domenica 30 giugno 2013

Il forum delle associazioni sulla questione rifiuti (articolo uscito il 26 giugno)



Nicotera Lunedì sera nuovo incontro del forum delle associazioni presso la sala Giovanni XXIII. Un incontro che però ha preso una piega decisamente più audace, rispetto alle precedenti adunanze, nelle quali si tentava di concertare delle utili strategie per fronteggiare l’emergenza rifiuti o si sceglievano le proposte migliori da sottoporre all’attenzione del primo cittadino, Franco Pagano, allo scopo di traghettare la cittadina costiera fuori da una emergenza che sembra non avere mai fine. Oppure si tentava di individuare il luogo dove effettuare la seconda giornata ecologica, dopo quella di due anni fa che ha avuto come location la Cava romana, e che ha riportato a nuovo le antiche vestigia di una fiorente Nicotera di epoca greco-romana. Nel corso della riunione di ieri sera, le associazioni hanno stabilito che non ci può essere una sola giornata ecologica perché, viste le condizioni in cui la città di Nicotera e la frazione Marina versano, ogni giorno deve essere un giorno dedicato all’ecologia, e questa dedizione deve partire da ogni singolo cittadino chiamato a rispettare l’ambiente intorno a sé, ma anche dall’amministrazione, con le quali le associazioni hanno cercato di collaborare senza finora, a quanto sembra, aver trovato ascolto e accoglienza da parte dello stato maggiore di Palazzo Convento. Infatti il 31 maggio scorso le associazioni hanno avuto un incontro, lungamente atteso, con il sindaco Franco Pagano. Nell’ufficio del primo cittadino vi erano i rappresentanti delle associazioni maggiormente operanti sul territorio: Abracalabria, Laboratorio Trama e Ordito, Nicotera Nostra, SOS Rosarno, Comitato pro Marina. Presente anche Antonio D’Agostino del Forum delle associazioni vibonesi, il quale in un ampio intervento aveva fotografato l’attuale situazione dei rifiuti in Calabria e le probabili modalità per uscire dall’emergenza, riportando a tal fine l’esperienza molto positiva del quartiere Carmine di Vibo Valentia, dove le associazioni vibonesi avevano operato, raggiungendo percentuali superiori al 60% di raccolta differenziata in poco più di tre mesi.
Le associazioni, che vogliono rendersi utili e operative, il 16 giugno hanno protocollato il verbale della riunione del 31 maggio, allegandone una lettera nella quale si chiede al sindaco delle informazioni esaustive in merito alle iniziative che l’amministrazione intende intraprendere per fronteggiare l’emergenza, e su come e quando avrà inizio la raccolta differenziata. Si chiede in teoria un nuovo incontro pianificatore.
Ormai da tempo si diramano continui allarmi per la situazione igienico-sanitaria della cittadina costiera e l’arrivo del primo caldo ingigantisce il problema. Sebbene i rifiuti sembra che per il momento siano portati via, la difficoltà permane in tutta la sua gravità. Infatti Pianopoli conosce dei periodi in cui viene chiusa, e gli autocompattatori, ricolmi di spazzatura, rimangono fermi davanti ai suoi cancelli sbarrati nella speranza di poter prima o poi conferire. Il silenzio del sindaco non entusiasma affatto le associazioni, che hanno deciso, di comune accordo, di rivolgere a Franco Pagano un ulteriore invito a riconvocarle. Anche perché esse intendono solo mettere in pratica il loro innato senso civico, e porsi al servizio della comunità e dell’amministrazione. “Se il primo cittadino continua ad ignorare i nostri appelli alla concertazione e al dialogo, al fine di uscire da un’emergenza perenne, saremo costretti a rivolgerci alle autorità sanitaria preposte e al rappresentante territoriale del governo”. Il tutto, per il bene di Nicotera.
Enza Dell’Acqua

