sabato 22 novembre 2014

La direttrice Violetta Pasqua dopo essere stata tirata in causa dal sindaco sulla qualità del cibo della mensa scolastica



Nicotera. «Non accettiamo strumentalizzazioni politiche». Questa la ferma dichiarazione dei genitori all’interno dell’aula consiliare dove si è svolta l’assemblea tra il sindaco e i genitori che richiedevano il ripristino della refezione scolastica.
Toni accesi, da parte dei genitori, anche perché alla questione della sospensione del servizio mensa, si è collegata quella della scarsa qualità del cibo servito ai bambini. Il sindaco, nel suo lungo discorso, ha più volte tirato in causa la dirigente scolastica, Violetta Pasqua, nonché il ruolo dell’ufficio profilassi dell’Asp di Vibo, i quali, a suo dire, avrebbero dovuto avere un ruolo fondamentale nella risoluzione del grave problema denunciato dalle mamme. I genitori presenti hanno difeso l’operato della dirigente, sottolineando che essa stessa avrebbe invitato i genitori a formare una commissione mensa. La dirigente Violetta Pasqua interpellata, ha respinto con forza e con carte alla mano quanto asserito dal primo cittadino circa la mancata vigilanza sulla refezione o su un’omessa segnalazione all’Asp di competenza. La dottoressa, premesso che, ritenendosi pienamente consapevole dei propri doveri di dirigente scolastico, «sa bene- ha precisato- come e in quali circostanze richiedere un’eventuale intervento dell’Asp per problematiche inerenti il servizio mensa». Ha tenuto, inoltre, a far presente che sin dal primo giorno di avvio della refezione- il 13 ottobre- e fino alla sospensione cautelativa attuata dall’ente- il 17 novembre- ha pranzato essa stessa alla mensa degli alunni al fine di verificare la qualità dei cibi e il rispetto del menu stabilito dall’Asp. Già dal 14 ottobre, preso atto della segnalazione dei docenti della scuola primaria di Nicotera e sulla base dei suoi personali rilievi provvedeva ad inoltrare formale comunicazione all’ente per i provvedimenti di competenza.
Anche dopo l’istituzione del tavolo tecnico al Comune, del 16 ottobre, a fronte di un’ulteriore segnalazione proveniente dalla scuola dell’infanzia di Badia, la dirigente scolastica si preoccupava di richiedere al comune l’immediata soluzione delle problematiche esposte, «sempre allo scopo di tutelare, come è giusto che sia, la salute degli alunni e di tutti i fruitori del servizio mensa». Successivamente, avendo constatato di persona che a scuola accedevano persone del luogo, che si presentavano al servizio adibite al servizio mensa per conto della ditta aggiudicataria, la dirigente richiedeva all’ente l’elenco nominativo del personale, nonchè il possesso dei requisiti per l’esercizio della funzione. «Anche perché, pur avendo contatti con gli alunni, detto personale operava sprovvisto delle più elementari tutele di tipo sanitario: vale a dire camice e cuffia».
Il responsabile del procedimento si limitava a fornire l’elenco del personale senza fare alcun accenno al possesso dei requisiti di cui sopra.
La proposta indirizzata all’ente per l’affidamento di un temporaneo servizio di refezione, in attesa dell’espletamento delle procedure di gara, è stata avanzata dalla stessa utenza, fortemente disagiata dall’interruzione del servizio.

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