domenica 26 gennaio 2020

Nicotera. Chiude il Centro di riabilitazione per soggetti autistici.


Nicotera. Tramonta un’altra speranza per la struttura sanitaria nicoterse. Infatti, il Centro di riabilitazione per minori affetti da autismo ha chiuso i battenti. Inaugurato poco più di due anni fa, adesso è calato il sipario per un altro importante servizio sul territorio. La motivazione pare debba imputarsi alla sempiterna mancanza di fondi, o, per meglio dire, sono i finiti i soldi messi a disposizione per far funzionare l’ambulatorio. Eppure, quando è stato inaugurato, alla fine del 2017, sembrava che il Centro dovesse godere di buona salute almeno per quattro anni, così almeno dichiararono l’allora presidente dell’Asp e il governatore Mario Oliverio, portatisi a Nicotera in occasione dell’apertura dell’importante avamposto riabilitativo. Ma le parole, si sa, se le porta via il vento e alla fine non resta che il vuoto cosmico. Chiude dunque con largo e ingiustificato anticipo il centro, un vero peccato per le persone avrebbero bisogno di beneficiare del servizio e delle loro famiglie.


Aule gelide: i genitori si consorziano in un “comitato per la difesa dei diritti dei bambini”.


Nicotera. Che i genitori fossero sul piede di guerra per la questione del mancato riscaldamento della scuola elementare era più che prevedibile. La novità di questi ultimissimi giorni è che le mamme e i papà dei piccoli alunni si sono organizzati in un sodalizio, un “comitato”, per l’esattezza, nato per la difesa dei diritti dei bambini. Il movimento, animato dal generale malcontento serpeggiante tra i genitori, si è costituito inizialmente per interfacciarsi con l’amministrazione in merito al grave disagio vissuto dagli alunni che hanno svolto le lezioni in aule gelate, ma si ripromette di “osservare” l’andazzo generale sugli affari che riguardano la gestione delle politiche scolastiche da parte del Comune. Una misura che si è resa necessaria dato che, sottolineano i genitori, il sindaco non ha inteso riceverli per discutere delle gravi problematiche in campo: "il sindaco ci ha snobbato", ha detto uno dei componenti del neo comitato. Il neonato Comitato per la difesa dei diritti degli alunni dell’Antonio Pagano tiene a precisare di aver avuto l’ampio sostegno del dirigente Giuseppe Sangeniti, persona attenta alle esigenze dei piccoli studenti e disponibile ad interfacciarsi con i genitori, lavorando indefessamente per tutelare gli interessi dei bambini. Dalla ripresa delle lezioni ad oggi, per loro i giorni di vacanza, a causa delle aule gelide, sono stati parecchi. Sospensione delle lezioni a discapito dell’attività didattica e di socializzazione tra gli allievi.

Scuola elementare gelida: il sindaco acquista otto stufette per riscaldare l'edificio.


Nicotera. La questione del mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento dell’Antonio Pagano sta assumendo caratteristiche sempre più problematiche. In prima analisi perché le aule sono fredde e poi perché, com’è ha sottolineato Macrì, si perdono preziosi giorni di lezione. Ma soprattutto val la pena di ricordare che l’amministrazione Marasco ha ricevuto in eredità dalla Terna commissariale, guidata da Adolfo Valente, un finanziamento per l’edilizia scolastica di quasi 800mila euro, soldi destinati non solo ai lavori di manutenzione straordinaria, ma  anche all’efficientamento energetico. E invece, proprio in tema di energia, siamo all’anno zero, tant’è vero che il sindaco, per contrastare il freddo che fa tremare i bambini nelle aule, ha acquistato otto stufette da cinquanta euro l’una. Ma le “calorelle”, purtroppo, non sono riuscite a vincere il gelo che impera nell’edificio scolastico: quindi Marasco ha dovuto mettere le stufette nel ripostiglio e chiudere, ancora una volta, la scuola elementare.

Commissione elettorale. Macrì (LEGA) nomina scrutatori i suoi tre fedelissimi.