venerdì 28 giugno 2013

Solidarietà per il sindaco 1



Nicotera Innumerevoli le reazioni dei vari rappresentati istituzionali e delle associazioni cittadine alla notizia dell’atto intimidatorio ai danni del sindaco Franco Pagano.
Per Pino Brosio, consigliere di opposizione ed esponente di Nicotera Mediterranea “l’episodio di ieri notte deve segnare il punto di arrivo di tutte quelle politiche inconcludenti che hanno determinato l’arretramento politico e culturale di Nicotera. E’ l’ora delle proposte serie e concrete. E Nicotera Mediterranea non farà mancare il suo apporto”. Nel comunicato palpitano inoltre parole di solidarietà per Franco Pagano, la stessa solidarietà espressa da Fronte Comune per Nicotera, il movimento politico coordinato da Enzo Comerci, che ha così commentato l’attentato di ieri notte: “Nicotera ancora una volta viene mortificata e vilipesa. Questi fatti delinquenziali pesano come una montagna sul futuro del nostro Comune creando incertezze su qualsiasi forma di investimento e compromettendo, forse per sempre, lo sviluppo tanto agognato”.
Anna Maria Giofrè, rappresentante del movimento politico Nicotera Futura e consigliere di minoranza, vede l’attentato al sindaco come: “un atto terrificante che, oltre a scuotere le coscienze civili, ci lascia nella disarmante consapevolezza di essere cittadini privi di difese. Da gennaio ad oggi abbiamo assistito ad una escalation di atti che dal puro vandalismo sono giunti a una vera e propria intimidazione con modalità cruente e inaccettabili. In tale contesto- ha continuato Anna Maria Giofrè- è necessario attivarsi presso la Prefettura e le autorità di polizia per ottenere tutti i controlli possibili e che diventano improcrastinabili”. Da parte della giovane avvocatessa viva solidarietà al primo cittadino.
Anche la sezione del Psi nicoterese vuole far sentire la propria voce in questo momento difficile per Nicotera, in cui un atto violento e intimidatorio ha aperto uno squarcio sulla voragine di criminalità sulla quale la città vive e dalla quale potrebbe essere inghiottita, se nessuno lancerà un àncora di salvataggio.
“Il Psi- hanno scritto i socialisti- ribadisce con forza che la politica e la città non possono rimanere indifferenti di fronte un atto che offende tutti e che la dice lunga sul livello di degrado raggiunto. Il Psi è pronto a dialogare con tutte le forze politiche nella convinzione che il confronto debba essere alla base della rinascita nicoterese. In ogni caso il Psi- annunciano i socialisti- si renderà promotore di iniziative volte alla  lotta ai soprusi e alle degenerazioni ambientali”.
I militanti di Abracalabria, associazione costituita da giovani che non vogliono abbassare la testa difronte alle difficoltà del martoriato Sud, si sono così espressi: ”Atti vili come questi vanno a colpire non solo la singola persona ma anche tutta la comunità. Ciò deve far sì che si rafforzi la collaborazione tra cittadini onesti, l’amministrazione e le forze dell’ordine affinché l’ambiente mafioso non intacchi l’operato di chi ogni giorno lotta per la propria comunità”. Solidarietà al primo cittadino e alla sua famiglia sono stati espressi dalle associazioni Nicotera Nostra e Proposte. “Vogliamo porre l’attenzione sulla questione sicurezza nella città oppressa dalla morsa criminale. Il nostro- dichiarano i rappresentanti delle associazioni- non è solo un appello agli organismi preposti perché diano finalmente a Nicotera la dovuta considerazione, ma vuole essere anche un invito alla tante espressioni sane che vi sono affinché uniscano le loro forze nell’opera di ricostruzione morale e sociale di cui Nicotera ha bisogno”.
Anche le associazione Laboratorio trama e ordito  e Cantiere Sociale condannano fortemente l’attentato accorso al primo cittadino, esprimendogli piena solidarietà.
Enza Dell’Acqua



solidarietà per il sindaco 2



Nicotera Continuano ininterrottamente i messaggi di solidarietà rivolti al sindaco Franco Pagano, alla sua famiglia e alla comunità nicoterese dopo l’attentato di martedì notte. Ma piovono anche parole di condanna per un agguato ritenuto intollerabile dalla società civile.
L’onorevole Angela Napoli, presidente dell’associazione Risveglio Ideale, esprime in una nota sdegno e vicinanza al primo cittadino.
“Non si può restare indifferenti di fronte ad un simile atto intimidatorio che colpisce non solo un amministratore locale calabrese ma l’intera città di Nicotera,- si legge nel comunicato stampa- già da tempo costretta a subire interventi straordinari”.
“Nel formulare sincera solidarietà al primo cittadino e alla sua famiglia mi auguro che possano essere assicurati alla giustizia gli esecutori ed i mandanti di tale grave attentato e che gli organi preposti possano riuscire a ripristinare ordine e sicurezza tra i cittadini”.
Solidarietà espresso anche dalla CNA Associazione Provinciale di Vibo Valentia che “condanna fermamente atti di viltà come questi, che spesso colpiscono amministratori locali, che svolgono il proprio compito in prima linea a tutela della legalità e della trasparenza. L’Associazione ribadisce, inoltre, pieno sostegno al sindaco che ha sempre operato con coscienza, puntando sullo sviluppo del territorio e al sostegno delle fasce più disagiate del suo Comune. Il presidente, Giovanni Cugliari, condanna in maniera chiara e decisa l’atto intimidatorio in quanto frutto di una distorta concezione da parte delle organizzazioni criminose che tentano di scardinare con la violenza gli elementi fondanti delle comunità civili. Ebbene lo stato deve reagire, individuare gli autori ed assicurarli alla giustizia altrimenti abdica  e consegna il nostro territorio alla criminalità”.
Anche il coordinamento provinciale dell’associazione Libera condanna il gesto criminale.
“Ancora una volta- si legge nella nota- il Coordinamento invita tutti, cittadini, appartenenti alle istituzioni e uomini sani della politica sana, a non abbassare la testa di fronte a logiche perverse”.
“Proprio perché siamo convinti che esistono forze buone capaci di mettersi in discussione e lavorare per realizzare un contesto sociale che non sia solo apparenza ed immagine ma sostanza, ribadiamo a gran voce la necessità dell’attività sinergica simultanea tra magistratura, forze dell’ordine, istituzioni centrali e periferiche, politica e società civile per riconquistare gli spazi che appartengono a tutti i cittadini e non possono essere considerati solo appannaggio di pochi criminali. Chiediamo inoltre l’impegno di tutti a creare spazi utili ed idonei a diventare vere officine delle idee per una politica di servizio e dove discussione e dialogo non siano solo definizioni superficiali di concetti diffusi dai media; ma luoghi in cui ciascuno ritrovi il gusto della partecipazione e ove si possano forgiare autentiche figure politiche”.
Solidarietà anche da parte della presidente dell’Inner Wheel International, distretto di Vibo Valentia, Piera Mobrici Fumarola, che alle parole di vicinanza unisce quelle di ferma condanna per il vile attentato subito dal sindaco e dalla sua famiglia, uguali espressioni di vicinanza anche da parte del Comitato pro Marina, del sindaco di Zaccanopoli, Pasquale Caparra e di Gori Cosentino, coordinatore provinciale del Sel.
Enza Dell’Acqua









