sabato 29 novembre 2014

Topi nella scuola media. Lezioni sospese per cinque giorni.



Nicotera. La scuola media statale “Dante Alighieri” rimarrà chiusa per cinque giorni, a partire da oggi. La sospensione delle lezioni è dovuta ad un intervento di derattizzazione. Tutto è cominciato nella mattinata di ieri, quando il personale scolastico si è accorto della presenza di alcuni topi all’interno dell’istituto. Della sgradita e inopportuna presenza è stata avvisata la direttrice, Violetta Pasqua, la quale, con la solerzia che la contraddistingue, soprattutto quando si tratta di tutelare la salute dei piccoli studenti, ha immediatamente allertato l’Asp e il sindaco Franco Pagano. I topi, com’è noto, sono fonti di varie infezioni, dato il loro habitat naturale, ovvero gli ambienti fognari. Un inconveniente del genere non poteva certo lasciare tranquilla la direttrice. L’esigenza di tutelare i ragazzi, ma anche gli insegnanti e il personale scolastico, è stato lo sprone principale che ha spinto Violetta Pasqua ad allertare i due enti (Asp e Comune) preposti ad intervenire in questo genere di emergenze.
Franco Pagano, reso edotto dalla direttrice del grave problema, ed evidentemente consapevole del suo ruolo di ufficiale sanitario del territorio che rappresenta, si è mosso con zelo, agendo anch’egli con urgenza. Il primo passo è stato quello di emanare l’ordinanza di sospensione delle lezioni, sia, chiaramente, per non esporre alunni e personale scolastico ad un rischio igienico- sanitario non di poco conto, ma anche per permettere ad una ditta specializzata del settore di porre in essere l’attività di derattizzazione che dovrebbe cominciare già da stamattina.
C’è da dire che scuola e comune, in questa occasione, hanno agito in completa sinergia, attuando celermente quanto era doveroso fare nella salvaguardia della salute dei ragazzi, che trascorrono gran parte della loro giornata a scuola, ma anche di chi vi lavora.
La ditta del settore, scelta dal comune, per il pronto intervento, dovrà, con efficacia e certosina attenzione eliminare i topi ed eventuali escrementi, notoriamente nocivi per la salute umana. La derattizzazione e la bonifica degli ambienti è dunque di fondamentale importanza, ma sarà necessario porre in essere delle indagini per cercare di capire da dove, i temibili ospiti, siano arrivati, se dalle fognature o da altri luoghi. Probabilmente già la stessa ditta riuscirà ad individuarne il nascondiglio. In ogni caso dopo l’accurata messa in sicurezza dell’istituto, sotto il profilo igienico sanitario, sarà necessario attivarsi affinché l’incresciosa criticità non debba più manifestarsi.
Non è la prima volta che nella cittadina tirrenica viene segnala la presenza di topi. Un fenomeno che generalmente ha la sua recrudescenza nel periodo estivo. La motivazione dell’inquietante fenomeno è dovuto, con ogni probabilità, ad un sistema fognario assai fatiscente, vecchio di molti decenni. Il rifacimento delle condotte fognarie è un intervento che potrebbe costare un bel po’ di soldi all’ente. Ma per il momento non se ne parla nemmeno, nè esisterebbe, a quanto pare, un progetto messo a punto a tal riguardo. Per adesso il Comune si adopera a contrastare le conseguenze dell’impianto decadente, risolvere le cause per ora non è un compito in agenda. Ciò di cui è doveroso prendere atto, in questa circostanza, è la sollecitudine e il senso di responsabilità con cui la direttrice Violetta Pasqua e il sindaco Franco Pagano abbiano agito.

giovedì 27 novembre 2014

Regionali. I consiglieri nicoteresi (sia maggioranza che opposizione) hanno perso voti e consensi, rispetto alle comunali del 2012..



