lunedì 17 novembre 2014

Ecco il Laboratorio artistico nicoterese: arte, amicizia e condivisione.








Nicotera. Si chiama Laboratorio artistico nicoterese. E’ nato tre anni fa dall’idea di alcune signore con una particolare vena creativa, con il desiderio, rimasto per anni inespresso, di dedicarsi all’arte, di creare piccole opere di artigianato. Un’occasione per coltivare le proprie passioni, dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, ai figli da accudire e a tutte le incombenze della vita quotidiana. Ora che i figli si sono sposati- molte di loro sono anche nonne- e che sono andate in pensione, hanno trovato il tempo per se stesse. Il Laboratorio nasce anche dalla voglia di socializzare, di dare vita a un sodalizio fatto di amicizia e condivisione. Un modo per combattere il grigiore delle giornate di un paesino di provincia. Ma le artiste del Laboratorio hanno saputo aggirare la sensazione di inutilità che può cogliere una persona dopo che ha speso tutta la vita al servizio della famiglia, attraverso la passione per l’artigianato. Sede delle attività sono, per il momento, i locali dell’associazione Proposte. Le aderenti sono: Anna Rascaglia, Bice Floccari, Lina D’Ambrosio, Rosetta Vecchio, Concetta Di Bella, Maria Pellegrino, Silvana Giannini, a cui hanno dato il loro aiuto i signori Francesco Ammoscato e Rocco Zoccali.
Ideatrice è la signora Maria Teresa Bianco, ex insegnante di educazione artistica, di origini campane, ma che ormai quarant’anni vive a Nicotera. Il Laboratorio realizza delle piccole opere d’arte spesso per ricordare le feste comandate, ma non solo: a Pasqua e Natale gli artigiani creano delle uova decorate con fiori di pasta di zucchero, o realizzano dei presepi che donano alle chiese, opere create per ricordare il miracolo della natività e per testimoniare la passione profusa in manufatti che rappresentano un evento sacro. Forte è infatti il senso della cristianità che anima l’iniziativa degli artigiani del Laboratorio. 
Il materiale utilizzato è quello di scarto: stoffe, pizzi, merletti, ritagli di seta o lino, molto spesso materia prima povera e semplice, destinata alla pattumiera, ma che le loro abili mani, hanno trasformato nei sontuosi abiti della Madonna e di San Giuseppe, si perché, le statuine in via di realizzazione, spiega Maria Teresa Bianco, sono abbigliate con abiti che si ispirano al Settecento napoletano, e quindi alla grande tradizione presepiale a cui fa capo San Gregorio Armeno. Ma dai ritagli di stoffa nascono anche i vestiti delle locandiere, dei pastori, degli angeli raffigurati mentre fluttuano in cielo, pronti a giungere sulla Terra per annunciare al mondo la nascita del redentore, le loro vesti sostenute dal fil di ferro danno l’idea di una creatura in volo. Ma il Laboratorio si applica molto nella cura dei particolari e così le pastorelle che si recano ad adorare il bambinello hanno dei cestini con dentro frutta, verdura e omaggi alimentari di ogni tipo: oggettini realizzati con certosina pazienza. Il progetto che adesso ha in cantiere l’affiatato gruppo di artigiani è l’esposizione al pubblico del presepe in via di realizzazione, e ciò non solo per veicolare un messaggio cristiano, ma anche per tenere sempre accesa la cultura e la bellezza del presepe, nel suo significato più profondo. «Il presepe esprime il valore più profondo dell’uomo: la fratellanza, la pace, la solidarietà- ha spiegato Maria Teresa Bianco- principi che dobbiamo tenere in vita e trasmettere ai nostri figli». Hanno dunque chiesto al primo cittadino Franco Pagano la concessione dei locali per l’allestimento della mostra del presepe.
Mentre si attende la risposta del sindaco, il Laboratorio si sta attivando per aderire all’Associazione italiana amici del presepe, affinchè la loro attività ottenga l’ambito crisma dell’ufficialità.





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