Attentato al sindaco: il giorno dopo

Nicotera La sala consiliare di Palazzo Convento si è trasformata ieri sera nel santuario della solidarietà e della doglianza. Intorno al sindaco le varie autorità istituzionali, sindaci, e tantissimi cittadini comuni.
Parole bellissime, erogate a fiumi dai convenuti, parole che, come un balsamo, avrebbero voluto lenire il dolore e la costernazione di un sindaco dal volto visibilmente tirato.
 Pina Lapa nel leggere un comunicato iniziale ha la voce rotta dall’emozione. Parla a nome della giunta. Fa sapere alle istituzioni che la compagine amministrativa è pronta a restituire le chiavi della città laddove le istituzioni, chi è addetto alla sicurezza e alla vigilanza, non garantisca adeguata protezione e sostegno. Discorsi appassionati, parole sapientemente scelte dai relatori per esprimere condanna, sdegno, vicinanza.
Nazzareno Salerno, in un tuonante e accorato intervento, auspica la rivoluzione delle coscienze. Esprime tutta la sua condanna, invita il sindaco a non mollare, “sarebbe una sconfitta”, dice. Parole condivise dalla platea, che manifesta il suo assenso in un applauso scrosciante. Un’assemblea partecipata, ritmata da intense parole, applausi e ancora parole. Eppure, il volto del sindaco continua a restare teso. Egli a tratti sembra assente, come prigioniero della sua angoscia. Sa bene che prima o poi finirà il rito della doglianza, sa bene che una volta finita la celebrazione dello sdegno collettivo e quando si cheterà l’onda emotiva, lui sarà solo ad affrontare le problematiche, le angosce e i nemici nascosti, come un re senza scorta e senza corazza.
Allo stesso modo la sua città, ora al centro dell’attenzione dei media, ripiomberà nell’incertezza, e, dalla notte del 26 giugno, nella paura.
Ma Franco Pagano ha detto chiaramente di non voler indossare le vesti dell’eroe, perché, egli dice, nessun cittadino in una società civile, dovrebbe vestire i panni dell’eroe. Nessuno dovrebbe immolarsi.
Per tutti i relatori, come svegliatisi bruscamente da un sogno, è sconvolgente scoprire che c’è gente che gira a Nicotera con i kalashnikov. Non si può immaginare autovetture con a bordo cecchini che sembrano giungere dall’Afghanistan o da qualsiasi altro paese di guerra. Ma i cittadini, piccoli e indifesi, hanno sempre saputo di vivere in trincea.
Il giorno dopo l’attentato la città appare ancora stranita, come un pianeta che cerca di riaversi dopo i bombardamenti durante una guerra cruenta. La gente si interroga sull’accaduto, cerca di farsi una propria opinione, qualcuno ipotizza scenari futuri, molti si lasciano andare ad analisi sociopolitiche, altri a sperequazioni criminologiche, altri ancora ad amare esternazioni di rassegnazione, qualcuno dichiara che vorrebbe fuggire via da una città stritolata dai tentacoli della ndrangheta, altri vorrebbero resistere. Davanti ai bar capannelli di cittadini si scambiano le loro impressioni, è un parlare fitto fitto e a bassa voce, un dire e non dire. Questo è il tempo dei “perché”, dei “se”, e dei “ma”. Vicino Palazzo Convento un gruppetto di amministratori, amici e colleghi del sindaco, parlano tra di loro. Volti tirati, il sentimento di costernazione potrebbe tagliarsi col coltello. La sensazione è che si vive su una bomba orologeria che può esplodere quando meno te lo aspetti e disintegrare, in una manciata di secondi speranze e aspettative. Le statistiche dicono che la Calabria sta rivivendo una nuova ondata di migrazione: moltissimi giovani girano i tacchi e dicono addio ai loro paesi, alla ricerca di una terra migliore dove possano attecchire i loro sogni e costruire il futuro. Il canto del kalashnikov incentiva l’esodo dei giovani verso la terra promessa.
Ma Nicotera ieri sera  si è stretta intorno al suo sindaco. Non vuole lasciarlo solo. Chissà se questo basterà a consolarlo.
Enza Dell’Acqua