Nicotera. Le urne nicoteresi si sono espresse. Hanno parlato, prima di ogni cosa, della frammentazione all’interno della politica cittadina. Ciò ha rivelato il volto di una città che, per atavica consuetudine, non riesce a fare coesione, a lottare per un unico obiettivo che innalzi la cittadina da uno stato di letargia sociale ed economica sempre più evidente. La prima cosa che salta all’occhio, dall’analisi di questo voto, è che quella giunta Pagano, che nelle comunali di due anni fa è stata incoronata vincitrice delle elezioni, con ben 1350 consensi, sembra aver perso molto la sua influenza sull’elettorato cittadino. Infatti, pur nella frammentazione, è evidente che non ha più quel bagaglio di voti che nell’ottobre del 2012 l’ha resa inarrivabile nella consultazione elettorale, stracciando di almeno 600 voti gli altri candidati in lizza.
Ora, qualcosa è cambiato. I numeri sono cambiati. I consiglieri di maggioranza hanno fatto ciascuno delle proprie scelte, disintegrando ogni più lontana ipotesi di coesione. Che la maggioranza fosse composta da varie sensibilità politiche lo si è sempre saputo. Una compagine variegata, nella quale confluiva la sinistra più moderata, rappresentata dal Pd, e quella della vecchia guardia, il cui unico rappresentante è Franco Pagano, più volte qualificatosi come “metalmeccanico” o “operaio del diritto”. Poi la destra. Rappresentata da Polito, Mollese e Dimasi. Marasco, invece, è sbarcato nell’attuale esperienza amministrativa senza un preciso colore politico. Avventurosa la sua esperienza politica pregressa, a sinistra. Lo scorso febbraio la virata a destra, verso Forza Italia. Ma al partito berlusconiano dirà addio per approvare a Fratelli d’Italia, sotto la cui egida si è candidato come consigliere regionale. Dunque, Marasco, simpaticamente chiamato l’”eroe dei due mondi” per l’attività politica profusa nei due comuni contigui Nicotera e Limbadi,  è stato l’unico nicoterese ad ambire ad una poltrona alla Regione Calabria, ma la sua vocazione a voler rappresentare il territorio a palazzo Campanella non è stata di certo appoggiata dai suoi amici e colleghi di giunta di destra, e nemmeno da quelli di sinistra. Scelte giustificate da una questione di partito. Grande l’amarezza di Marasco, per il clamoroso abbandono dei suoi. Lo ha rivelato a chiare lettere a mezzo stampa, e non solo: ha anche promesso dure prese di posizione contro i “traditori”. Ha marciato da solo e il risultato conseguito, in città, non può certo definirsi eccellente: 400 voti. Solo 400 voti per un candidato che gioca in casa, l’unico, che è anche un amministratore locale. Ma di certo è più avvilente il risultato conseguito dai colleghi di giunta Polito, Mollese e Dimasi, che nelle pie illusioni di Marasco avrebbero dovuto sostenerlo, ma che invece si sono fortemente mobilitati per convogliare consensi a Nazzareno Salerno. Un lavoro di squadra intenso che però non ha portato i risultati sperati: solo 179 voti, infatti, per il candidato serrese, che attende ancora di sapere quale sarà il suo destino. La triade di consiglieri dimostra di avere un peso politico che comincia a farsi sempre più esiguo. Ma lo scarso peso politico della compagine di maggioranza si era già visto durante le scorse provinciali, quando Polito, candidato consigliere, fu di fatto lasciato solo dai suoi referenti politici.
Stessa inconsistenza dimostra d’altro canto il Pd, fronte cuperliano, solo 240 voti per Michele Mirabello. Un risultato deludente, nonostante tutte le forze in campo sguinzagliate. Ancora più deludente se si pensa che a “portare” voti a Mirabello c’erano anche Pino Brosio e Mimmo Pagano, storici volti del partito socialista cittadino i quali si sono invece prodigati per sostenere il candidato Pd vincente, e non il candidato socialista Guerriero. La quale cosa ha creato una seria spaccatura nel psi cittadino.
I rappresentanti della politica cittadina, dunque, sembrano (in toto) non convincere più l’elettorato.

sabato 22 novembre 2014

La direttrice Violetta Pasqua dopo essere stata tirata in causa dal sindaco sulla qualità del cibo della mensa scolastica



