mercoledì 8 gennaio 2020

L'addio all'ex sindaco di Nicotera Princivalle Adilardi


Nicotera. Si è spento ieri, alle primissime luci dell’alba, Princivalle Adilardi, 73 anni, che per ben due volte ha ricoperto la carica di sindaco nella cittadina medmea. Negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, anche a causa dell’aggravamento di una malattia degenerativa, da cui era affetto fin dall’età giovanile. Adilardi era affetto dalla sindrome di Buerger, una patologia vascolare infiammatoria rara che colpisce la circolazione degli arti. La sofferenza, infatti, l’ha accompagnato per tutto il corso della sua vita; il suo incedere era sostenuto da un bastone poiché specie la gamba destra gli provocava grandi fastidi e difficoltà a deambulare. Ciò nonostante, l’ex sindaco non ha mai perso la voglia di lavorare per la sua città; né mai è venuta meno quell’eleganza nel portamento e la gentilezza dei modi che in molti ricordano come una delle caratteristiche principali della sua persona. L’ex sindaco per anni ha lavorato al Liceo Classico di Nicotera come bibliotecario, poi il richiamo della politica si è fatto irresistibile e così ha deciso di candidarsi a sindaco. Il suo primo esecutivo è cominciato nel 1994 ed è durato fino al 1998. Il secondo esecutivo (eletto a furor di popolo) durò dal 2001 al 2005, anno in cui il consiglio comunale fu sciolto per infiltrazione mafiose. Da quel momento in poi l’amarezza e la certezza di essere vittima di un’ingiustizia lo accompagnarono ogni giorno. Intanto si inaspriva la sua malattia, partecipava poco alla vita sociale del paese, pur continuando ad osservare gli eventi che si avvicendavano sullo scenario politico nicoterese.
Princivalle Adilardi lascia la moglie, Maria Teresa Cannatà, tre figli, Maria Teresa, Gancola e Maria Paola, e un nipotino. Ed è proprio la figlia Maria Teresa a ricordarlo con immenso affetto: «mio padre», ha detto la figlia con la voce rotta dal pianto, «ha rappresentato la vera e bella politica, quella fatta in maniera onesta e coerente, sempre con il sorriso sulle labbra, senza guardare il colore politico della persona che aveva davnti; era la politica- ha aggiunto- che ogni politico dovrebbe fare. Mio padre- ha proseguito Maria Teresa- amava intensamente il suo paese e per esso si è speso senza tregua, anche quando era tormentato dai suoi problemi di salute». Anche il sindaco Giuseppe Marasco ha voluto esprimere parole d’affetto per Adilardi: «è venuto a mancare- ha detto il primo cittadino- un uomo politico che ha rappresentato degnamente la destra nicoterese. Ma per me era soprattutto un caro amico, un uomo che è stato una guida per tanti di noi che ci affacciavamo alla politica. Con lui- spiega il sindaco- ho condiviso un percorso politico, dal 2002 al 2005». A riprova dell’affetto e della stima che Marasco nutriva per Adilardi, ha voluto che la camera ardente fosse allestita all’interno dell’aula consiliare di palazzo Convento, quell’aula in cui, molti anni fa, avevano riecheggiato le parole del due volte sindaco, sempre dal tono intenso e solenne.

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