giovedì 27 giugno 2013

Attentato al sindaco: una comunità in cerca di redenzione



Nicotera  Mentre un cocente sole di inizio estate inonda generosamente le strade, i palazzi e le storiche vie, in città la drammatica notizia dell’attentato alla villetta del sindaco, nel cuore di Nicotera, si diffonde velocemente, lasciando al suo passaggio sconcerto e turbamento. I volti della gente, segnati da frastornata indignazione, spiegano più di mille parole, quanto l’odioso agguato abbia ferito l’intera comunità. Una comunità che da secoli attende la sua redenzione, non solo ideologica, ma anche materiale. Un riscatto che dovrebbe iniziare dall’emancipazione dallo stigma di paese mafioso, dato che per ben due volte la giunta comunale è stata sciolta per mafia. Per i cittadini nicoteresi, l’evento di ieri è la battuta di arresto per i sogni di guarigione dall’apatia, la condanna a morte della speranza. Questo è lo stato d’animo della gente. Questo emerge dalle mezze parole, che vengono pronunciate sottovoce, nei negozi o per le strade, di chi osa esprimere il proprio parere,  di chi osa ancora arrabbiarsi di fronte a gesti di violenza e prevaricazione, e che rappresentano l’invito, rivolto a tutti, a sottomettersi a certe logiche.
Un clima rarefatto ieri a Nicotera. Dappertutto aleggiava un silenzio indecifrabile venato di tristezza. Quel silenzio che ha preso il posto del grande clamore che non solo via Tondo, luogo dell’attentato, ma anche l’intera città, ha conosciuto nelle prime ore della mattinata. La casa del sindaco era assediata dalle forze dell’ordine, da giornalisti, da cittadini comuni, accorsi sul posto per offrire vicinanza e solidarietà al primo cittadino e alla sua famiglia, agli anziani suoceri, scaraventati nel terrore e nello spavento nel cuore della notte. Dopo il chiasso però la quiete e il momento per tutti di porsi delle domande. L’interrogativo che palpita prepotente tra la gente è “perché”.
Ma svelare il perché spetta agli inquirenti. Quello che tutti i cittadini sanno è che la città ormai da anni versa in un clima di sofferenza. Essa fatica a decollare. E l’incuria e il degrado, che sono sotto gli occhi di una comunità disillusa, sembrano da fare da penoso scenario al gesto di ieri sera. La volontà di agire degli amministratori sembra cozzare duramente con delle dinamiche potenti quanto occulte, contro un’ombra che sovrasta la vita delle persone. E la consapevolezza di convivere con un male oscuro, radicato e tenace, è la sensazione che attanaglia i nicoteresi.
Solo due giorni fa un ottimista e zelante assessore Marasco aveva rilasciato una lunga intervista alla cronista, nel corso della quale aveva parlato dei vari progetti che l’amministrazione aveva  in cantiere e delle modalità concertate dalla giunta per strappare Nicotera a un destino di abbandono. Ma ora bisognerà fare i conti con quanto accaduto.
Intanto la notizia è sbarcata anche su Facebook. L’odiosa novella è ribalzata velocemente su moltissime bacheche del social network più famoso al mondo. Molti utenti hanno qui espresso solidarietà al sindaco ma anche a tutti i nicoteresi di buona volontà, vittime anch’essi, quanto meno a livello simbolico, dell’assalto notturno di ignoti personaggi, che l’immaginazione popolare ha per un attimo immaginato come gli euforici crivellatori del film “Gomorra”, quando, ebbri di entusiasmo, bombardavano di proiettili l’azzurro del mare.
“L’estate sarà il banco di prova della nostra amministrazione”. Queste le parole di Franco Pagano all’indomani del suo insediamento nel novembre del 2012. Parole che adesso sembrano amaramente profetiche.
Enza Dell’Acqua