Nicotera.
Per
il gruppo d’opposizione “Movivento”, rappresentato da Antonio D’Agostino, il
consiglio comunale, svoltosi ieri sera in sessione straordinaria, è finito
prima ancora di cominciare. Infatti, il leader del gruppo, immediatamente dopo
l’inizio del civico consesso, ha presentato una mozione per l’inserimento di
quattro punti a quelli già previsti all’ordine del giorno, e cioè: l’arcinota
questione del 118, la gestione dei rifiuti, l’inquinamento marino e il piano
comunale di emergenza. Quelli individuati dal presidente del consiglio Antonio
La Malfa erano, invece, l’approvazione del nuovo Regolamento per il
funzionamento della biblioteca comunale; l’approvazione delle linee guida per
la predisposizione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione e
della trasparenza 2020/2022. Il niet della maggioranza, alla proposta di
D’Agostino, è arrivato celere e compatto: la mozione è stata coralmente
respinta. Il sindaco Pino Marasco ha argomentato il perché di quel no alla
richiesta del gruppo “Movivento”. In pratica, ha spiegato il sindaco, «in
merito alla questione del 118 non si intravedono novità, per cui non vi è
particolare necessità di approfondire l’argomento»; lo stesso dicasi degli
altri temi in oggetto, in special modo sul tema della racconta rifiuti che, ha
precisato il sindaco, «procede bene e la raccolta dei rifiuti è garantito tutti
i giorni».
Dal canto suo, il consigliere Antonio Macrì, rappresentante del gruppo Lega, si è astenuto. Stanti così le cose, Antonio D’Agostino, in segno di protesta, ha abbandonato la civica assise, non senza prima manifestare il suo disappunto. C’è da scommettere che il muro alzato in questa occasione da Pino Marasco nei confronti del gruppo “Movimento” avrà le sue ripercussioni. D’Agostino non è certo il tipo da inghiottire il boccone amaro senza fare storie, anzi, le sue accorate proteste, volte a stigmatizzare ogni mossa del sindaco che egli non condivide, fioccano allegramente sugli organi di stampa. Ricordiamo, per chiarezza di informazione, che la questione della mancata convocazione del consiglio comunale è stata in questi mesi il vero e proprio pomo della discordia tra Marasco e D’Agostino. Quest’ultimo ha chiesto al sindaco, a più riprese, la convocazione di un consiglio comunale per discutere dei punti indicati dallo stesso D’Agostino. Dal canto suo il primo cittadino non cede di un millimetro e la tensione tra i due continua a crescere. Il leader di Movimento ha addirittura interessato il prefetto della cosa, chiedendo che sia il rappresentante governativo a convocare il civico consesso. Ma la tirata della giacca prefettizia non ha ancora dato alcun esito. Eppure, c’è da sottolineare che le cose tra Marasco e D’Agostino non sono sempre andate così male. Per la serie “c’eravamo tanto amati”, una volta i due andavano d’amore e d’accordo: niente attriti, scontri o battibecchi. Marasco si mostrava accondiscendente, convocava il consiglio quando D’Agostino lo proponeva e tutto procedeva a gonfie vele. La rottura si è consumata a causa della Mea ecologica, la ditta dei rifiuti operante a Nicotera. Il leader del Movimento avrebbe voluto che l’amministrazione le desse il ben servito per manifesta inadempienza di suoi obblighi; il sindaco l’ha invece blindata e con essa ha inaugurato la prima raccolta differenziata che abbia mai visto la cittadina costiera.
Dal canto suo, il consigliere Antonio Macrì, rappresentante del gruppo Lega, si è astenuto. Stanti così le cose, Antonio D’Agostino, in segno di protesta, ha abbandonato la civica assise, non senza prima manifestare il suo disappunto. C’è da scommettere che il muro alzato in questa occasione da Pino Marasco nei confronti del gruppo “Movimento” avrà le sue ripercussioni. D’Agostino non è certo il tipo da inghiottire il boccone amaro senza fare storie, anzi, le sue accorate proteste, volte a stigmatizzare ogni mossa del sindaco che egli non condivide, fioccano allegramente sugli organi di stampa. Ricordiamo, per chiarezza di informazione, che la questione della mancata convocazione del consiglio comunale è stata in questi mesi il vero e proprio pomo della discordia tra Marasco e D’Agostino. Quest’ultimo ha chiesto al sindaco, a più riprese, la convocazione di un consiglio comunale per discutere dei punti indicati dallo stesso D’Agostino. Dal canto suo il primo cittadino non cede di un millimetro e la tensione tra i due continua a crescere. Il leader di Movimento ha addirittura interessato il prefetto della cosa, chiedendo che sia il rappresentante governativo a convocare il civico consesso. Ma la tirata della giacca prefettizia non ha ancora dato alcun esito. Eppure, c’è da sottolineare che le cose tra Marasco e D’Agostino non sono sempre andate così male. Per la serie “c’eravamo tanto amati”, una volta i due andavano d’amore e d’accordo: niente attriti, scontri o battibecchi. Marasco si mostrava accondiscendente, convocava il consiglio quando D’Agostino lo proponeva e tutto procedeva a gonfie vele. La rottura si è consumata a causa della Mea ecologica, la ditta dei rifiuti operante a Nicotera. Il leader del Movimento avrebbe voluto che l’amministrazione le desse il ben servito per manifesta inadempienza di suoi obblighi; il sindaco l’ha invece blindata e con essa ha inaugurato la prima raccolta differenziata che abbia mai visto la cittadina costiera.
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