuovere azioni e attività e far fronte alle spese di gestione”.
Alfonsino Grillo difende la legge che porta il suo nome e precisa altresì che la Fondazione che sarebbe dovuta nascere a Nicotera non avrebbe avuto “nessun aggravio sul bilancio regionale, nessuna dipendenza dal bilancio comunale di Nicotera, e, specialmente, svicolato da lacci e lacciuoli dell'elefantiaca burocrazia regionale”.  Notizia di pochi giorni fa prevede che Nicotera ha salva la sua centralità nell’ambito dell’importante bene immateriale dell’umanità e che nella città costiera nascerà un Osservatorio per la dieta mediterranea, e non già una Fondazione.
“Ora ci si accontenta di avere la sede dell'Odimir- osserva Grillo- poco più di un comitato scientifico indirizzato sulla ricerca”. E a questo punto il politico alfaniano pone un quesito: “Sanno i nostri consiglieri regionali che non è possibile legiferare subordinando ad eventi futuri, imprevedibili ed incerti, come appunto gravare i costi di una sede sul bilancio di un ente autonomo come il comune di Nicotera?” Per Grillo insomma la cosa appare assai fumosa, mentre l’aspetto economico della questione è tutto ancora da discutere.
“Mi sorprende- aggiunge ancora l’ex consigliere regionale- che gli uffici legislativi regionali, sempre attenti e assolutamente professionali, non abbiano ancora mosso rilievi su questo aspetto tecnico che da solo basterebbe ad inficiare la proposta”.
Tale legge, fa ancora notare Grillo, dovrà essere vagliata in commissione bilancio, un passo necessario prima che approdi in consiglio. “Mi aspetto che venga indicata la reale copertura finanziaria” auspica l’esponente politico che chiosa intingendo la penna nel vetriolo: “Ho l'impressione che qualcuno non capisce quello che sta leggendo, oppure agisce seguendo ordini di scuderia disinteressandosi del territorio e del principio di rappresentanza”.
La Dieta mediterranea insomma riprende a far parlare di sè. Trattasi, com’è noto, benché ancora allo stato embrionale, di una notevolissima risorsa per l’intero territorio calabrese, oltre che per Nicotera, univocamente considerata sua città elettiva, in quanto qui furono compiuti i primi studi in merito. Tuttavia l’evoluzione di ogni buona intenzione da parte dei politici prosegue non senza l’incontro di ostacoli nell’impervio cammino. Si pensi, ad esempio, che legge Grillo del 2013 si sarebbe, in un certo senso, “auto abolita” perché essa non è mai esistita nell’anagrafe contabile del comune. Un dato questo che è emerso nel corso di un dibattito tenutosi a Nicotera lo scorso agosto, i cui relatori erano, oltre che i consiglieri regionali Vincenzo Pasqua e Michele Mirabello, anche gli autori della nuova legge sulla Dieta Mediterranea, Franco Sergio e Orlandino Greco.


martedì 8 dicembre 2015

Festa dell'Immacolata a Nicotera Marina. Psicodramma e tradizione.



Nicotera. “Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine”. Così recita un testo, intriso di misticismo, del famoso cantautore Franco Battiato. E questi sono i versi che affiorano facilmente alla memoria nel vedere la suggestiva processione in mare dell’Immacolata Concezione, patrona della piccola frazione marittima. Ogni anno, l’8 dicembre, alle 12 in punto, la statua della Vergine lascia la chiesa madre e viene condotta a spalla verso l’arenile. Qui, i devoti portatori dell’effigie cedono il privilegiato compito ai marinai, i soli che per secolare tradizione possono immergere la statua della Madonna nelle acque del mare. Il nutrito corteo, tra canti di lode alla Vergine, ripercorre l’itinerario che la cassa contenente la sacra effigie compì più di due secoli fa, quando fu avvistata da due pescatori dal quartiere Palmintieri, antico borgo di umili lavoratori. La tradizione intorno all’Immacolata di Nicotera Marina, non è soltanto trasmessa oralmente ma si avvale di documenti d’epoca che raccontano come andarono i fatti. Cose narrate da chi rinvenne la famosa cassa e poi messe per iscritto a futura memoria, non senza un interessante corollario di piccoli prodigi e situazioni piene di simbolismo che ammantarono di fascino la vicenda. Il primo miracolo compiuto dalla Vergine, subito dopo il ritrovamento del suo simulacro, fu che la Marina, da quel microscopico agglomerato di piccole casette a due passi del mare, divenne una vera e propria cittadina, benedetta dallo sguardo materno di Maria, raffigurata nell’atto di benedire i poveri e laboriosi marinai. Ma andiamo al racconto. Nell’anno del Signore 1755 due pescatori notarono, nella soprastante Nicotera, una cassa di legno galleggiare in mare, in balìa delle onde e delle correnti. Grande fu la curiosità che pervase i due giovani che, immaginando che la misteriosa cassa potesse custodire un tesoro, non persero tempo e percorsero il sentiero scosceso che conduceva a quella che era semplicemente la Marinella. Quando i due giovani pescatori giunsero a valle il sarcofago di legno aveva già raggiunto località “Fosso”. La cassa conteneva una scultura lignea raffigurante la Vergine, e proveniva, secondo alcune fonti, da un’imbarcazione che trasportava altre statue in Sicilia ma che si sarebbe imbattuta in una tempesta e avrebbe perso l’intero suo carico. La fattura dell’opera d’arte rimanderebbe a una delle tante botteghe d’arte napoletane nelle quali abili artigiani creavano meravigliose effigi sacre.
Da allora, il culto dell’Immacolata Concezione a Nicotera Marina è più vivo che mai. Ed è un culto denso di significati profondi e oltremodo simbolici. Per i pescatori di Nicotera Marina il culto dell’Immacolata non è solo devozione fine a se stessa ma è atto di preghiera; un vero e proprio psicodramma, in cui ogni pescatore recita la parte di se stesso e inscena un atto d’invocazione alla Signora dei mari, racchiuso in un “Viva Maria!”, che è atavica lode e richiesta di protezione e sostentamento, supplica per una  buona annata per il pescato, unico mezzo di sostentamento per le famiglie. Ma lo psicodramma è anche collettivo. E l’intera popolazione viene immersa nel fascino di un momento liturgico unico. I devoti seguono dalla spiaggia il faticoso percorso in acqua dei marinai, fino alla fine della processione in mare.
In occasione della festa giungono in paese fedeli dalle vicine località, ma sicuramente è per gli abitanti di Nicotera Marina che l’evento riveste un significato profondo, di intensa partecipazione mistica, di occasione imperdibile, per chi si trova lontano per lavoro, di unirsi ai propri cari rimasti in paese. In quei giorni il paese vibra di gioia e di trepidante attesa di un momento suggestivo: quello in cui la dispensatrice di salvezza lascia il suo tempio per benedire il mare e le sue genti.
Anche oggi, 8 dicembre, si rinnoverà la corale liturgia in Marina, sotto la guida attenta di don Nunzio Maccarone, parroco del paese.