Nicotera. La riunione della Commissione elettorale, riunitasi il 7 gennaio
scorso nella casa comunale, non si è affatto conclusa all’insegna dell’armonia.
Anzi, sono volati gli stracci tra due esponenti della minoranza, e cioè
Salvatore Pagano del gruppo Movivento e Antonio Macrì, rappresentante della
Lega. Entrambi i consiglieri facevano parte della Commissione elettorale, unitamente
al sindaco Pino Marasco, all’assessore Roberto Massara, e ai consiglieri
Giuseppe Leone e Andrea Albanese. La cosa che ha suscitato disappunto nel
consigliere Pagano, tanto da fargli abbandonare la commissione, è stato il
fatto che Macrì ha indicato come scrutatori i suoi amici della Lega, e cioè
Albino Larocca, Carmelo Longo e Francesco Carbone, in pratica tre componenti
della lista presentata alle comunali, e non, per come l’etica suggerirebbe,
cittadini a cui avrebbe fatto comodo guadagnare qualche soldino o sentirsi
parte attiva di un momento politico della città. Si, perché la scelta di
procedere secondo “intuito personae”, e non secondo la pratica molto più legittima
e specchiata del sorteggio, dovrebbe quanto meno garantire che la scelta dei
candidati sia commisurata a una logica che vada ad individuare coloro i quali
avrebbero maggiori necessità economiche, in un contesto in cui la
disoccupazione è alle stelle. Per questo motivo, il consigliere Pagano ha
abbandonato la seduta. Sulla sua pagina Facebook ha argomentato meglio, nella
stessa giornata di martedì- la sua presa di posizione: «Stamattina- ha
spiegato- si è riunita la commissione elettorale, di cui io, come componente
della minoranza, faccio parte. Bisognava individuare gli scrutatori dei seggi
elettorali,in vista delle prossime elezioni regionali. Ho preferito abbandonare
la Commissione ,anziché condividere e sostenere la loro scelta,che era
completamente diversa dalla mia. Secondo me, e secondo un metodo corretto ed
equo, ed evitando favoritismi, bisognava procedere alla scelta degli scrutatori
tramite sorteggio. Anche se la legge prevede la possibilità di eventuali
indicazioni, io sono fermamente convinto che ricorrendo al sorteggio avremmo
dato un segnale di correttezza e trasparenza, nonché di rottura col passato
amministrativo,quando "ognuno si sceglieva i suoi"».
Ognuno, insomma, si sarebbe scelto i suoi. Macrì, che ha sempre sostenuto “prima gli italiani”, facendo d eco al suo leader Salvini, ora ha scelto “i suoi”. Inoltre, c’è da sottolineare che tra i cittadini scelti nelle frazioni, primeggiano quelli della frazione Comerconi, proposti da Roberto Massara; individuata e ammessa inoltre la zia dell’assessore Valeria Caronte.
Ognuno, insomma, si sarebbe scelto i suoi. Macrì, che ha sempre sostenuto “prima gli italiani”, facendo d eco al suo leader Salvini, ora ha scelto “i suoi”. Inoltre, c’è da sottolineare che tra i cittadini scelti nelle frazioni, primeggiano quelli della frazione Comerconi, proposti da Roberto Massara; individuata e ammessa inoltre la zia dell’assessore Valeria Caronte.
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