Nicotera
Strano
clima si respira in questi giorni a Nicotera. Sembra essere nel bel mezzo di un
film di guerra dal titolo evocativo “I giorni del saccheggio”, infatti dopo la
notizia (accolta malissimo dai cittadini) che presto la Guardia di Finanza,
dopo ottant’anni di permanenza, lascerà la sede di Nicotera Marina, adesso la
cittadinanza attonita è di fronte ad una nuova notizia di trasferimento di un
servizio essenziale: si tratta dell’ufficio di collocamento che presto sparirà
dalla cittadina tirrenica e troverà la sua nuova sede altrove. La cosa sembra
ormai certa. L’avrebbero già stabilito i commissari prefettizi di stanza alla
Provincia. Anzi, sembra che già due impiegati siano trasferiti a Vibo. Presto
lo saranno tutti gli incartamenti e tutto ciò che può essere un servizio utile
alla comunità.
L’ufficio di collocamento,
che adesso si chiama Cilo (centro impiego locale occupazionale), svolge
mansioni utilissime: qui i lavorati fanno domanda di disoccupazione quando
chiudono un rapporto di lavoro; qui informazioni intorno al mondo del lavoro;
notizie di eventuali possibilità lavorative vengono fornite al sempre più
corposo popolo dei disoccupati; qui i bandi per sostenere famiglie in
difficoltà; vaucher di sostegno ad utenti indigenti per poter sostenere le spese
dell’asilo per i figli. Insomma servizi irrinunciabili cui i cittadini dovranno
comunque dire addio.
Le motivazioni di
questa spoliazione sono le solite: non ci sono i soldi per mantenere aperto
l’ufficio, perché tutte le spese, comprese quelle dell’affitto, sono sostenute
dalla Provincia. Le sole spese di locazione mensili si aggirerebbero intorno
alle 1200 euro. Tuttavia, un bel po’ di tempo fa, il consigliere di opposizione
Anna Maria Giofrè ha chiesto al sindaco Franco Pagano, tramite richiesta regolarmente
protocollata, di occuparsi della questione Cilo, perché la notizia di
quest’ennesima spoliazione era nell’aria da tempo. La richiesta della Giofrè
cadde nel vuoto e adesso l’eventualità di un trasferimento dell’ufficio è
diventato un fatto reale. Ciò che veniva chiesto all’amministrazione era che il
rischio di questo nuovo depauperamento di una risorsa indispensabile per la
comunità fosse dribblato, cercando di trovare dei locali, di appartenenza del
Comune, che potesse ospitare l’ufficio.
Sembra che nel Vibonese
gli uffici di collocamento che non sentiranno il peso della crisi saranno:
Tropea, Mileto, Filadelfia e Pizzo. Tutti gli altri saranno spazzati via,
compreso Nicotera, che finora ha servito anche l’utenza di Joppolo.
Sulla notizia della chiusura
del Cilo è intervenuto anche il consigliere d’opposizione Pino Brosio, che così
si è espresso: “Se la notizia della
chiusura del centro per l’impiego locale e occupazionale trova conferma penso
che qualsiasi cittadino possa sentirsi autorizzato a pensare che il
comprensorio nicoterese si trovi al centro di una strategia istituzionale
mirata al suo completo impoverimento. In passato- ha aggiunto il consigliere-
non sono stati pochi i servizi persi a vantaggio di altre realtà. Oggi, dopo il
provvedimento di chiusura della caserma della Guardia di Finanza di Nicotera
Marina, arriva anche quello che pone fine all’attività pluridecennale di un
ufficio che nel 2012, pur in presenza di un drastico taglio del personale, ha
espletato quasi 3500 pratiche. Un carico di lavoro enorme legato al fatto che
la competenza del Cilo nicoterese riguarda anche il comune di Joppolo”.
“Alla base della decisione ci sarebbe, ancora una
volta,- ha aggiunto Brosio- l’esigenza (in questo caso della Provincia) di
tagliare le spese destinate al pagamento di fitti di musei, associazioni e
altre strutture. Nel nome del risparmio si cancellano i servizi di primaria importanza
abbandonando il territorio nel degrado assoluto. Non è giusto, non è
accettabile, non è proponibile!- ha tuonato l’esponente di Nicotera
Mediterranea, che ha continuato: “Adesso è allarme sociale. L’amministrazione
comunale non potrà stare a guardare di fronte a tanto sfascio. Ad essere
penalizzati saranno i giovani, disoccupati, precari e inoccupati, cioè le
categorie meno abbienti che troveranno grosse difficoltà a raggiungere Vibo o
Tropea o un qualsiasi altro centro per il disbrigo delle tante pratiche che le
riguardano. I gruppi di opposizione in consiglio comunale- ha promesso Brosio-
saranno in prima linea per sbarrare il passo ad ogni scelta che penalizzi la
collettività”.
Enza Dell’Acqua
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