Nicotera. «Non accettiamo strumentalizzazioni politiche». Questa la ferma dichiarazione dei genitori all’interno dell’aula consiliare dove si è svolta l’assemblea tra il sindaco e i genitori che richiedevano il ripristino della refezione scolastica.
Toni accesi, da parte dei genitori, anche perché alla questione della sospensione del servizio mensa, si è collegata quella della scarsa qualità del cibo servito ai bambini. Il sindaco, nel suo lungo discorso, ha più volte tirato in causa la dirigente scolastica, Violetta Pasqua, nonché il ruolo dell’ufficio profilassi dell’Asp di Vibo, i quali, a suo dire, avrebbero dovuto avere un ruolo fondamentale nella risoluzione del grave problema denunciato dalle mamme. I genitori presenti hanno difeso l’operato della dirigente, sottolineando che essa stessa avrebbe invitato i genitori a formare una commissione mensa. La dirigente Violetta Pasqua interpellata, ha respinto con forza e con carte alla mano quanto asserito dal primo cittadino circa la mancata vigilanza sulla refezione o su un’omessa segnalazione all’Asp di competenza. La dottoressa, premesso che, ritenendosi pienamente consapevole dei propri doveri di dirigente scolastico, «sa bene- ha precisato- come e in quali circostanze richiedere un’eventuale intervento dell’Asp per problematiche inerenti il servizio mensa». Ha tenuto, inoltre, a far presente che sin dal primo giorno di avvio della refezione- il 13 ottobre- e fino alla sospensione cautelativa attuata dall’ente- il 17 novembre- ha pranzato essa stessa alla mensa degli alunni al fine di verificare la qualità dei cibi e il rispetto del menu stabilito dall’Asp. Già dal 14 ottobre, preso atto della segnalazione dei docenti della scuola primaria di Nicotera e sulla base dei suoi personali rilievi provvedeva ad inoltrare formale comunicazione all’ente per i provvedimenti di competenza.
Anche dopo l’istituzione del tavolo tecnico al Comune, del 16 ottobre, a fronte di un’ulteriore segnalazione proveniente dalla scuola dell’infanzia di Badia, la dirigente scolastica si preoccupava di richiedere al comune l’immediata soluzione delle problematiche esposte, «sempre allo scopo di tutelare, come è giusto che sia, la salute degli alunni e di tutti i fruitori del servizio mensa». Successivamente, avendo constatato di persona che a scuola accedevano persone del luogo, che si presentavano al servizio adibite al servizio mensa per conto della ditta aggiudicataria, la dirigente richiedeva all’ente l’elenco nominativo del personale, nonchè il possesso dei requisiti per l’esercizio della funzione. «Anche perché, pur avendo contatti con gli alunni, detto personale operava sprovvisto delle più elementari tutele di tipo sanitario: vale a dire camice e cuffia».
Il responsabile del procedimento si limitava a fornire l’elenco del personale senza fare alcun accenno al possesso dei requisiti di cui sopra.
La proposta indirizzata all’ente per l’affidamento di un temporaneo servizio di refezione, in attesa dell’espletamento delle procedure di gara, è stata avanzata dalla stessa utenza, fortemente disagiata dall’interruzione del servizio.

venerdì 21 novembre 2014

Servizio Mensa sospeso. I rappresentati dei genitori: "Non accettiamo strumentalizzazioni politiche".







Nicotera. E’ prevista per stamattina la manifestazione organizzata dai genitori per protestare contro la sospensione della mensa scolastica. Il servizio di refezione per le scuole materna, elementare e media statali è stato sospeso, in via cautelativa, dopo che il segretario comunale, Vincenzo Calzone, aveva ricevuto un avviso di garanzia in ordine all’affidamento del servizio di refezione al Cooperativa Barano di Sant’Eufemia d’Aspromonte. La procedura burocratica in merito all’assegnazione del servizio, non era ancora conclusa quando Calzone affidò alla cooperativa il servizio mensa, mancava, tra l’altro, anche il certificato antimafia. Solo per ovviare alle richieste dei genitori e certo di agire correttamente- così il segretario dichiarò nella determina di sospensione- il segretario diede incarico provvisorio alla società di espletare la refezione scolastica.
Sta di fatto che adesso a farne le spese sono i bambini e i genitori, i quali, venendo a mancare un servizio essenziale, si ritrovano di punto in bianco a dover ovviare all’increscioso inconveniente. Per questo i genitori hanno deciso di porre in essere una mattinata di sciopero. La mobilitazione avrà luogo stamattina davanti al Municipio. Gli alunni diserteranno le lezioni, aderendo anch’essi, tramite assenteismo di massa, all’accorata protesta.
Giuseppe Corigliano e Rosanna Caiazzo rappresentano l’unione dei rappresentati dei genitori, ed è a loro nome che esprimono il disappunto, nonché la corale richiesta di un diritto. Precisano, innanzitutto, che la mobilitazione scaturita da un intollerabile disservizio non deve essere in alcun modo strumentalizzata, e che l’unica finalità della mobilitazione è garantire un diritto ai loro figli. La mensa è prevista cinque giorni a settimana per la scuola materna, e tre volte per le scuole medie ed elementari.  
«Non vogliamo entrare in merito ai motivi della sospensione- ha detto Giuseppe Corigliano- noi chiediamo, semplicemente, che venga ripristinata la mensa scolastica, è un grande disagio per molti genitori: chi non lascia il proprio figlio a scuola a pranzare con un panino, è costretto a fare la spola avanti e indietro da casa, e questo diventa complicatissimo per i genitori, specialmente per quelli che lavorano».
C’è poi la questione, non di poco conto, che i ragazzi che non fanno rientro a casa, pranzano a scuola con un panino. Alcuni genitori infatti non hanno la possibilità di portare i figli a casa all’ora di pranzo. «Mangiare panini tutti i giorni non è certo quella che si può definire l’alimentazione ideale per i ragazzi- ha osservato Giuseppe Corigliano- le regole basilari dell’educazione alimentare prevedono che l’alimentazione sia variegata e completa. Eppure, per i ragazzi delle scuole nicoteresi tali regole non possono essere attuate».
«Non accettiamo strumentalizzazioni politiche della nostra protesta- ha tenuto a precisare Rosanna Caiazzo, anch’essa rappresentante di classe- stiamo combattendo per un diritto che ci è già stato negato nel maggio dello scorso anno. Ora chiediamo che chi di competenza risolva il problema, nell’esclusivo interesse dei bambini. E’ dunque necessario- ha auspicato la rappresentante dei genitori- che tutti gli enti preposti si attivino per ovviare l’intollerabile disservizio».