Nicotera. La riunione della Commissione elettorale, riunitasi il 7 gennaio scorso nella casa comunale, non si è affatto conclusa all’insegna dell’armonia. Anzi, sono volati gli stracci tra due esponenti della minoranza, e cioè Salvatore Pagano del gruppo Movivento e Antonio Macrì, rappresentante della Lega. Entrambi i consiglieri facevano parte della Commissione elettorale, unitamente al sindaco Pino Marasco, all’assessore Roberto Massara, e ai consiglieri Giuseppe Leone e Andrea Albanese. La cosa che ha suscitato disappunto nel consigliere Pagano, tanto da fargli abbandonare la commissione, è stato il fatto che Macrì ha indicato come scrutatori i suoi amici della Lega, e cioè Albino Larocca, Carmelo Longo e Francesco Carbone, in pratica tre componenti della lista presentata alle comunali, e non, per come l’etica suggerirebbe, cittadini a cui avrebbe fatto comodo guadagnare qualche soldino o sentirsi parte attiva di un momento politico della città. Si, perché la scelta di procedere secondo “intuito personae”, e non secondo la pratica molto più legittima e specchiata del sorteggio, dovrebbe quanto meno garantire che la scelta dei candidati sia commisurata a una logica che vada ad individuare coloro i quali avrebbero maggiori necessità economiche, in un contesto in cui la disoccupazione è alle stelle. Per questo motivo, il consigliere Pagano ha abbandonato la seduta. Sulla sua pagina Facebook ha argomentato meglio, nella stessa giornata di martedì- la sua presa di posizione: «Stamattina- ha spiegato- si è riunita la commissione elettorale, di cui io, come componente della minoranza, faccio parte. Bisognava individuare gli scrutatori dei seggi elettorali,in vista delle prossime elezioni regionali. Ho preferito abbandonare la Commissione ,anziché condividere e sostenere la loro scelta,che era completamente diversa dalla mia. Secondo me, e secondo un metodo corretto ed equo, ed evitando favoritismi, bisognava procedere alla scelta degli scrutatori tramite sorteggio. Anche se la legge prevede la possibilità di eventuali indicazioni, io sono fermamente convinto che ricorrendo al sorteggio avremmo dato un segnale di correttezza e trasparenza, nonché di rottura col passato amministrativo,quando "ognuno si sceglieva i suoi"».
Ognuno, insomma, si sarebbe scelto i suoi. Macrì, che ha sempre sostenuto “prima gli italiani”, facendo d eco al suo leader Salvini, ora ha scelto “i suoi”. Inoltre, c’è da sottolineare che tra i cittadini scelti nelle frazioni, primeggiano quelli della frazione Comerconi, proposti da Roberto Massara; individuata e ammessa inoltre la zia dell’assessore Valeria Caronte.

martedì 21 gennaio 2020

Nicotera. Caos all'ufficio ticket: 150 persone in fila per un solo operatore.


Nicotera. Ennesima mattinata campale, quella di ieri, nella sala d’attesa dell’ufficio ticket della struttura sanitaria nicoterese. Almeno cento persone in attesa, dalle sette del mattino, nella speranza di poter timbrare in tempo l’impegnativa per sottoporsi agli esami del sangue o a una visita ambulatoriale, o semplicemente per prenotare una prestazione medica. Un solo sportello aperto, per un’utenza gigantesca, in un clima di tensione e vistoso malcontento tra le persone in fila. Giovani e meno giovani, soprattutto anziani, con il loro foglietto in mano, dall’aria stanca e con una pazienza da santi, attendevano il loro turno. Le proteste e il malumore fioccavano su quelle teste pressate intorno allo sportello, oltre il quale un operatore lavora con gli occhi fissi sul computer, consapevole che ne avrà fin ben oltre l’orario previsto di lavoro. Le sedute, nella sala d’attesa, sono poche:  quasi tutti, dunque, stavano in piedi, i più appoggiati al muro. Alcuni protestavano, altri invece non hanno più voglia nemmeno di indignarsi. D’altronde questa non è che una giornata di ordinaria babilonia, anche avantieri, e l’altro ieri ancora, le cose stavano così. Cento, cento cinquanta persone a sostenere una fila kilometrica per degli esami che probabilmente non sono riusciti a fare perché era ormai troppo tardi quando la loro impegantiva era pronta. Idem ieri mattina. Molti, vedendo la calca nella sala d’attesa, se ne sono andati, e magari avranno pensato che stanti così le cose l’esame lo vai a fare privatamente, invece di farti venire le vene varicose stando in piedi appresso a un turno che non arriva mai. «Stamattina», ci racconta una signora «quando sono arrivata io alle otto, già c’erano almeno settanta persone, ora sono quasi le undici e sto ancora aspettando». «E’ davvero intollerabile- osserva un signore in preda al disappunto- obbligarci a questa attesa, non è questo il modo di trattare le gente, qui oltre al disservizio c’è la disumanità». Presso la struttura nicoterese confluiscono cittadini da Joppolo, Limbadi, San Calogero, insomma, tutti i centri viciniori la cittadina medmea, con le loro relative frazioni. Ma le vibranti proteste dei cittadini cadano evidentemente nel vuoto, e nulla si muove. Anzi, le cose vanno drammaticamente peggiorando: il laboratorio analisi si regge ancora in piedi grazie al sostegno di alcuni volontari, tra i quali anche il sindaco Pino Marasco, che di professione fa l’infermiere. Così non va. In questi termini sarebbe interessante capire se i dirigenti dell’azienda sanitaria possono beneficiare dei premi di produzione. Di certo i cittadini non possono beneficiare dei servizi previsti in un Paese civile.