giovedì 13 novembre 2014

Centralina Enel: si cerca un benefattore.



Nicotera. Non revoca della delibera n. 33 del 21 luglio 2014, che prevedeva l’impianto della centralina elettrica in piazza Mercato, bensì una semplice sospensione. Lo ha deciso il consiglio comunale, ieri mattina, con voto unanime. Un consiglio che ha visto la presenza e la brusca uscita di scena del Comitato civico, da sempre in prima linea in difesa della storica piazza del paese.
La decisione proposta dal sindaco e accolta dal civico consesso, vede la discussa delibera non cestinata, ma in stand by, deposta quasi in limbo in attesa che la faccenda possa risolversi. Cosa fortemente auspicata dal sindaco «negli interessi strategici della frazione Marina- ha precisato- e di coloro i quali attendono da anni che venga potenziata l’energia elettrica, utenze commerciali e domestiche». Ma la soluzione, così ha lasciato intendere Franco Pagano, non si intravede, per il momento.
Si, perché il primo cittadino, sceglie la via della non scelta, o, per usare un termine dantesco, dell’ignavia. Egli demanda infatti la decisione a un cittadino, uno qualsiasi, che scelga volontariamente di permettere all’Enel di installare nella propria proprietà privata- se dietro compenso oppure no, atterrà esclusivamente alla volontà del proprietario- la centralina di cui la Marina necessita. Così il sindaco ha argomentato la questione: «proponiamo- ha detto- non la revoca ma la sospensione della delibera, e quindi la sospensione di ogni atto consequenziale a quella delibera, nell’attesa che qualche privato si faccia avanti, anche perché in quella zona ci sono delle proprietà private, non si mai che un mecenate- ha auspicato Pagano- che ha cuore gli interessi del popolo, si faccia avanti e che la possa concedere gratuitamente».
La vicenda, alla luce della decisione del consiglio, sembra avviarsi verso il paradosso, infatti a decidere dove sarà collocata la centralina non sarà né l’amministrazione, né il comitato e nemmeno l’Enel, ma solo il buon cuore di qualcuno, un privato dedito al “mecenatismo”.
La situazione sembra sia arrivata a quello che si può definire un punto morto, dopo che, è bene ricordarlo, nei due tavoli tecnici, chiesti e ottenuti dal comitato e svoltosi nell’ufficio del sindaco, Franco Pagano, pur non riconoscendo la non idoneità di piazza Mercato, ha respinto “in toto” la rosa di proposte esposta dal civico sodalizio, e ciò per paura, come egli stesso ha affermato ieri mattina, «di dover aprire nuovi contenziosi con altri soggetti».
Ma la presa di posizione del sindaco, il suo affidarsi a un ipotetico qualcuno che risolva la questione, ha un po’ surriscaldato gli animi degli esponenti del comitato. La bagarre è esplosa quando Arturo Lavorato, uno dei militanti, ha chiesto a Franco Pagano, alla fine del suo intervento, di poter parlare. Il netto no, da parte sia del sindaco che del presidente del consiglio Melidoni, ha scatenato la dura presa di posizione del comitato che, per protesta, ha deciso di abbandonare l’aula consiliare, non senza prima motivare la propria decisione di disertare il consiglio: "Un consiglio comunale aperto dove si delibera sulla materia e il comitato non ha diritto ad intervenire non è il luogo della democrazia. Denunciamo e comunicheremo quello che abbiamo da comunicare in  altre sedi perché questa non è la sede in cui si esercita la democrazia cittadina, anche in violazione dei regolamenti. E registriamo un profilo ambiguo dell’amministrazione, che un giorno decide di revocare gli atti il giorno dopo li sospende».

Nessun commento:

Posta un commento