Nicotera.
«Non accettiamo strumentalizzazioni politiche». Questa la ferma dichiarazione
dei genitori all’interno dell’aula consiliare dove si è svolta l’assemblea tra
il sindaco e i genitori che richiedevano il ripristino della refezione
scolastica.
Toni accesi, da parte
dei genitori, anche perché alla questione della sospensione del servizio mensa,
si è collegata quella della scarsa qualità del cibo servito ai bambini. Il
sindaco, nel suo lungo discorso, ha più volte tirato in causa la dirigente
scolastica, Violetta Pasqua, nonché il ruolo dell’ufficio profilassi dell’Asp
di Vibo, i quali, a suo dire, avrebbero dovuto avere un ruolo fondamentale
nella risoluzione del grave problema denunciato dalle mamme. I genitori
presenti hanno difeso l’operato della dirigente, sottolineando che essa stessa
avrebbe invitato i genitori a formare una commissione mensa. La dirigente
Violetta Pasqua interpellata, ha respinto con forza e con carte alla mano
quanto asserito dal primo cittadino circa la mancata vigilanza sulla refezione
o su un’omessa segnalazione all’Asp di competenza. La dottoressa, premesso che,
ritenendosi pienamente consapevole dei propri doveri di dirigente scolastico, «sa
bene- ha precisato- come e in quali circostanze richiedere un’eventuale
intervento dell’Asp per problematiche inerenti il servizio mensa». Ha tenuto,
inoltre, a far presente che sin dal primo giorno di avvio della refezione- il
13 ottobre- e fino alla sospensione cautelativa attuata dall’ente- il 17
novembre- ha pranzato essa stessa alla mensa degli alunni al fine di verificare
la qualità dei cibi e il rispetto del menu stabilito dall’Asp. Già dal 14
ottobre, preso atto della segnalazione dei docenti della scuola primaria di
Nicotera e sulla base dei suoi personali rilievi provvedeva ad inoltrare
formale comunicazione all’ente per i provvedimenti di competenza.
Anche dopo
l’istituzione del tavolo tecnico al Comune, del 16 ottobre, a fronte di
un’ulteriore segnalazione proveniente dalla scuola dell’infanzia di Badia, la
dirigente scolastica si preoccupava di richiedere al comune l’immediata
soluzione delle problematiche esposte, «sempre allo scopo di tutelare, come è
giusto che sia, la salute degli alunni e di tutti i fruitori del servizio mensa».
Successivamente, avendo constatato di persona che a scuola accedevano persone
del luogo, che si presentavano al servizio adibite al servizio mensa per conto
della ditta aggiudicataria, la dirigente richiedeva all’ente l’elenco
nominativo del personale, nonchè il possesso dei requisiti per l’esercizio
della funzione. «Anche perché, pur avendo contatti con gli alunni, detto
personale operava sprovvisto delle più elementari tutele di tipo sanitario:
vale a dire camice e cuffia».
Il responsabile del
procedimento si limitava a fornire l’elenco del personale senza fare alcun
accenno al possesso dei requisiti di cui sopra.
La proposta indirizzata
all’ente per l’affidamento di un temporaneo servizio di refezione, in attesa
dell’espletamento delle procedure di gara, è stata avanzata dalla stessa
utenza, fortemente disagiata dall’interruzione del servizio.
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