Preitoni, impianto di pubblica illuminazione fatiscente. I cittadini si sentono abbandonati dal comune e avviano petizione, interessati prefetto, Asp e Carabinieri.





Nicotera. Gravi rischi per la salute pubblica a Preitoni, frazione di Nicotera, a causa del fatiscente impianto della pubblica illuminazione. E’ questo l’oggetto della petizione, organizzata da un gruppo di cittadini, che ormai da troppo tempo convivono con l’incombente pericolo per la loro incolumità. Un anno fa, abbiamo fotografato, all’interno del paesino, i fili della luce mal tenuti, sguarniti di ogni protezione, penzolare nemmeno a mezzo metro dalle teste dai passanti. A distanza di un anno le cose sono peggiorate, e così i cittadini si sono mobilitati. Hanno già inviato la raccolta firme al prefetto di Vibo, Giovanni Bruno, al direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Vibo e, per conoscenza, al comando dei Carabinieri di Nicotera.
«Nel mese di ottobre- denuncia la delegazione cittadina promotrice della raccolta firme- la pubblica illuminazione, concausa il maltempo, ha perso altri tre pali, oltre a quelli degli anni precedenti, in tutto all’incirca una decina, che si sono letteralmente spezzati in due cadendo rovinosamente a terra sulla strada».
Si chiede, dunque, agli enti preposti un intervento immediato al fine di scongiurare il peggio. «Comprenderete bene- si legge ancora- il rischio che corre la popolazione di Preitoni, nonché tutte le persone che transitano lungo queste strade». Infatti, il percorso interessato dalla criticità riguarda un percorso che da Preitoni giunge a Comerconi, per poi immettersi nella strada provinciale che conduce a Vibo. Nel corso degli anni le varie amministrazioni avevano deliberato per la costruzione di un nuovo impianto, ed era già stata stanziata la relativa somma, che, riferiscono i cittadini, è stata stornata per altre cose, considerate più urgenti, «come se l’incolumità della persone- si legge ancora nel testo che correda la raccolta firme- non fosse un’urgenza o si aspetta, come a volte succede, che ci scappi il morto».
«Rendiamo noto- precisa il documento- che, in un incontro avvenuto nel mese di maggio con il sindaco Pagano ed un assessore, ci era stato assicurato che a breve (nell’arco di quindici giorni) dovevano iniziare i lavori del nuovo impianto, ma- continuano gli scriventi- siamo nel mese di novembre ed ancora non solo non è stato fatto niente, ma, a causa della caduta dei suddetti pali una buona parte del paese è al buio da oltre un mese, e la mancanza di luce, nelle ore notturne, preoccupa non poco gli abitanti perché potrebbe mettere in forse la loro sicurezza in quanto consente il verificarsi di possibili atti delinquenziali».
Ma perché l’amministrazione Pagano non ha proceduto alla messa in opera dei lavori come promesso? Procediamo con ordine. L’appalto dei lavori di cui trattasi sono relativi ad una delibera del marzo del 2012, all’epoca, dunque, del secondo commissariamento antimafia. La cifra complessiva ammontava a 114.777,27 euro. Nell’agosto dello stesso anno si aggiudicò l’appalto l’impresa Monteleone s.r.l. di Reggio Calabria, con un ribasso del 29%, per un importo di 67.607,03. Nel febbraio del 2014 subentra un contratto di subappalto alla ditta Imprecap di Nicotera. Ma il 12 maggio del 2014 il comune revoca l’autorizzazione in subappalto, in seguito a una nota della Prefettura, dell’aprile dello stesso anno, che informava l’ente che l’istruttoria in merito alle informazioni sulla ditta subappaltatrice non era ancora conclusa e che comunque per la società in questione la Prefettura aveva rilasciato informazione interdittiva antimafia. Da allora, dei lavori per l’impianto di illuminazione di Preitoni, non si è saputo più nulla.